martedì 29 dicembre 2015

Cronaca di un veneziano che voleva passeggiare nella "sua" Piazza



Cronaca di un veneziano che voleva passeggiare nella "sua" Piazza

Quest'oggi -29.12.2015-, in mattinata, sono andato a vedere la mostra delle foto di Berengo Gardin sulle "Grandi Navi"; immagini simili le ho viste ad occhio nudo, ma, documentate, hanno un altro effetto; alcune fanno "paura"!
Nell'occasione ho rivisto le macchine da scrivere e le calcolatrici che usai all'inizio della mia attività lavorativa; in particolare mi ha fatto sorridere la calcolatrice a manovella con la quale andavo velocissimo.

Fatta questa premessa, preciso che non sono questi gli argomenti del mio "post".

Infatti, uscendo dal negozio "Olivetti", ho pensato di andare a "godermi" la Piazza! (Piazza e basta perché, per coloro che non lo sapessero, nella Venezia insulare esiste una sola Piazza, quella di San Marco). Piazza che, una volta, era il "salotto" della Città! (e non lo definisco "salotto buono", come è stata definita un'altra piazza, perché questo non ha bisogno di alcun aggettivo).
Una volta uscito dalla Procuratie vecchie e, guardando verso la Basilica, ho notato una moltitudine di turisti che mi ha fatto desistere. Ma, oltre a questo, situazione già abbastanza fastidiosa per me, ho notato anche persone sedute a terra (più che sedute erano "sbracate") che si facevano un "selfie". Poiché sentivo dentro di me qualcosa che iniziava a "bollire", mi sono fermato per calmarmi e per non eccedere con invettive contro persone che non hanno il minimo senso del pudore verso il Luogo che le ospita.
Mentre cercavo di ritornare alla mia calma abituale (di norma sono un pacifico) sento un rumore; siete mai stati in qualche reparto di degenza geriatrica, magari in una stagione di raffreddori e tosse? Ho reso l'idea? No? Ed allora, avete mai sentito qualcuno che vuol espettorare qualcosa che dura a uscire? e quel qualcosa è una secrezione vischiosa delle mucose infiammate? Non avete capito? ed allora diciamolo chiaramente:  catarro!   
Mi giro e, a fianco di una colonna delle Procuratie -dove si trovava un cestino per la raccolta dei rifiuti-, vedo un giapponese, giovane e con in braccio un bambino, quindi reputo un papà, che riuscito finalmente nell'operazione espettorante, infila uno sputo nel cestino! Per fortuna ha fatto centro!
BASTA! 
Ho fatto dietrofront e -a passo veloce- sono tornato verso il pontile Rialto attraverso Bacino Orseolo e Campo San Luca.
E non vi racconto del viaggio in vaporetto!

sabato 5 settembre 2015

Presentazione del libro ""Sia benedéte le ricamadóre - vilote e altricanti veneziani" a Villa Heriot sabato 12 sett. alle ore 17,30

Sabato 12 settembre, alle ore 17,30, presso Villa Heriot - Calle Michelangelo 54/P - Giudecca, presentazione del libro "Sia benedéte le ricamadóre - vilote e altri canti veneziani" - Ed. Coro Marmolada 2015.
Ne parlano Ines Battain e Sergio Piovesan 
L'evento si svolge nell'ambito del Festival delle Arti.
 
 

martedì 2 giugno 2015

Meditate gente!!! (quando andrete al ballottaggio per eleggere il sindaco di Venezia)



Dalla Enciclopedia Treccani
interinale, lavoro = Lavoro temporaneo regolato da un tipo di contratto in base al quale un’impresa pone uno o più lavoratori da essa assunti a disposizione di un’altra impresa per soddisfare esigenze di carattere provvisorio.

"... un’impresa pone uno o più lavoratori da essa assunti a disposizione di un’altra impresa per soddisfare esigenze di carattere provvisorio." Quindi la prima impresa affitta lavoratori ad una seconda impresa che paga alla prima una certa somma; la prima impresa incassa la somma per questo lavoro però al lavoratore non arriva quella somma, ma una somma decurtata che è il guadagno della prima impresa. Questo guadagno deriva quindi da uno sfruttamento del lavoratore uomo da parte di un altro uomo, o più uomini, padroni dell'impresa, detti imprenditori che, qualche volta, vogliono ... "scendere in campo" e passare un po' del loro tempo a fare politica.

Sempre dalla Enciclopedia Treccani
caporalato = forma illegale di reclutamento e organizzazione della mano d’opera, spec. agricola, attraverso intermediarî (caporali) che assumono, per conto dell’imprenditore e percependo una tangente, operai giornalieri, al di fuori dei normali canali di collocamento e senza rispettare le tariffe contrattuali sui minimi salariali.

