martedì 28 aprile 2009

Influenza suina o ... "porcata"?

La vignetta di Giannelli, sul Corriere di ieri 27 aprile, (clicca qui) è indicativa di quanto sta succedendo nel mondo. A nulla sono valsi i precedenti dell’influenza aviaria che, solo poco tempo fa, sembrava dovesse essere una temuta peste, come quella che, nei secoli scorsi, decimava ed anche dimezzava intere popolazioni.

Nonostante l’”aviaria” si sia dimostrata meno pericolosa di una comune influenza, in questi giorni la “storia” si ripete con quella “suina”.

Si potrebbe chiamarla …“porcata”, come la tanto detestata legge elettorale che, senz’altro, ha fatto e farà più danni, anche perché non riusciremo a cancellarla, visto che il referendum lo hanno inserito alla fine delle tornate elettorali e quando il popolo italiano sarà pronto per …andare al mare.

Negli USA un’associazione privata, che gestisce una specie do organizzazione delle “ronde”, ha aumentato il controllo al confine con il Messico per impedire l’ingresso di clandestini.

E qui da noi, sempre quelli delle ronde, vogliono che i medici denuncino i clandestini che si fanno visitare! Così, con meno controlli sanitari, sarà più facile che si diffondano malattie.

Con l’”aviaria” gli allevamenti di polli sono andati in crisi perché nessuno voleva acquistare più carni avicole, nonostante le autorità sanitarie continuassero ad affermare che non sussisteva alcun pericolo. La stessa cosa succederà con le braciole, l’arista, il salame, la coppa, l’ossocollo ed i prosciutti! Già ci sono gli appelli da parte dei servizi veterinari e di quelli del ministero dell’agricoltura, ma, si sa, gli italiani si fanno persuadere da pseudoscienziati ed allora … solo carni bovine, ovine ed avicunicole!!!

Un buona dose di colpa ce l’hanno i giornali e la televisione; i titoloni ad effetto fanno più “effetto” delle vere notizie. L’altro ieri una donna, di ritorno da San Diego (California), è stata ricoverata all’ospedale di Venezia e subito il fatto è stato definito come il “primo caso di influenza suina” in Italia, ovviamente a grandi titoli. Poche ore dopo già si parlava di primi esami negativi e dopo ventiquattro ore, anche esami più approfonditi, confermavano la negatività; però quello che ha fatto più effetto è stato il titolo del “primo caso in Italia”.

In un titolo viene paragonata alla “spagnola”; può anche essere vero, però solo alla fine dell’articolo viene precisato che l’epidemia che si scatenò dopo la prima guerra mondiale trovò non solo la popolazione, ma anche gli eserciti, composti nella maggior parte da giovani, debilitati dalla guerra, dalla miseria e dalla fame.

Poi, perché ne debbano risentire negativamente anche le borse, questa proprio non la capisco, ma forse me lo posso spiegare con …“tutto fa speculazione”!

Ancora un po’ di giorni, poi le notizie sull’influenza passeranno in seconda pagina e, quindi, si ridurranno sempre di più. Tutto diventerà solo notizia scientifica, che è l’unica cosa giusta.

Fra qualche mese saranno pronti i vaccini ed allora, quando sarà la stagione giusta, vaccinatevi!

domenica 26 aprile 2009

Il “teatrino” del 25 aprile.

Dopo quattordici anni partecipa per la prima volta ad una manifestazione che ricorda il 25 aprile “Festa della Liberazione” che, però, vorrebbe chiamare “Festa della Libertà” e, chissà perché!

Ho letto il discorso che Berlusconi ha fatto ad Onna e devo dire che, finalmente, sembra che qualcosa stia cambiando; ho detto sembra! E poi ci sono voluti, come detto prima, molti anni perché arrivi a queste conclusioni. Ma sarà proprio di sua mano questo discorso, oppure ha dovuto digerirlo “obtorto collo” per pura e semplice convenienza? Siamo in procinto di andare alle urne e, quindi, sapendo che l’uomo è bravo nel presentare la sua immagine (anche con il fazzoletto della Brigata Maiella), ho qualche dubbio che queste parole siano sincere.

Ha fatto … “resistenza” per quattordici anni (vedi la vignetta di Giannelli su Il Corriere), fino a pochi giorni fa, ed ora, tutto d’un tratto, cambia idea! Sarà trita e ritrita, ma quella del “lupo che perde il pelo, ma non il vizio” è proprio adeguata in questa occasione.

Posso pensare che sia tutta una “messa in scena”, un “teatrino”?

