domenica 21 giugno 2009

Aggiorniamo i proverbi

La mia nipotina (2 anni e sette mesi) fa largo uso delle allocuzioni “voglio” e “non voglio”, secondo la circostanza, e, quindi, mi viene in mente quel detto, o proverbio, che dice: “L’erba voglio non cresce neppure nel giardino del re”. Più che venire in mente, mi viene la voglia di dirglielo, ma come si fa a continuare a parlare di re se questo, almeno da noi, non esiste più?

“… ma tornerà, chi lo sa? “ dice il verso di una canzone contro la guerra. Ha tentato con le ultime elezioni, ma è stato trombato, anche se resta famoso per aver ballato … sotto le stelle. Ma non è questo l'argomento.

Ed allora, se il re non esiste, perché continuare a mantenere i vecchi proverbi? Perché non aggiornarli?

Iniziamo allora con quello dell’”erba voglio” che io cambierei cosi:

“L’erba voglio non esiste neppure nel parco (rubato) di Arcore”!

Perché rubato? Per questo vi rimando ad un mio vecchio post.

venerdì 12 giugno 2009

A rileggerci a settembre

Un cordiale saluto ai miei lettori con un arrivederci, o meglio "a rileggerci", ai primi di settembre.
Vado in vacanza e non mi connetterò con la rete.
Un po' di disintossicazione!

mercoledì 10 giugno 2009

Ci tolgono un pezzo di libertà.

Vedi articolo di Corriere.it

Dopo le leggi “ad personam” il governo ricorre ancora alla fiducia e lo fa per toglierci un pezzo di libertà, inficiando, in pratica, il ricorso alle intercettazioni e limitando la libertà di stampa.

La scusa sulla riservatezza e, appunto, una scusa!

L’importante è nascondere i misfatti della casta e, in particolare, di chi ci governa!

Speriamo che alla camera si ricorra al voto segreto così si vedrà se nella maggioranza sono tutti ossequienti al capo!

Proporre subito un referendum abrogativo è una soluzione, però il governo stabilirà di andare al voto referendario un 15 di agosto, giusto per non raggiungere il “quorum”!


Aggiornamento dell'11 giugno, ore 0,35

Vi "linko" un post molto autorevole in materia, soprattutto per quanto riguarda i blog ed i siti non catalogati ufficialmente come "stampa":

http://www.minotti.net/2009/06/10/nuovo-bavaglio-alla-rete/

martedì 9 giugno 2009

Un'analisi personale del voto

Si sa che il Veneto è in mano alla destra ed alla lega, ma Venezia no!

Anche nelle ultime elezioni provinciali, se la candidata della destra arriva al 48,38%, mentre il presidente uscente (sinistra) al 41,90%, nei collegi del comune capoluogo la sinistra non è mai andata sotto il 50%; se si guarda poi il centro storico, cioè la Venezia insulare, la percentuale più bassa raggiunta dalla sinistra è del 53,65% con una massima del 57,48%.

Ed allora mi domando, come già lo feci a suo tempo in questo post , che ci azzecca Venezia con la sua provincia e con il Veneto?

Siamo diversi in tutto, culturalmente, nel modo di vivere ed anche politicamente.

Sinceramente si starebbe meglio soli, come dice il noto proverbio: “Meglio soli che mal accompagnati!”

Comunque siamo al ballottaggio e vedremo. “Spes ultima dea”!

E restiamo sempre sul voto.

Aveva detto che avrebbe raggiunto il 40%; non è successo, ma, comunque, i voti del PDL sono sempre tanti. A chi dare la causa? Anni fa aveva detto che chi votava la sinistra era un coglione. Ora ribalterei l’attributo a coloro che lo hanno votato. Ma non si accorgono che sta prendendo tutti per i fondelli? Si gongola degli oltre due milioni di preferenze, su tutte le circoscrizioni. Però nel Friuli Venezia Giulia, dove il PDL ha vinto, è stato superato nelle preferenze da una quasi sconosciuta del PD.

Purtroppo gli italiani non si ricordano di quello che successe circa novant’anni fa nel dare fiducia ad un solo uomo. C’è una differenza: quello di novant’anni fa si prese la fiducia anche con la forza, questo di oggi lo fa, invece, con l’arte di ammaliare ed abbindolare. Stiamo scivolando verso una “dittatura dolce”! E gli italiani ci credono perché non vogliono pensare con la propria testa: troppa fatica! L’unica consolazione è che non può durare un ventennio! (nonostante il viagra).

Però ci sono sempre quelli della lega, ancora peggio! Vogliono essere i “difensori della fede”, quella cristiana/cattolica, senza ricordarsi che aiutare i più deboli è uno dei principi basilari di quella fede che vogliono difendere. Ed i più deboli non si aiutano volendo chiudere gli ambulatori medici volontari che curano i clandestini (questo capita a Udine), e neppure obbligando i sanitari ed i presidi alla denuncia di coloro che non sono in regola con le leggi sull’emigrazione.