Cari turisti,
è giusto che voi veniate nella mia città per visitarla, ammirarla e per godere della sua bellezza e delle sue caratteristiche particolari, che i nostri avi ci hanno lasciato. D’altra parte è doveroso da parte dei veneziani, e sottolineo veneziani, accogliervi e lasciarvi girare per le nostre calli, per le nostre fondamente (il plurale non è sbagliato in quanto non si tratta di fondazioni di una casa, ma di strade che affiancano i canali) e per i nostri campi.
Ma, ad ogni cosa c’è un limite! Cari turisti, rendetevi conto che siete tanti (quest’anno sono previsti 15-16 milioni di visitatori) e che, quando vi trovate nella nostra città, non siete a casa vostra e, quindi, esistono delle minime regole di comportamento, che vi invito ad osservare.
Lo so che qualcuno dirà che fa già tutto ciò, però, fra i 16 milioni, ce ne sono tanti, la maggioranza, che non si comportano come lo prevede un minimo grado di intelligenza e di educazione.
Molti di voi senz’altro penseranno che con tutti i soldi che lasciano, e sono molti, hanno anche il diritto a certi comportamenti. Al che vi rispondo semplicemente che non tutti i veneziani sono gondolieri, tassisti, baristi, ristoratori, albergatori, “maschereri” (costruttori e/o venditori di maschere) e commercianti in genere che -e su questo vi capisco- vi sfruttano. Anzi, vi dico di più: i sessantamila abitanti del centro storico veneziano (ormai siamo ridotti ai minimi termini, anche per la speculazione del “business” turistico) sono in gran parte di una certa età e non vivono di turismo, anzi, lo subiscono e lo sopportano, anche se riconoscono che è un bene per la cultura mondiale e per l’economia veneziana; ma a tutto c’è un limite!
La causa di tutto ciò, però, non è solo vostra: infatti un buon numero di colpe le hanno tutti coloro che, pur essendo veneziani, hanno permesso, da anni, chi con le loro richieste e chi con le loro scelte politiche/amministrative, il proliferare della monocoltura turistica.
Vi faccio solo un esempio: i negozi sotto casa, quelli dove andare a fare le spese per mangiare, a Venezia stanno sparendo. I locali, se non di proprietà del gestore, hanno costi esorbitanti per il solo affitto, costi che un commerciante non può sostenere se vuole mantenere i prezzi giusti; allora in questi locali cambia la categoria merceologica e, invece di trovare pasta, pane salumi, formaggi ecc., si mettono in mostra maschere (per lo più “Made in China”) o vetri, che non sono neppure passati per Murano, o prodotti di “grandi firme”, che si servono della ... “vetrina Venezia” a scopo pubblicitario.
E dopo questo sfogo, un po’ lungo, ecco le minime regole che, assieme agli altri veneziani rimasti in città, vi chiedo:
1) Quando arrivate e dovete soggiornare, avete con voi dei “valigioni” che vi trascinate, a piedi, per raggiungere i mezzi di trasporto o i luoghi dove alloggerete. Il primo ostacolo che trovate sono i ponti: faticosi a fare, soprattutto con pesi da portarsi dietro; ma ci sono le valigie con le rotelle che, in salita, vanno tirate su, gradino per gradino; poi, una volta arrivati in cima al ponte, girate la valigia in modo da non tirarla, ma di spingerla e trattenerla ad ogni gradino. In questo modo eviterete che la ponderosa valigia cada pesantemente sul gradino sottostante, in genere di pietra, che, valigia dopo valigia, finisce per rompersi: un colpo non produce rotture, ma con colpi su colpi dovuti ai milioni di turisti, anche la pietra si spezza! Attenzione, anche la vostra valigia può rovinarsi.
2) Le strade veneziane non sono larghe, anzi, direi che sono piuttosto strette e di misure diverse. Per questo motivo non dovete camminare per Venezia allineati per tre, quattro o cinque, occupando completamente la larghezza della calle o di altro tipo di strada. C’è altra gente che cammina per la stessa strada assieme a voi; c’è chi viene di fronte e chi, invece, provenendo da dietro, desidera sorpassarvi: non può, perché ci siete voi, spesso in comitive numerose, che, noncuranti, state fermi impalati o camminate piano ed occupate completamente la larghezza della strada. Molti chiedono anche “permesso”, ma spesso restano inascoltati. Solo alzando la voce, il che può sembrare maleducato, allora vi spostate e, talvolta, aggiungete … “sorry!”. Non si fa così: dovete stare tutti da una parte, destra o sinistra non importa, e affiancati solo proporzionatamente alla larghezza della strada: in file indiana!
3) Arrivate a qualche ponte e il panorama si allarga: avete voglia di fotografare e di farvi fotografare; desiderio legittimo, però ricordatevi che anche i ponti non sono larghi e che c’è gente che passa in ambedue le direzioni. Non potete fermarvi a fare i vostri comodi e lasciare gli altri fermi ad aspettare che voi abbiate terminato la posa. Poi non capisco perché, anche con le moderne macchine digitali stiate tanto per scattare un fotogramma.
