giovedì 30 ottobre 2014

Politica e politicanti

Giorni fa un ex consigliere comunale, che, evidentemente, vuole candidarsi a Sindaco di Venezia, in primis, come titola  un quotidiano locale "... rottama Cacciari" vuole prendere le distanze dai professionisti della politica. Finalmente qualcuno che denuncia a chiare lettere cosa non dobbiamo fare quando andremo a votare per rifare la nuova amministrazione comunale. Innanzitutto dobbiamo lasciar perdere i "vecchi", non tanto quelli che, anagraficamente, hanno una certa età, ma quelli che, da anni, continuano a parlare, ... a parlare, a parlare, senza concludere granché. Gente che, appunto come Cacciari, quello che considerava i suoi assessori e consiglieri solo dei "soldatini", si reputa -con supponenza e arroganza- il "super partes" e designa quelli che dovrebbero essere i candidati sindaci; però, prima ne indica uno, Pellicani,  poi, probabilmente, perché riscontra che all'interno della "sinistra" (è ancora sinistra?) non abbia grandi "chanches", si mette ad appoggiare  Casson. Ricordo solo che Cacciari, solo pochi anni fa, ha "designato" Orsoni!
Dice ancora: "Cacciari? Tutto ciò che tocca brucia: prima sostiene gente che in città vale, poi li abbandona. Basta pendere dalle labbra di questo vate, guardiamo avanti."
Le indicazioni del novello aspirante sindaco su coloro che dovranno candidarsi sono: "La politica deve essere in totale discontinuità con il passato. Chi era in giunta non deve far parte della nuova amministrazione, chi ha incarichi istituzionali e vuole vincere le primarie, si deve dimettere prima, non dopo ...."
Belle parole, che condivido; ma dov'era questo ex consigliere comunale? strano che non abbia visto niente, che non abbia percepito niente di quello che stava accadendo nell'amministrazione e nelle grosse imprese (una per tutti il MO.SE). Quindi anche se dice cose giuste ritengo che anche lui debba farsi da parte.
Tutti nuovi devono essere! Tutta gente che, per vari motivi (anche per comodità, ma questi lasciamoli pure da parte) non ha mai voluto impegnarsi nella politica. Non ha importanza che siano giovani o meno giovani (non è una questione di generazioni), ma è importante che sia gente capace e, soprattutto, che voglia  fare l'amministratore della cosa pubblica senza proprio tornaconto.
Il "nuovo" non è neppure Bettin  (io non ho nulla contro questo personaggio), ma, ormai, è troppi anni che sta sulla breccia; e come lui, tanti altri, di sinistra e di destra.  
Per il momento può bastare. No, forse è meglio che riveli il nome dell'ex consigliere: Jacopo Molina, avvocato, "renziano della prima ora" lo definisce l'articolista.
Belle parole le sue, basta che non restino solo parole!
Leggi l'articolo completo su http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2014/10/25/news/molina-parla-da-sindaco-e-rottama-cacciari-1.10182376

mercoledì 15 ottobre 2014

Riusciranno a far applicare le nuove norme ai gondolieri?



Voglio proprio vedere se riusciranno i "nostri eroi" (gli amministratori della nostra città) a far rispettare i nuovi regolamenti, fra i quali la "targa sulle gondole". La notizia si può leggere su "La Nuova Venezia" nell'articolo "A Venezia scatta l’obbligo di targa per le gondole".
Oltre alla targa, che sarà posta a prua, subito sotto il ferro, anche le tariffe (sullo specchio di prua); inoltre i gondolieri non potranno mettersi al remo dopo aver bevuto alcoolici o assunto droghe (non si tratta di pepe, cannella, zenzero "et similia") e neppure potranno usare il telefonino in navigazione.
"... Divieto del codice della strada «applicato» anche alle barche a remi. Una piccola rivoluzione che adesso dovrà essere applicata e discussa con il Comune. ..."  riferisce l'articolo! Perché discutere con il Comune? Queste sono regole che devono solo essere applicate!
Ma, si sa, quella dei gondolieri è una categoria (lobbie, mafia) speciale. Anni addietro, quando è stato legiferato che coloro che effettuano trasporto pubblico dovevano rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale, i gondolieri hanno piantato una grana mettendo in terra delle gondole in Piazza San Marco e sul Ponte di Rialto e portando a loro giustificazione che in barca c'è umido e non si possono rilasciare ricevute cartacee. Morale: hanno ottenuto quello che volevano usando la forza (forza dell'immagine come tutto quello che succede a Venezia) ed anche perché sono in 430 non solo persone, ma famiglie e amici, ... cioè tanti voti!!!   
Che poi si mettano al remo senza qualche "ombra", mi sembra un po' difficile! Vedo già i vigili con i "palloncini" misurare il tasso alcoolico in Canal Grande!!!
Il telefonino non lo useranno per telefonare ma per avere notizie sul traffico oppure servirà come GPS, così in qualsiasi momento potranno dire ai turisti trasportati la localizzazione!!!

