martedì 15 luglio 2008

Tessera P2 n.1816

Noi italiani, si sa, siamo di … memoria corta; ci dimentichiamo anche cose che, invece, non dovrebbero essere dimenticate. E perché no? Ci facciamo abbindolare facilmente da venditori di fumo, che non sono solamente i vari maghi e cartomanti, ma che possono essere anche i politici. Forse, direi meglio senz’altro, questi ultimi sono ancora peggio perché portano alla rovina non pochi individui, ma l’Italia intera.

Ed allora ricordiamo! Chi ci sta abbindolando attualmente ha fatto parte della, ora famosa e famigerata, loggia massonica Propaganda Due di Licio Gelli, la P2, ed il numero della tessera era il 1816.

Ed il n.1816 ha scopiazzato il suo programma proprio da quello della loggia massonica.

D’ora in avanti non indichiamolo più con i suoi cognome e nome, o con l’incarico che attualmente riveste, ma riconosciamolo con questo segno:

Tessera P2 n.1816

Chi volesse approfondire non fa altro che cercare su Google, indicando “P2” e “1816”, e troverà numerosissimi link che trattano questo argomento.

Qui ve ne indico solo alcuni e leggendoli troverete anche altri misfatti di colui che “vuole mettere ordine nel sistema giudiziario”:

http://www.berlusconisilvio.com/p2berlusco.htm

http://www.kaosedizioni.com/schtvaffari_fratellop2.htm

http://beppegrillo.meetup.com/633/boards/thread/5013273

http://sogliadiattenzione.blogspot.com/2008/04/berlusconi-silvio-tessera-p2-n-1816.html

http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/massoni/p2.html

Appunti (molto personali) sul Lussemburgo

Fra qualche giorno lascerò il Lussemburgo e passerò in Carnia, transitando per Venezia per il necessario rinnovo dell’abbigliamento.
Ormai è qualche anno, da quando mia figlia vi si è trasferita per lavoro, che vengo in questo piccolo paese europeo.

Già negli anni scorsi ho scritto due post su qualcosa di particolare (vedi 1 e vedi 2) ed ora vorrei dare qualche notizia generale sul Granducato del Lussemburgo.
Granducato perché il capo dello stato è un Granduca, un monarca costituzionale, di quelli che non contano alcunché, ma che i suoi sudditi ammirano e rispettano.

L’economia del paese, una volta legata all’attività mineraria ed all’agricoltura, oggi fa conto sull’istituzione Europa e sugli uffici ed enti della comunità, che qui si sono installati.
Esiste un quartiere moderno chiamato appunto “europeo” dove si trovano lei sedi di uffici diversi; vi sono due enormi costruzioni che ospitano un migliaio di “addetti alle traduzioni” e, per questo vengono chiamati “palazzi dei traduttori”.
Il Lussemburgo è considerato un “paradiso fiscale” ed anche ciò porta dei vantaggi alla popolazione.
Ovviamente in questi ultimi anni la popolazione, soprattutto quella della “Ville de Luxembourg”, è aumentata notevolmente, soprattutto per l’apporto degli stranieri che qui risiedono e che operano nelle istituzioni europee.

Vi sono numerosi italiani, molti discendenti di emigrati di prima e di dopo l’ultima guerra mondiale, italiani, che come sappiamo, venivano a lavorare soprattutto nelle miniere. Ma la comunità più numerosa è quella portoghese, anche se più recente, i cui cittadini sono in gran parte dediti all’edilizia.

Il paesaggio è, in genere, collinoso e molto verde. Anche in città numerosi parchi rendono migliore, in tutte le stagioni, il modo di vita ovviamente improntato alla modernità.
Il centro della città vecchia è abbastanza ridotto e si può visitare il tutto in due tre giorni (compresa la visita guidata a parte del palazzo del Granduca). Interessanti sono i “grund”, i vecchi quartieri sulle rive di due piccoli fiumi al fondo di due “canyon” imponenti; anche qui, oltre alle costruzioni tipiche, ampio spazio è dedicato al verde.
Interessante anche il sistema di gallerie scavate nella roccia che servivano come difesa alla “cittadella”.

Istituzioni culturali sia antiche che moderne incrementano, soprattutto nel periodo estivo, importanti iniziative che spaziano ampiamente su tutti i fronti: concerti di tutti i tipi (anche per bambini), spettacoli e mostre d’arte rendono interessante la vita culturale lussemburghese.

Dei trasporti locali ho già trattato in un altro post indicato sopra.

Il clima: va bene per chi si adatta al freddo ed all’umido. Raramente capitano lunghi periodi (una due settimane!) di caldo e, spesso, anche nel giro di poche ore, la situazione meteorologica può cambiare notevolmente. In questi giorni, quando in Italia si soffocava per l’afa, qui si andava a 13° di notte e a 20°-25° di giorno. Si sono raggiunti anche i 28°, ma non è mancato mai il vento ed un grado di umidità relativa veramente basso. In parole povere: se in estate vi portate un “pail” non sbagliate.

La lingua, o più precisamente le lingue sono due: il francese ed il lussemburghese, una parlata tedesca. Comunque anche se parlate solo italiano vi troverete ugualmente bene.

Se poi volete fare un giro fuori dalla città di Lussemburgo, vi consiglio una gita sulle rive della Mosella, il fiume che segna, per una buona parte il confine con Germania e Francia; qui troverete buoni ristoranti e buon vino! Il prezzo, però, soprattutto del vino, non è … “buono”!