Ma allora,  cosa sono le imprese che offrono il lavoro interinale se non una forma di caporalato e quindi di sfruttamento???

Dal sito di "Umana"
La nostra Mission
Umana è un’Agenzia per il Lavoro che ha come fine procurare lavoro a tempo determinato e indeterminato, intermediare domanda e offerta lavorativa, ricercare e selezionare personale, aiutare la ricollocazione professionale, realizzare percorsi formativi.

Quindi "Umana" è un'agenzia interinale, un "caporalato legale" ma, pur sempre, un'impresa che sfrutta i lavoratori!!!

E chi è a capo di questa impresa? Brugnaro che oggi ce lo ritroviamo al ballottaggio per diventare sindaco di Venezia.  

Meditate gente!!!

lunedì 18 maggio 2015

Conclusione stagione artistica 2014-15 del Coro Marmolada

COMUNICATO STAMPA
Conclusione stagione artistica 2014-15 del Coro Marmolada
 
Il Coro Marmolada di Venezia, a conclusione della stagione artistica 2014-15, si dedica alla solidarietà con eventi  musicali indirizzati a venire incontro agli altri. Infatti, dopo il concerto presso la Casa di Riposo di san Lorenzo (17.5) dedicato agli ospiti, sabato 23 (ore 20,45) presso la Chiesa di San Stae, assieme alla Corale Femminile "G.Verdi", dedicherà il suo "canto" ai bambini della Colonia Venezia di Peruibe (Brasile). In questa occasione sarà presente la Direttrice di Colonia Venezia  Ormezinda Santana.
A seguire, sabato 30, presso la Basilica dei SS. Giovanni e Paolo, alle ore 21,00, -con l'organizzazione della Comunità Parrocchiale-  il canto del "Marmolada" sarà dedicato alle popolazioni del Nepal colpite dal recente terremoto.
L'ultimo evento sarà invece dedicato a ricordare chi, cento anni fa, fu partecipe del dramma chiamato "Grande Guerra" guerra che fu, come predisse Benedetto XV, un'"inutile strage". Questo evento, in collaborazione con il Centro Studi della Sezione A.N.A. di Venezia,  avrà luogo, sempre a Venezia, presso la Sala San Leonardo sabato 6 giugno alle ore 21,00 ed è intitolato «"...con l'anima in spalle..." - Parole, immagini e musiche dalla Grande Guerra».
 
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.

Info:  www.coromarmolada.it
          coro@coromarmolada.it
          cell. 349-6798571

sabato 9 maggio 2015

Anche la "Biennale" rompe ....le "bale"!!!



Anche la "Biennale" rompe ....le "bale"!!!

Questo post non vuole essere assolutamente contro quanto di culturale apporta la Biennale alla nostra città. È solo il racconto di quanto succede, almeno in questo  caso, in certi luoghi offerti (ovviamente a pagamento) ad artisti vari che vogliono esporre, sempre nell'ambito di questo evento internazionale, le loro opere all'interno di spazi particolari (palazzi, giardini e altro).
Nei pressi di casa mia c'è Palazzo Soranzo Cappello, sede della "Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna", nel cui giardino è stata allestita la mostra di uno scultore.
Di questo giardino  è stata più volte richiesta la sua apertura al pubblico, almeno di parte di esso, ma la cosa è sempre stata negata; è di proprietà dello Stato e, quindi, di tutti, ma viene aperto, solo raramente, per visite guidate a gruppi di arzille ed arzilli attempati e per mostre quali quella attuale.
E veniamo a questa mostra che per la sua attivazione ha richiesto lavori di manutenzione straordinaria del giardino (per ore la fondamenta non transitabile per il deposito di tronchi e ramaglie) e per l'installazione delle opere d'arte.
Preciso che la fondamenta ha una scalinata proprio di fronte al Palazzo Soranzo Cappello. Invece,  per scaricare sia le opere che il materiale necessario all'installazione stessa, i trasportatori, non so se su iniziativa propria o su suggerimento, hanno provveduto ad usare un altro spazio che, guarda caso, è uno spazio privato con accesso dal canale, facente parte di un altro palazzo di diverse unità immobiliari compresa quella in cui abito. C'è il cartello "Proprietà privata", ma purtroppo, nessuno ci fa caso, anche in altre occasioni  (carnevale, notte di capodanno ed altro); e, sempre guarda caso, la Soprintendenza non ci permette di mettere un cancello! Probabilmente c'è ancora chi sostiene il detto obsoleto "la proprietà privata è un furto"!!!
In seguito alle proteste di un condomino, hanno provveduto almeno ad asportare quello che avevano spanto (ghiaia) sul luogo privato.
Ma andiamo oltre! La sera dell'inaugurazione, verso le 20,30, esco e trovo l'imbarcazione del "catering" ormeggiata sempre alla riva privata, nonché la fondamenta invasa da numerose persone, molte con bicchieri in mano, tanto da non permettermi il passaggio; ho dovuto chiedere più volte "permesso", anche ad alta voce, perché non si spostavano (ma questo a Venezia è ormai usuale).
Poi, alla mattina (per fortuna che verso mezzanotte è piovuto), in un angolo dello "spazio privato" si vedevano i segni di alcuni "ricordini"; evidentemente i "drink" offerti alla  vernice hanno avuto i loro effetti.
Per questo mi viene da ripetere: "Anche la Biennale rompe le bale!!!"  