4) Piove! Ecco che si riconosce chi è veneziano e chi, turista o meno, proviene da fuori Venezia, magari solo dal di là del ponte. I veneziani con le ombrelle aperte si riconoscono subito perché, nell’incrociarsi, manovrano le ombrelle in modo da non scontrarsi nell’incrociarsi: le persone più alte alzano l’ombrello mentre gli altri la piegano dalla parte opposta della persona che incrociano; gli altri (turisti e “campagnoli”) proseguono invece con l’ombrello aperto sempre alla stessa altezza, magari quella degli occhi di chi ti viene di fronte! Credono di trovarsi in un sentiero di aperta campagna dove non incroci mai alcuno o, se lo incroci, è a distanza notevole. Queste non sono regole scritte, ma solo comportamenti abbastanza logici.
5) Fa caldo! Siamo in una città di mare, o meglio, di laguna; non siamo, però, in spiaggia! Quindi, girare in costume da bagno o prendi-sole (due pezzi), oppure solo in calzoni corti, oltre a correre il pericolo di una multa, come stabilito da ordinanze comunali, dimostra la mancanza di rispetto verso gli altri (i padroni di casa) e, soprattutto, mancanza di buon gusto! Non sempre si tratta di corpi da esibire! E poi, trovarsi vicino a queste persone sudaticce e puzzolenti che ti passano vicino, magari anche toccandoti data la ristrettezza delle calli, è veramente schifoso!
Quelle sopra descritte non sono regole, ma solo comportamenti abbastanza logici.
L’importante è fare come vorreste che facessero gli altri quando vengono a casa vostra!
Vorrei concludere questo “pistolotto” dandovi anche alcuni consigli:
a) Prima di venire a Venezia informatevi, leggendo qualche guida (ce ne sono anche in internet – vedi punto d) sottostante), sulla storia della città, sui monumenti più importanti, sulle curiosità, ricordandovi, anche, che Venezia non è solo Piazza San Marco.
b) Al vostro arrivo non fatevi infinocchiare da personaggi che, dal cappello con tanti gradi, sembrano ammiragli! Sono solo degli i"ntromettitori", molto spesso “abusivi”, cioè fuori legge, che cercano solo di indirizzarvi verso determinati luoghi (vetrerie, negozi, ristoranti, alberghi ed anche mezzi di trasporto) , promettendovi il classico “mari e monti”, mentre poi vi trovate in “un mare di guai”: avete pagato tanto e non avete avuto il servizio adeguato.
c) Per la fregatura di cui sopra e per altre fregature che potreste prendere, ricordatevi che c’è sempre la possibilità di rivolgervi, in primo luogo, ai vigili urbani o alle altre forze dell’ordine (polizia e carabinieri) ai quali presentare le vostre rimostranze e denunce. Qualora si tratti di conti salati presso bar e/o ristoranti, chiedete lo scontrino (o ricevuta fiscale) e presentatelo agli enti preposti (ad esempio l’Azienda di promozione Turistica http://www.turismovenezia.it/dynalay.asp?PAGINA=404 e-mail: info@turismovenezia.it APT Venezia - Castello, 5050 - 30122 Venezia tel. (+39)0415298700 fax (+39)0415230399 – per vedere la mappa dove si trova l’ufficio APT, clicca qui http://www.turismovenezia.it/dynalay.asp?PAGINA=4240
d) Al punto a) vi suggerivo che anche su internet potete documentarvi e, allora, ecco i link che vi suggerisco:
Comune di Venezia
Basta, comunque, andare su un qualsiasi motore di ricerca.
5 commenti:
Ciao Sergio, grazie della visita.
Ti andrebbe uno scambio link?
Sai un periodo ho lavorato in un ristorante ed era frequentatissimo da tanti veneti, gente simpaticissima ed educata.
Un saluto da Raimondo
"Niente Barriere"
di Raimondo Orru
http://raimondoorru.blogspot.com/
Ieri, 2 maggio, i turisti arrivati a Venezia sono stati 70/80 mila!!!
Bravissimo!Un post molto dettagliato, utile e anche di denuncia, giusta e doverosa.
Le cifre riguardanti il numero di turisti sono impressionanti: non so cosa dire. Immagino però che non sia facile vivere in centro in queste condizioni, proprio a causa di tutti i motivi che hai elencato.
Sergio@ "...girare in costume da bagno o prendi-sole (due pezzi), oppure solo in calzoni corti, oltre a correre il pericolo di una multa, come stabilito da ordinanze comunali, dimostra la mancanza di rispetto verso gli altri (i padroni di casa) e, soprattutto, mancanza di buon gusto!"
Concordo in pieno! E concordo anche con la "puzza" di cui hai parlato.
Praticamente, e sintetizzando molto, è come se tu vivessi in una città sotto assedio.
@ Romina: E' vero, siamo proprio sotto assedio! In questi giorni rinuncio ad uscire per non trovarmi in mezzo alla "bolgia turistica".
Ciao!!!
Ho appena terminato un post a cui ho dedicato più di una settimana prima di pubblicarlo, parla anche della mia malattia, oltre ad un tema che ci riguarda tutti.
Mi piacere sapere cosa ne pensi.
un grande saluto da Raimondo
http://raimondoorru.blogspot.com
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