A proposito di costi, in generale la vita in Lussemburgo è più cara che in Italia.

domenica 13 luglio 2008

“Mestiere nonno, non baby sitter”

“Mestiere nonno, non baby sitter” è questo il titolo di un’inchiesta apparso su Gvonline, il sito del settimanale del Patriarcato di Venezia e, visto che l’argomento mi interessa, sono andato a leggere gli articoli relativi. Chi volesse fare altrettanto, clicchi qui.

Non è facile fare il nonno! Questo mi sembra assodato innanzitutto per un semplice motivo: i nipoti non sono i nostri figli, ma i figli dei nostri figli; è passata una generazione e, in questo periodo, molte cose sono cambiate. I bambini di oggi ricevono stimoli diversi da quelli che ricevevano i loro genitori, i genitori di oggi sono diversi dai loro genitori soprattutto perché nella nuova famiglia odierna, molto spesso, entrambi lavorano, cosa che nella generazione precedente capitava in misura minore.

I nonni, quindi, non devono sostituirsi ai genitori, anche perché l’età non glielo permette: è faticoso, ve lo assicuro, stare dietro a bambini, soprattutto se sono ancora piccoli; fisicamente non se la fa!

Poi, la visione educativa può essere diversa fra nonni e genitori e non devono entrare in contrasto; deve prevalere la linea impartita dai genitori ed i nonni non devono ostacolarla e neppure impostarne una diversa.

Tuttavia, se i nonni devono fare i nonni, è bene che a loro non venga delegato altro! Mi spiego: se un nonno deve “vigilare” sui nipoti per un numero di ore notevoli, in quanto i genitori sono impegnati nel lavoro, non si può pretendere, da parte dei genitori, che il ruolo dei nonni debba essere limitato a quello di “baby sitter” o a quello di posteggio!

E tutto nasce dal pacifico accordo fra genitori e nonni e dal rispetto dei primi verso i secondi che hanno già fatto la loro parte di genitori a suo tempo. La parte che tocca oggi ai nonni è importante anche perché, oltre a poter viziare i nipoti (cosa non “giusta” per i genitori), possono essere coloro che trasmettono la memoria della famiglia, ma non solo, ed i valori essenziali.

Quindi, azzeccato il titolo dell’inchiesta e … auguri di buon lavoro a tutti i colleghi nonni!

Dal Lussemburgo 13 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

Sono stufo di pietismi e giustificazioni nei confronti dei terroristi

Fra un ciclo di poppate (plurale perché si tratta di due gemellini), tra un’annotazione ed un’altra (quantità di latte bevuto, cacca, pipì e le pesate giornaliere), fra una sterilizzazione e l’altra di biberon, tiralatte e contenitori vari, riesco anche a leggere ed a seguire le principali notizie in rete.

Proprio l’altro ieri, mentre finivo di leggere un libro, leggevo su Corriere.it che sta per essere estradata dalla Francia un’altra terrorista appartenente alle brigate rosse, condannata con sentenza passata in giudicato, e ciò dopo anni di latitanza.
Tuttavia il presidente francese si è fatto parte diligente, tramite il capo del governo italiano, di chiedere al Presidente Napoletano la grazia.
La terrorista si chiama Marina Putrella e per leggere l’articolo che racconta un po’ la sua storia, cliccate qui.
Il libro al quale accennavo sopra è “Spingendo la notte più in là – Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo”; l’autore è Mario Calabresi, il figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato dai terroristi rossi nel 1972, dopo una lunga campagna di denigrazione da parte di Lotta Continua.
Il libro è stato presentato di recente anche in una trasmissione televisiva (non ricordo quale) ed a parlare era proprio l’autore.

Perché questo accostamento fra una storia sul terrorismo vista dalla parte delle vittime e l’articolo in questione?
L’autore, e con lui moltissime altri familiari di vittime del terrorismo, in gran parte “servitori dello Stato”, chiedono GIUSTIZIA nel ricordo di chi è stato assassinato, chiedono GIUSTIZIA nello scontare le pene da parte degli assassini, chiedono GIUSTIZIA perché non ritengono degno di un paese democratico il fatto che gli assassini, dopo riduzioni di pene, affidamenti vari a servizi sociali ed altre concessioni, non assumano ruoli di “maîtres a penser”, non appaiano in TV a parlare di quegli anni terribili, quasi a giustificazione del loro comportamento.

“… Dovrebbero essere almeno condannati al silenzio sociale … “ dichiara una figlia che non conobbe mai suo padre, mentre un’altra donna, la vedova di un magistrato, dice: “ … In Italia si è fatta strada un’illusione, che corrisponde alla fantasia dei terroristi, che si possa superare quello che hanno fatto come se nulla fosse successo …”.

Consiglio vivamente la lettura di questo libro!

Dal Lussemburgo, addì 10 luglio 2008

venerdì 4 luglio 2008

Come avevo precisato nel mio precedente post ...

... ogni tanto, nonostante sia fuori casa e quindi con disponibilità diverse per l'accesso a internet, una puntatina sul blog e accesso ai post degli altri blogger.

Questo mio post è limitato ad una sola frase, o meglio, ad un proverbio:


OGNI FRUTTO LA SUA STAGIONE.



Perché ho richiamato questo proverbio? Vediamo chi si avvicina di più alla verità.
Nessun premio! Buonanotte, perché, nonostante sia ancora chiaro alla latitudine in cui mi trovo, essendo stanco, vado a letto!