domenica 12 ottobre 2014

Venezia: ticket o no ticket



Venezia: ticket o no ticket

Già si soffoca!
Siamo ad ottobre e si soffoca non per il caldo, ma per l'orda di turisti che ancora invade Venezia. Cosa succederà il prossimo anno, anche in vista dell'Expo 2015 di Milano?
Io mi aspetto una vera e propria invasione, come al tempo degli unni, dei goti, visigoti, ostrogoti, vandali ed altri. Chi si salverà?
I veneziani, quelli non obbligati ad uscire per lavoro, e non sono pochi visto che l'età media è elevata, saranno costretti a chiudersi in casa con la speranza che qualcuno dell'orda non entri anche all'interno degli spazi privati; non dico questo per esagerare, ma perché, purtroppo, succede e lo affermo perché capita anche nel mio condominio!
C'è uno spazio, purtroppo non protetto da cancello, in quanto negato dalla Sovrintendenza, ma con tanto di cartello "Proprietà privata" e con il numero anagrafico all'esterno, che, si può dire ogni giorno (ma anche di notte), viene occupato da curiosi -e fin qui poco male- ma anche da chi vuole mangiare e bere (si siedono a terra sui gradini della riva privata), da chi vuole dormire e da chi vuole espellere quanto ha mangiato e bevuto!
Vi risparmio le descrizioni.
Tutto ciò succede negli spazi privati e, forse, un po' nascosti, ma anche nelle calli, nei campi e nei campielli:  più turisti arrivano, più sporco lasciano!
Chi paga le pulizie?
Nel privato, purtroppo, il proprietario o i proprietari devono accollarsi queste spese, mentre nel pubblico gli oneri delle pulizie straordinarie vanno a carico dei cittadini residenti che, guarda caso -per la maggior parte-  non hanno alcun guadagno dal turismo.
Ed allora, ben venga la proposta di fare pagare qualcosa al turista che arriva a Venezia, ma non un biglietto -o ticket come si usa dire- per mezzo di passaggi obbligatori; la cosa sarebbe complicata e creerebbe parecchia confusione e, forse, il costo di gestione sarebbe troppo oneroso.
Ed allora?  Ho letto, sul giornale della Diocesi diVenezia, un articolo nel quale viene esposta la proposta di far pagare il cosiddetto ticket tramite addebito sullo "smart phone" di chi entra nel territorio e che, ovviamente, non sia residente. Poi la tariffa potrebbe essere differenziata se questa apparecchiatura entra nel "raggio d'azione" per la prima volta o per le volte successive. Tutto questo è tecnicamente possibile e mi sembra una cosa fattibile anche in poco tempo, una volta che ci sia la volontà politica di fare una cosa simile; su questa, però ho i miei dubbi.
Qualcuno obietterà che non tutti hanno lo "smart phone"! A me, da quello che osservo, sembra che siano pochissimi i turisti senza: come farebbero i "selfie"!!! (vedi qui). In genere, chi non usa questo telefono, che poi è tutt'altro che un solo telefono, sono le persone di una certa età ed allora consideriamo il fatto come una "carta d'argento", un bonus per gli anziani, anche se turisti!
Ma ecco che, a poche ore di distanza, salta fuori una controproposta che non capisco su cosa sia basata se non su un atto di rivalsa verso altre categorie di "sfruttatori del turista".   
Il rappresentante dell'associazione degli albergatori (quelli che "piangono" sempre), anche se questo sistema escluderebbe chi soggiorna negli alberghi che già pagano una giustissima tassa soggiorno, propone che, invece, venga pagato un "quid"  sul caffè, sulle bevande e su altre cose che, in genere il turista "mordi e fuggi" consuma.
A parte il fatto che molti turisti si portano tutto l'occorrente da bere e da mangiare nello zainetto perché tutto il mondo sa che a Venezia il turista viene considerato, da chi ci guadagna sopra, come il classico "pollo da spennare", penso che sarebbe oltremodo difficile discriminare il turista dal residente nel fare lo scontrino; termine quest'ultimo quasi sconosciuto da chi fa il caffè!!!
Poi, se il caffè costa, ad esempio, un euro, e quindi con -sempre ad esempio- 5 centesimi di ticket, va fatto pagare €,1,05; figuriamoci se non arriva subito l'arrotondamento a €.1,10 e magari a 1,20, per il "lavoro maggiore" dovuto al distinguere se uno è turista o residente. E volete che non ci sia qualcuno che richiede il ticket sul caffè battendo lo scontrino solo ad €.1,00???
E chissà quanti altri sotterfugi escogiterebbero i cosiddetti operatori turistici.
Stranamente il rappresentante degli albergatori non parla di gondolieri e motoscafisti, due mafie intoccabili!!!