E poi ci sono i suoi “sodali” che giocano con le virgole e che fanno precisazioni e dichiarazioni che non convincono. Proprio ieri Gasparri, in una dichiarazione al TG1, è tornato a parlare di “Festa della Libertà”: una “libertà” oggi ed una “libertà” domani, finisce per diventare qualcos’altro!

Anche il ministro della difesa, forse (e dico “forse”), per il suo incarico istituzionale, ha impostato il suo messaggio solo sul ruolo avuto delle forze armate; importantissimo questo, non lo nego, ma una parola sui partigiani poteva dirla! O si pretende troppo di chi ha un’ascendenza politica ben determinata.

Il 25 aprile, a Venezia è anche la festa del santo patrono, san Marco, ed è tradizione, da parte degli uomini regalare un bocciolo di rosa (“bocolo”) all’amata, tradizione che nasce da una bellissima leggenda che viene riportata anche su questo articolo de Il Gazzettino.

Ma sullo stesso articolo si assiste all’annuale lamentela dei fioristi contro gli abusivi perché ogni anno vendono sempre meno “bocoli” e di questo danno la causa appunto, in primo luogo, agli abusivi e poi ai veneziani che sono sempre di meno. Quest’ultima causa è anche vera, però non ammettono che, invece, dipende principalmente dalla loro esosità: sull’articolo dichiarano che il prezzo variava dai due ai cinque euro l’uno. Nulla di più falso: io, da un fiorista, ho speso sette euro per un “bocolo”, ed era il più economico!

domenica 19 aprile 2009

Decoro cittadino: maggior controllo

Il Sindaco di Venezia, probabilmente irritato (gli capita spesso) dei commenti dei cittadini ed anche di qualche turista, circa il degrado ed a volte anche la sporcizia della nostra città, ha dichiarato che Venezia non è più malandata di altre e vuole documentare questa sua dichiarazione pubblicando foto scattate da lui stesso a Roma ed a Firenze.
Vedi l'articolo su Il Gazzettino (clicca qui)
Per carità, in questo caso (ma non solo) non è vero che mal comune faccia mezzo gaudio!
Però, non vedo il perché Alemanno, sindaco di Rama, ed anche l'assessore al decoro di Firenze abbiano avuto da ridire.
Se anche queste città non sono ben messe dal punto di vista del decoro la causa è, in parte, delle amministrazioni comunali e delle aziende preposte alla nettezza urbana, ma è colpa soprattutto della ineducazione dei cittadini (privati ed esercenti attività varie) e della mole di turisti che, giornalmente, invadono quelle che si chiamano anche "città d'arte".
Prendiamo ad esempio le cacche dei cani. Di chi è la colpa? Dei cani? No!!! Dei padroni dei cani? SI!!! Del comune? In parte, perché potrebbe disporre maggiori controlli su come gli umani gestiscono la popolazione canina. Ci sono delle regole, ma pochi le osservano ed allora andrebbero puniti, e puniti severamente.
A Venezia, ma non solo, c'è chi abbandona i rifiuti dove non dovrebbe farlo ed allora anche in questo caso la responsabilità maggiore è di chi abbandona i rifiuti.
Il problema è che a Venezia, girando a piedi, tutte queste magagne sono molto più visibili (e "pestabili") che in altre città dove, circolando in automobile, è più difficile osservarle. Ma non è che sia molto diverso, anche all'estero! Un anno fa ero a Bruxelles e, signori miei, le cacche dei cani sui marciapiedi non erano inferiori a quelle di Venezia. Ed in Lussemburgo, del quale ho sempre scritto "cose buone", (vedi anche l'ultimo post "Un ringraziamento" di pochi giorni fa), nonostante vi siano, da anni, dei "Bravo" (cassette dalle quali prelevare sacchetti di plastica neri), i prati dei parchi dove vanno a giocare i bambini e dove i padroni portano a passeggiare i loro "amici", sono pieni di cacche non raccolte, nonostante gli avvisi, anche illustrati, di divieti.
Ripeto che "mal comune non fa mezzo gaudio" e, quindi, ribadisco che la miglior cosa e l'educazione dei cittadini e, se questa non c'è, allora è necessaria la repressione!
Precisazione: ho un cane di grossa taglia, uno spinone italiano, ma la sua cacca non tocca neppure terra perché, appena si dispone, subito un foglio di giornale viene posto da me a protezione del "sacro suolo cittadino"!

