“Un vostro scritto attorno al sole custodito in un telescopio spaziale”.
Questo è il titolo di un articolo apparso alcuni giorni fa su “Corriere.it” con il quale veniva annunciata la possibilità di lasciare uno scritto che, forse, potrà essere letto da qualche extraterrestre, magari fra qualche migliaio di anni: una cosa affascinante!
Sarò forse un illuso, un sognatore, ma, sinceramente, devo ammettere che mi fa piacere pensare che, un domani, qualcuno, proveniente chissà da dove, cercherà, innanzitutto, di decifrare questi strani segni che noi chiamiamo caratteri alfabetici e che, per lui, saranno equiparabili a geroglifici. Ed una volta decifrati i caratteri capirne il significato. Questo, forse, sarà un po’ più difficile visto che gli scritti saranno numerosi e scritti in diverse lingue.
Io ho già provveduto e sono, penso, uno dei primi visto che c’è ancora parecchio tempo per aderire all’iniziativa; sono il n. 8192, in base al certificato che mi è stato rilasciato.
Cosa ho scritto? Questo rimane un segreto fra me e l'extraterrestre che mi leggerà!
Sappiate che potevo scrivere in linguaggio binario che, dicono, sia di più facile comprensione anche per eventuali esseri di altri mondi, ma, invece, ho scritto in veneziano ed ho parlato di Venezia.
Cinquecento parole, questo è il limite imposto, sono poche per far conoscere la mia città a qualcuno che, magari fra qualche migliaio di anni, avrà l'avventura di capitare da queste parti e Venezia non esisterà più. Forse questo scritto faciliterà le ricerche archeologiche!
Per chi volesse fare altrettanto prepari uno scritto di cinquecento parole, trattando un argomento a piacere, e lo inserisca a questo link: http://namesinspace.seti.org/
Arrivederci fra gli spazi siderali!
1 commento:
Cosa potrei dire loro... scappate che qui tira brutta aria! Oppure venite e portatemei con voi please? :-)))
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