sabato 24 gennaio 2015

Pensieri di un veneziano "qualsiasi": "Salvare Venezia! ... da chi? ... da cosa? ... come?"



Pensieri di un veneziano "qualsiasi":
"Salvare Venezia! ... da chi? ... da cosa? ... come?"

La prossima amministrazione comunale, ed in particolare il prossimo sindaco, dovranno prendere in seria considerazione il problema importantissimo della salvezza della nostra città. E per salvezza non s'intende solo quella fisica, cioè le pietre ed i monumenti, ma anche e soprattutto la salvezza di chi vive in questa splendida città, i suoi cittadini che, ultimamente, hanno, più che altro, subito passivamente.
Ci sono delle priorità e, probabilmente, non basteranno cinque anni a completare tutto quello che proporranno e inizieranno, però l'importante sarà il segnale che arriverà ai cittadini, sperando che non si limiti al solo segnale.
Reputo che la prima questione da prendere in esame sia il ripopolamento del centro storico che, al momento, conta poco più di cinquantaseimila abitanti. La discesa della popolazione in questi ultimi anni fa prevedere che, a breve, si arriverà a cinquantamila e, a quel punto, Venezia non sarà più una città, ma un quartiere di un agglomerato che qualcuno chiamerà "Città Metropolitana", un quartiere governato e certamente "sfruttato" da poteri che non si troveranno nella Venezia insulare: " ... saremo governati dai campagnoli" potrebbero pensare coloro che ancora fanno riferimento nostalgicamente alla Serenissima e che guardano con una certa aria di orgoglio e di supponenza chi non è veneziano d'acqua; queste "correnti di pensiero" vanno senz'altro superate perché anacronistiche e inopportune.
Però è indubbio che Venezia, la Venezia insulare, deve governarsi da sola senza la supervisione di terzi poteri.
Una città senza i suoi abitanti non è più una città, ma, nel caso di Venezia -luogo che tutti al mondo desiderano vedere (vedere, ma non osservare, purtroppo)- il destino è quello di diventare in una "Veniceland", termine ormai abusato, ma, purtroppo, veritiero.
Come invertire il fenomeno dei veneziani che lasciano il luogo in cui sono nati e dove hanno trascorso buona parte della loro vita? Il problema non è di facile soluzione, come d'altra parte tutto a Venezia non è facile, ma una cosa essenziale sarebbe quella di non permettere più i cambi di destinazione d'uso verso attività ricettiva degli immobili. Oltre a ciò sarebbe opportuno creare delle facilitazioni a chi da fuori, cioè al di là del Ponte della Libertà, voglia rientrare a Venezia per abitarvi; facilitazioni a chi vuole rientrare ed anche ai proprietari che, invece di creare B&B, alberghi di vario tipo, "case d'epoca", ecc. affittano o vendono a chi vuole diventare residente. È comprensibile che le regole dovranno essere "limpide" e, soprattutto, dovranno essere rispettate e non aggirate con il classico"fatta la legge trovato l'inganno".
Per quanto riguarda le case pubbliche dovrà essere applicato un severo controllo: chi le usa deve avere i requisiti per occuparle!
Per gli immobili privati potrebbe essere impostata una norma che preveda che se una unità abitativa rimane sfitta e disabitata per un certo periodo di tempo venga applicato un forte aumento sulle tasse locali (IMU, TASI).
Da tenere sotto osservazione sono anche gli immobili che vengono dati in affitto a studenti "fuori sede" che studiano presso le Università cittadine: tutti devono essere, come minimo, decenti e non "carobère" come vengono definite con un lemma veneziano; inoltre tutti devono essere locati con un contratto.
Altro punto importante da prendere in considerazione dovrà essere il miglioramento della vita vissuta in questa città che è abitata, in prevalenza, da anziani; quindi non solo sanità, ma anche punti di aggregazione e questo per i cittadini di tutte le età, luoghi dove gli stessi cittadini, magari tramite l'associazionismo, siano fruitori, ma anche produttori, di "cultura".

