domenica 28 febbraio 2010

Questa volta devo essere d'accordo con Galan

" ... Della Lega mi danno fastidio gli accenti volgari, i toni di insulto, di fanatismo che taluni usano per conquistare una riga sui giornali... questo mi fa paura. Prendi la Manuela Dal Lago, di formazione liberale come me, oggi parla con livore, urla, insulta. Prendi Massimo Bitonci, è un fanatico mi fa paura. Piergiorgio Stiffoni è un maleducato e qualcun altro è un bifolco, come il senatore Gianpaolo Vallardi». ....

Le parole scritte qui sopra non sono mie, ma del Presidente della Regione del Veneto Galan, presidente uscente e non più ricandidato, ed appartengono ad una sua dichiarazione, facente parte di un'intervista apparsa su "Il Gazzettino" del 27 febbraio u.s.
Non condivido la politica di Galan e, ovviamente, del suo capo, però, questa volta, non posso dargli torto!
Anzi, io avrei aggiunto altri nomi fra i quali, in primo luogo, Gentilini e Borghezio e sottolineo "accenti volgari", "i toni d'insulto, di fanatismo".   

sabato 13 febbraio 2010

Coronarografia


Da un po’ di tempo non curavo il blog anche perché ho avuto problemi con il PC: tempi lunghi in apertura ed il programma di installazione stampante che partiva senza essere richiesto. Quest’ultimo problema è stato risolto, mentre quello dei tempi lunghi non ancora del tutto.

Detto questo, riprendo con un’esperienza personale: un mese fa ho fatto un accertamento alle mie coronarie e, nel contempo, mi sono stati applicati due “stent”.

Avevo già avuto questa esperienza dodici anni fa, senza, però, impianto di “stent” e, quindi, con conseguente operazione a cuore aperto per inserire tre “baypass”, che hanno risolto il mio problema. Dopo dodici anni si è resa necessaria una ripassatina.

Devo dire, sinceramente, che la coronarografia è un esame invasivo, ma non è assolutamente doloroso. Ed allora vi racconto, senza entrare nel tecnicismo, la mia esperienza.

Mi sono presentato in ospedale (All’Angelo di Mestre) dove, dopo essere stato sottoposto ad alcuni esami, sono stato ricoverato per essere sottoposto, nel tardo pomeriggio del giorno dopo, all’esame invasivo.

Il tutto, compresa la preparazione e piccole iniezioni di anestetico all’inguine,  è durato meno di un’ora. Una volta sistemato, mi è stato inserito un catetere nell’arteria femorale (in posizione inguinale) e da lì il medico ha iniziato ad inserire il sondino. Prima mi è stato iniettato un liquido di contrasto per permettere la visione, di tipo radiografico, su uno schermo che anch’io potevo vedere.

L’unica sensazione era quella di percepire qualcosa che si muoveva solo in zona inguinale.

Il medico dava ordini, con termini tecnici e sintetici, ai due infermieri che lo assistevano, ma aveva il tempo di parlare anche con me spiegandomi cosa stava facendo; in questo modo mi tranquillizzava. Mi avvertì quando stava per inserire il primo “stent”, ma io non percepii alcunché se non un forte calore che dalla testa mi attraversava tutto il corpo fino alle estremità; il tutto questione di due o tre secondi ed ero stato avvertito.

Altri movimenti e poi fui avvertito che ora avrebbero operato nel punto più delicato, cioè nel tronco centrale, e di avvertirli se sentivo dolore. Di nuovo il calore e quindi iniziai a sentire dolore al petto che aumentava; avvertii subito ed allora mi iniettarono una certa dose di eparina per fluidificare ancora di più il sangue e, quindi, il dolore diminuì fino a sparire; subito dopo m’informarono che avevano concluso e che la pressione era arrivata a 240. Non mi tolsero subito il catetere nell’arteria femorale perché, avendo il sangue molto fluido, avrei potuto avere un’emorragia; questa operazione mi sarebbe stata fatta dopo tre ore in reparto. Nel frattempo, anche in conseguenza di tutti i liquidi iniettati, ho fatto più di un litro di pipì!

Saluti, ringraziamenti ed un … arrivederci fra tre o quattro mesi per un’ulteriore immissione di altri tre “stent”! Vi assicuro che non vedo l’ora perché già con questi due sto meglio e, quindi, prevedo e spero di ritornare nelle condizioni di dodici anni fa dopo l’operazione.

L’unica scocciatura è stata quelle di restare disteso immobile, soprattutto con la gamba destra,  per ventiquattro ore. In quattro giorni sono tornato a casa.