lunedì 13 aprile 2009

Ricordando un amico


Sabato 18 aprile, alle ore 20,45, presso la Basilica dei Frari in Venezia, il Coro Marmolada di Venezia ed il Coro Castel di Conegliano in un concerto dal titolo “Ricordando un amico” , ad un anno dalla scomparsa di Ugo Pomarici, eseguiranno il seguente programma:

CORO MARMOLADA
diretto da Lucio Finco e da Claudio Favret

MARMOLÉDA di U. Pomarici – arm. M. De Bernart
AVE MARIA di B. De Marzi
FIORE DI MANUELA di B. De Marzi
LA PREGHIERA DEGLI ZINGARI di G.B. Reggiori e V. Aru
ENTORNO AL FOCH arm. di A. Benedetti Michelangeli
E À SUNÂT arm. G. Malatesta
LA STRANIERA di U. Pomarici - arm. M. De Bernart
E CANTERÀ di B. De Marzi

CORO CASTEL

diretto da Giorgio Susana

IN CIL E JE UNE STELE Elab. Mascagni
SCAPA OSELETO! di B. De Marzi
SHENANDOAH Elab. J. Erb(canto popolare americano)
LES ROI RENAUD Elab. P. Bon(canto processionale francese)
OHI ZATER! Elab. P. Bon
AVE MARIA (Angelus Domini) di F. Biebl
ANIMA DI CRISTO di W. Dalla Vecchia
KUMBA-YA Elab. F. Gervasi (Spiritual)

Ingresso libero
Info: www.coromarmolada.it
e-mail. coro@coromarmolada.it
tel. 349-6798571

Un ringraziamento

Riprendo, dopo un periodo di stasi, la mia attività di “blogger” con un ringraziamento alla polizia lussemburghese (Police Grand-Ducale) e ad una persona sconosciuta.

Venerdì 10 aprile (venerdì santo), dopo aver passato alcune ore pomeridiane portando a passeggio i nipotini Marco e Pietro (9 mesi e mezzo) e sostando lungamente nel piccolo parco dell’ Allée Leopold Goebel, alle 18,00 circa mi accorsi di non avere più il portafoglio in tasca.

La mia preoccupazione non fu per i pochi euro, ma per la carta d’identità in quanto oggi (lunedì di pasquetta) avrei dovuto rientrare in Italia con l’aereo da Hahn (Germania).

Subito ritornai nel parco dove avevo sostato, ma senza alcun risultato e, quindi, cercai di telefonare al consolato italiano: al centralino nessuno rispondeva perché, ormai, erano tutti in vacanza.

Con mio genero mi recai al Commissariato più vicino (Merl - Bel Air), ma anche questo (ore 19,00) era chiuso; c’era però un campanello per le emergenze ed al citofono, evidentemente collegato con qualche ufficio sempre in servizio, rispose qualcuno che m’indirizzò al commissariato “de la gare”. Attraversata la città e accolto con molta gentilezza da un poliziotto, provvidi a denunciare la perdita del portafoglio. Mi venne confermato che questa denuncia non sostituiva la carta d’identità che, se non trovata, doveva essere sostituita da un documento rilasciato dal consolato italiano i cui uffici, però, si sarebbero aperti solo il martedì mattina, cioè il giorno dopo quello previsto per la mia partenza (con tutte le prenotazioni già effettuate).

Un po’ sconsolato lasciai, sperando in buone notizie, il numero telefonico lussemburghese di mio genero. Non arrivai neppure ad aprire la porta di casa che squillò il telefono; era il poliziotto che aveva accolto la denuncia e che m’informava che il portafoglio era stato ritrovato e che sarei stato contattato dall’ufficio interessato.

Visibilmente soddisfatto iniziai la cena durante la quale squillò nuovamente il telefono: questa volta era una poliziotta, mademoiselle Mayr, che m’informava che il portafoglio era stato ritrovato, proprio nel parco, da una signora che, in un primo momento mi aveva anche cercato (dopo dieci giorni di passeggiate ero conosciuto nelle vicinanze per via dei gemelli), ma poi aveva provveduto a consegnare il tutto alla polizia. Avrei potuto provvedere al ritiro l’indomani (sabato) dalle 13,00 alle 14,00. E così fu.

Chiesi di poter contattare la signora per ringraziarla e, invece di darmi il suo numero di telefono, mi fece chiamare direttamente da lei.

Efficienza, senso civico elevato, gentilezza? Direi che è stato tutto questo, oltre ad una buona dose di fortuna!

Ed allora: GRAZIE alla Police Grand-Ducale ed alla signora sconosciuta anche dalle righe di questo “post”!