Alcuni giorni fa i soliti padani (peccato che si tratti di deputati italiani pagati con i nostri soldi, e non chiamiamoli “onorevoli") hanno effettuato una delle loro solite spacconate con l’esposizione di uno striscione con la scritta “Padania libera”.
Il luogo era la sala della Lupa della Camera dei deputati dove era in corso una giornata di studio su Garibaldi in occasione del bicentenario della sua nascita.
Oltre a questo gesto hanno provveduto alla distribuzione di volantini sui quali Garibaldi viene definito, fra l’altro, truffatore e criminale di guerra.
Leggi la cronaca su La Repubblica e su Rinascita, nonché il commento di Scalfari su L’Espresso.
E mentre qui in Italia si accende questo ennesimo tentativo di revisionismo storico, in questo caso “becero revisionismo storico”, dall’altra parte dell’oceano, in Brasile, nello stato di Santa Catarina, popolato da discendenti di italiani, nella maggior parte veneti, là emigrati a fine ‘800, si organizza una mostra ed un dibattito intitolato “Giuseppe Garibaldi – Tra Italia e Santa Catarina”.
Il tutto, come da programma che mi è pervenuto da parte del “Forum Parlamentar Italo-Brasileiro” e che potete leggere a questo “link”.
3 commenti:
In realtà criminale di guerra è esagerato, è pur vero che l'unità d'Italia è la Storia di una annessione e non di un moto rivoluzionario totale che ha portato il Paese ad unirsi.
Questo anche perchè all'epoca l'Italia era divisa in tanti staterelli quindi era anche più difficile coordinare un fenomeno di tale portata.
Quanto fatto dalla Lega resta peraltro una spacconata ed aggiungo un atto di profonda maleducazione.
La Lega è questa: spacconate, druidi, finte tradizioni celtiche, ampolla con acqua del Po, insulti a destra e a manca, Roberto Calderoli e altri individui simili.
Noto però che, come sempre, quando ti riferisci alla Lega sei particolarmente pungente. :P
Come ti capisco!
C'è anche il revisionismo clericale, non meno becero; nei siti clericali puoi leggere di tutto, perfino che Garibaldi fosse uno schiavista, per un misterioso carico, peraltro mai identificato, che trasportava la sua nave Carmen salpando dalle coste cinesi nel 1852.
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