Anche il turismo, che è senz'altro una fonte di guadagno e, quindi, un elemento di crescita della città e dei cittadini, deve essere messo sotto la lente ed esaminato sotto moltissimi punti di vista. Chi guadagna con il turismo? Ovviamente non tutti i veneziani, anzi pochi; chi opera in questo campo in genere non risiede in città (Venezia insulare) e spesso sono enti (società) che non hanno la loro sede a Venezia. Sono solo alcune categorie che traggono utilità, una notevole utilità, dal turismo.
I cittadini "normali" hanno solo negatività dal turismo, da questo tipo di turismo: calli e campi intasati, sporcizia, negozi di vicinato che chiudono e lasciano il posto a punti vendita di maschere e vetro, tutto una "patàca", costi aumentati di tutte le merci di uso e molto altro.
Le previsioni, anche a breve, sono "paurose"; l'occasione dell'Expo di Milano porterà una valanga di persone e sarà necessario, da subito (cosa purtroppo impossibile per la mancanza di un potere politico-amministrativo eletto democraticamente), governare i flussi. Un'altra negatività, in considerazione dei tempi purtroppo drammatici, sarà il pericolo di attentati e qui, ovviamente, il carico di incombenze dovute ai controlli sarà di competenza dello Stato centrale.
Di turismo si vive, ma oltre un certo limite si muore!       

Da anni, anzi da secoli, Venezia ha sempre convissuto con le acque alte e, anche se negli ultimi periodi la frequenza di questi eventi ha avuto un incremento, il problema, forse, è stato sopravvalutato e ci ha portato alla costruzione di quel "mostro" che si chiama M.O.SE; tutti si domandano ora se era veramente necessario e se valeva la pena spendere tutto quello che è stato speso, con tutto quello che ne è seguito. Altri studi prevedevano soluzioni meno impattanti, ma, chissà perché, non sono stati presi in considerazione.
Ora, stante così le cose, quando il M.O.SE entrerà in funzione ed aumenteranno gli eventi delle alte maree (secondo le previsioni -forse catastrofiche- di certi studiosi del clima), la diga mobile sarà sempre più spesso chiusa con la conseguenza che la laguna, le cui acque erano considerate le mura della città, non essendoci più il ricambio ogni sei ore, diventerà uno stagno maleodorante.
A tutto ciò sarà necessario prendere provvedimenti a breve.

"Grandi navi" è l'ulteriore problema che  attanaglia la nostra città: sì o no?
Non serve essere ingegneri idraulici per capire che il passaggio di questi enormi "cosi" provocano danni alle rive ed ai fondali: basta trovarsi sul piazzale dell'Isola di san Giorgio nel momento in cui i crocieristi sono rivolti tutti verso San Marco ed agitano le manine per salutare!
Ma, oltre al moto ondoso, o meglio al movimento di masse enormi d'acqua, quando le navi sono in banchina continuano ad emettere fumi prodotti da nafte pesanti, anche se dicono che lo sono meno di quelle usate in navigazione, fumi che nocciono alla salute degli uomini ed anche a quella delle pietre. C'è da chiedersi: quanto si fermano i crocieristi in città, visto che non alloggiano e che la crociera non si ferma? Quanto portano e cosa portano alla nostra città?
Ora il problema è: Canale Contorta o porto in mare? Ma perché le navi non possono accedere alle banchine del Porto Industriale, porto ormai in via di dismissione stante la notevole diminuzione dell'attività di Porto Marghera? I lavori di adattamento sarebbero senz'altro minori rispetto agli altri due progetti e il costo potrebbe essere abbastanza contenuto. Ma forse è proprio questo il piano: nuovi faraonici progetti per incrementare i guadagni di certe imprese, o gruppi di imprese, che, ovviamente, continueranno a "foraggiare" i referenti politici. Questo deve cessare!    

Ma il moto ondoso non è solo quello creato dalle "grandi navi"; a questo, soprattutto nei canali interni, contribuiscono i motoscafi adibiti ad uso di taxi e di noleggio; un maggiore controllo e pesanti sanzioni in caso di mancato adeguamento degli addetti alle regole. È questa una categoria  la cui attività -stanti le notizie di stampa-  sconfina con i limiti di legge.
Comunque, anche in questo campo, ci vogliono regole precise e, soprattutto, che siano rispettate.