martedì 2 settembre 2008

Il quarto ponte sul canal Grande

Il quarto ponte sul Canal Grande, ancora senza nome e chiamato perciò con quello del suo progettista, l’architetto spagnolo Santiago Calatrava, ormai è pronto, ma non ancora aperto al traffico pedonale; manca, infatti, solo l’ovovia per permettere anche ai diversamente abili di passare da una parte all’altra, da piazzale Roma alla Ferrovia e viceversa, senza difficoltà.

In questi ultimi due anni, anche perché abito nei pressi, l’ho visto crescere fin dalle fondazioni (cosa questa che per la città di Venezia non è mai semplice) e la successiva posa in opera dei vari elementi.

In questi anni ci sono state innumerevoli polemiche, a partire dall’opportunità e necessità di costruirlo, passando per i costi ampliatisi parecchio in corso di costruzione, concludendo con il nome da dare all’opera.

Spesso sono state polemiche in malafede come quella, sollevata da veri ignoranti, relativa al fatto che, in una città antica e particolare come Venezia, non sarebbe opportuno inserire opere architettoniche contemporanee. Rispondere a queste prese di posizioni basta il fatto che gli stili architettonici presenti nella città sono tantissimi e di svariati periodi; non è detto poi che le opere del passato siano tutte belle: ci sono certi orrori antichi davanti ai quali le costruzioni moderne fanno bellissima figura ed il ponte in questione, chiamiamolo “di Calatrava”, è una di queste.

«Oltre a rispondere a una funzione di collegamento e di miglioramento della mobilità a Venezia, il Ponte - ha detto l'assessore ai LL.PP Mara Rumiz, durante la conferenza stampa di presentazione del ponte in data 2.9. c.a. (vedi la relazione sulla conferenza stampa)- ha uno straordinario valore per la tutela (nel senso pieno del termine: conservazione sì, ma anche valorizzazione) della città: una città non solo con la testa rivolta allo splendido passato, ma che sa e vuole candidarsi a essere città del presente e del futuro». E ha concluso: «Proprio noi veneziani, che abbiamo la responsabilità di conservare lo straordinario patrimonio artistico, storico, architettonico, ambientale che abbiamo ereditato, abbiamo l'obbligo di consegnare a chi verrà dopo di noi il segno più alto dell'architettura contemporanea».

Dichiarazioni che mi trovano d’accordo anche perché a me il ponte piace: è bello, ha una linea armoniosa ed elegante; vederlo poi di notte, illuminato, appare come una sciabolata di luce. Bisogna ricordare che uno dei materiali usati maggiormente è il vetro.

Ci sono stati coloro che hanno parlato dell’inutilità del ponte partendo dal presupposto che chi arriva in macchina a Piazzale Roma non ha necessità di andare alla stazione ferroviaria e viceversa. Evidentemente costoro parlavano, e parlano, senza cognizione di causa; non sanno che tutta la zona è in fase di ristrutturazione: a Piazzale Roma sta sorgendo, nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, il nuovo Palazzo di Giustizia (anche questo “in fieri” da anni e non si sa quando sarà pronto); sempre in zona è in costruzione il “poeple mover”, una specie di treno su rotaia aerea che collegherà il terminal del tronchetto con Piazzale Roma. "Il People Mover - ha sottolineato il sindaco Cacciari in una conferenza stampa dello scroso anno - è un altro importante tassello della 'Venezia che cambia'. Con esso si dà ulteriore attuazione al progetto del Comune, sviluppato già una decina di anni fa, di riqualificare contemporaneamente sia la zona del Tronchetto, facendola davvero diventare la 'porta della città', che quella di piazzale Roma, liberandola dalla morsa del traffico e dotandola di nuove infrastrutture, come la 'Cittadella della Giustizia' e il ponte di Calatrava.".

Poi c’è il nuovo uso del palazzo dell’ex Direzione Compartimentale della Ferrovie che vedrà l’accorpamento di numerosi uffici regionali sparsi per la città che, perciò, verrebbero a trovarsi in una situazione territoriale e logistica veramente ottimale. Il tutto, poi, sarà di molto aiuto ad un “megastore” che verrà a trovarsi sempre nello stesso palazzo e che farà parte del Gruppo Grandi Stazioni; quindi … Benetton ringrazia!

Per quanto attiene al nome da dare al ponte, il Gazzettino, il quotidiano locale, ha fatto una specie di referendum fra i lettori: se ne son lette di “cotte e di crude” e quindi attendiamo le decisioni di chi deve prendere queste decisioni!

Segnalo la galleria fotografica nel sito del Comune di Venezia.

Di seguito, invece, tre fotografie scattate da me quest’oggi.





Aggiornamento del 3-9-2008: il ponte dovrebbe chiamarsi, come annunciato dal Sindaco massimo Cacciari, “Ponte della Costituzione” in occasopne del 60° anniversario della Costituzione Italiana.
Questo nome è stato votato all’unanimità dalla Giunta Comunale, ma l’atto deliberativo scritto non esiste ancora.

9 commenti:

Gianna ha detto...

Foto eccezionali,complimenti Sergio.

Aliza ha detto...

Caro Sergio intanto ben tornato, poi ti ringrazio per le informazioni riguardanti il 4° ponte, ero veramente disinformata sulla sua utilità e di conseguenza, perplessa sulla necessità della sua costruzione. Spero in ogni caso, che Venezia non cambi troppo, ma un po più di organizzazione per gli uffici certo è necessaria. Ti saluto A.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Sa un po' di moderno ma non è male. Se davvero serviva sono contento che per una volta per Venezia si sia fatto qualcosa di buono.

Ciao e bentornato :-)))

Daniele

Sergio ha detto...

@ Stella: grazie, ma non esageriamo!

@Aliza e Daniele: Ribadisco quanto già scritto: a Venezia gli stili architettonici sono numerosissimi e accanto ad un "gotico" si trova un "rinascimento" o un barocco" o un "lombardesco" e così via.
Un bel moderno non solo è accettabile, ma direi auspicabile. Purtroppo il romanticismo decadente ha dato, nel corso di questi ultimi due secoli, un'immagine distorta della mia città.

Anonimo ha detto...

nooooooooo.. mi mancava questa novità del nostro capoluogo.. si vede che sono proprio "fuori dal mondo".. si aspetta l'inaugurazione adesso!!!
ciao!

Leonardo ha detto...

Purtroppo non sono mai stato a Venezia,me ne rammarico...!
Interessanti le foto,scattane altre.
Buona notte,sergio

Gianna ha detto...

Ciao sergio,non esagero.

Romina ha detto...

Ciao! :)

A volte certe opere sono necessarie; dalle foto che hai scattato, poi, mi sembra un bel ponte. Non ci vedo nulla d'incompatibile con Venezia.
Del resto tutte le città d'arte sono piene di opere con stili diversi e appartenenti a epoche diverse, e non è detto che quelle contemporanee debbano essere per forza brutte.
Bisogna valutare caso per caso, senza generalizzare.

Sergio ha detto...

@Alfie: la data dell'inaugurazione sembra sia un segreto di stato! Comunque questa mattina ai piedi del ponte, in un area ancora recintata e nascosta, ho visto il sindaco Cacciari con fotografi e televisiane: chissà che non ci faccia qualche sorpresa.

@Sirio: male, molto male! E' ora che ti muova. Ti consiglio l'autunno inoltrato, o l'inverno, e mai di domenica.

@Stella: comunque ... GRAZIE!

@Romina: anche per me si tratta di un bel ponte che, oltre a epore edile è anche un'opera d'arte!