martedì 29 maggio 2012

Il terremoto si è fatto sentire anche a Venezia

La scossa delle 9 di questa mattina si è sentita molto forte anche a Venezia e qui ha procurato almeno un danno. Niente da equiparare a quanto capitato nelle zone dell'epicentro o vicino alla stesso.
E' crollata una statua nella zona che va da Piazzale Roma a quella dei Tolentini; è un posto dove passano parecchie persone tutto il giorno, lavoratori, studenti ed anche tanti turisti. Fortunatamente non c'è stato alcun danno alle persone e danni limitati al chiosco di "souvenir" gestito da extra comunitari.

  

venerdì 18 maggio 2012

Lettera aperta al Sindaco di Venezia. (Inviata ai giornali locali oggi 18 maggio)


Lettera aperta al Sindaco di Venezia.
Locandine ed affissioni selvagge.

Egregio sig. Sindaco,
alcuni mesi fa, precisamente nel novembre del 2011, all'associazione della quale faccio parte fu comminata una multa di 250 euro per aver "deturpato un muro"!. Questa era la motivazione, ma desidero spiegarmi meglio; si trattava, in effetti, dell'affissione di una locandina, bollata regolarmente e fissata con nastro adesivo sulla colonna nel passaggio che dai Tolentini porta ai giardini Pappadopoli e, quindi, a Piazzale Roma. Una zona di passaggio e di visibilità che tutte le associazioni, ma non solo, ritengono strategica per pubblicizzare le proprie iniziative. Fatto sta che, però, quel luogo si trova a lato della sede dei Vigili Urbani.
L'associazione conosce le regole che vietano questo tipo di affissioni  che, nella fattispecie, è stato l'errore, o lo zelo, di un nostro associato. E gli errori si pagano! E l'associazione ha pagato subito la multa ottenendo così la diminuzione dell'importo di cui sopra.
Si sa che le locandine che ogni associazione provvede ad affiggere in proprio devono essere posizionate nei locali pubblici e non sui muri cittadini e, in genere, i regolamenti vengono osservati, cosa che, invece, viene assolutamente ignorata da moltissimi enti più o meno regolari e da privati.
L'associazione ha ottemperato al regolamento, pagando la multa, anche nella speranza che qualcosa cambiasse nella nostra città e cioè che, non solo quel luogo, ma parecchi altri muri cittadini, risultassero finalmente puliti e non vi fosse più alla visione di tutti, residenti e foresti, l'obbrobrio delle affissioni selvagge.
Come anche Lei avrà certamente notato, girando per la nostra città, in alcuni punti, ritenuti evidentemente più appetibili, viene affisso di tutto e di più: manifesti e locandine di varia misura, molti dei quali anche senza il regolare "bollo" di avvenuto pagamento della tassa sulle affissioni.  Quest'ultimo caso si verifica soprattutto quando chi affigge sono i cosiddetti "centri sociali" od i  "comitati vari" che sorgono molto spesso per dire "NO" a qualcosa, addirittura per difendere la nostra città e, magari, si definiscono ... "ecologici". Ma anche privati profittano di questo andazzo, che si può definire "malcostume" tollerato dalle autorità comunali, affiggendo avvisi  vari che informano sulla disponibilità di qualcuno per effettuare lavori e, soprattutto, per  informare su camere libere per studenti, cosa quest'ultima che comporta, senz'altro, affari lucrosi senza che gli stessi siano soggetti alle dovute e giuste imposte; in una parola si tratta di ... "nero"!
Ma la mia speranza, a distanza di qualche mese, è stata vana; evidentemente la multa è stata comminata per "errore" o, perché, "una tantum", qualcuno deve dimostrare che fa il suo dovere. Se chi ha deciso  la sanzione all'associazione della quale faccio parte avesse proseguito nel suo dovere, cioè nel multare anche molti altri, forse oggi ci sarebbero meno affissioni selvagge e la nostra città apparirebbe, senz'altro, ancora più bella.
Per quanto riguarda le affissioni di coloro che affittano a studenti, sarebbe più opportuno, come accade in altre città universitarie, che questo genere di informazioni  fossero affisse su opportuni spazi nelle diverse sedi degli atenei.
Vorrei concludere questa "lettera aperta" segnalandoLe alcuni punti, solo come esempio, che, tappezzati  da una miriade di manifesti, all'occhio del passante appaiono come delle vere e proprie "schifezze": la porte che si trovano sul lato e sul retro della Scoléta dei Calegheri, un ampio spazio nei pressi di Corte Canal (S.Croce, 659) e, ovviamente, lo spazio a lato della sede dei VV.UU. Questi sono solo alcuni punti, ma Venezia è piena di luoghi analoghi.
Nel ringraziarLa per l'attenzione, La saluto cordialmente
Sergio Piovesan            

mercoledì 16 maggio 2012

Grande preoccupazione di un ritorno del terrorismo.


«Viva la rivoluzione, avanti la rivoluzione, questo è il momento buono». Con queste parole Alfredo Davanzo, considerato  l'ideologo delle "Nuove BR", si è espresso ieri nell'aula della Corte d'Assise di Milano, rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva cosa pensasse di quello che sta accadendo in questi giorni, con riferimento anche alla gambizzazione di Roberto Adinolfi il dirigente dell'Ansaldo.
Se poi consideriamo i pugni chiusi e le manifestazioni di "solidarietà" espresse nei confronti di questi imputati, mi sembra che si sia tornati indietro di un bel po' di anni, quando, quasi ogni giorno, c'era una dichiarazione delle BR, o di altre organizzazioni similari, ma anche ci si trovava con qualche ferito o assassinato, in nome di un'ideologia completamente "fuori di testa".
Oggi i protagonisti di quegli anni sono anziani che, in gran parte, si sono "riconvertiti" e proprio non vogliono nemmeno parlare dei fatti di questi giorni, come si è espresso Curcio non più tardi di ieri.
Siamo tornati, perciò, ai giorni che tutti abbiamo voluto dimenticare, giorni in cui la paura di essere coinvolto in un attentato era palpabile.
Siamo di nuovo -ed i fatti sembra che lo evidenzino- in pieno terrorismo. Evidentemente la storia si ripete, e la speranza è che lo Stato non si faccia prendere alla sprovvista e sappia reagire opportunamente. Forse proprio l'esperienza del passato, che sembrava lontano, potrà servire ad estirpare sul nascere questo fenomeno che trova nella crisi economica attuale un terreno fertile.
Forse qualcosa è cambiata presso certe forze politiche che, allora, sottovalutarono il fenomeno terrorismo che, anzi, si può dire presero veramente sottogamba.  Ai primi fatti di terrorismo parlavano di " ... compagni che sbagliavano " lasciando così che le "cellule" fuori legge crescessero   e si organizzassero. Solo all'uccisione del primo sindacalista, Rossa, anche queste forze politiche si ravvidero e condannarono fermamente gli attentati e le vaneggianti "sentenze del popolo"!.
I tempi, ripeto, mi sembrano proprio quelli di allora e, quindi, non resta che augurarci un controllo tempestivo del territorio ed un'attività mirata dei servizi segreti, nella speranza che non vi siano deviazioni degli stessi.
Sarebbe veramente triste che la storia si ripetesse.