Caro Beppe,
durante le recenti vacanze estive trascorse con la mia famiglia sulla riviera veneta, io e mia moglie abbiamo deciso di recarci con il nostro bimbo di 20 mesi a visitare la splendida Venezia. La città è certamente unica, ma che delusione quanto abbiamo scoperto che su tutta la Riva degli Schiavoni (non un calle nascosto bensì il punto di approdo a piazza San Marco) esiste un solo ponte accessibile ai passeggini o a eventuali disabili in carrozzina. O ancora quando, dopo esserci riposati e imbattuti nel cambio di pannolino del nostro bimbo, abbiamo scoperto che in tutta la zona dell'Arsenale (segnalato come monumento di notevole importanza) non esiste un solo cestino per l'immondizia. E che dire quando girando per la scelta del ristorante abbiamo scoperto che nei locali interpellati non esisteva un solo seggiolone per bambino? Forse che Venezia è visitata ogni anno solo da persone adulte, fisicamente sane e che non producono alcun rifiuto?
Paolo Brischetto, pa.clo@alice.it
(La lettera e visibile al link http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-09-09/07.spm )
Da veneziano devo dare ragione su molte cose al sig. Brischetto però mi sento di dovere fare alcune precisazioni.
È vero! I cestini per i rifiuti sono rari e, quando ci sono, si trovano nascosti. D’altra parte nessuno li vuole vicino alla propria porta o vicino al proprio negozio perché è usanza, sia da parte di veneziani sia da parte dei turisti, appoggiare vicino agli stessi di tutto e di più!
La spesa per la raccolta dei rifiuti di dodici milioni di visitatori all’anno (questo è il carico sopportato da Venezia) grava sui cittadini veneziani e non solo su coloro che operano e guadagnano con il turismo! Quindi se qualcuno ha da lamentarsi sono i veneziani e non i turisti!
Per quanto riguarda i ponti non adatti ai disabili, si può essere anche d’accordo, ma la maggior parte dei ponti sono stati costruiti non qualche anno fa, ma secoli fa, quando non c’era alcuna legge al riguardo; il ponte della Costituzione (o di Calatrava), il quarto ponte sul Canal Grande, che verrà inaugurato a breve, è in attesa di un’ovovia per i disabili. Adattarli tutti sarebbe molto difficile e non sempre le attrezzature sarebbero sicure: vi sono ponti ripidi, ponti in legno, in ferro ed in pietra, ponti storti e magari con accessi molto stretti dove passa solo una persona; il problema non è semplice. Solo qualche ponte fra i più frequentati sono adattati per il trasporto dei disabili.
Ponti non adatti ai passeggini per bambini? A Venezia, mamme, papà ed anche nonni non si sono mai lamentati di portare i passeggini su e giù per i ponti (lo posso assicurare per esperienza) e non vedo perché debba lamentarsi un turista. Quindi non esageriamo!
I ristoratori veneziani non hanno seggioloni? Non so quanti ristoranti abbia interpellato l’autore della lettera, ma non stento a credergli; si sa che gli esercizi, soprattutto quelli attorno alla zona marciana, sono sempre pronti a ghermire il turista senza fornirgli un servizio corrispettivo al prezzo che lo stesso paga. Un seggiolone occupa posto, e se i bambini sono due in contemporanea, ancora di più! Maggiore occupazione di posto con minore introito perché ad un bambino non si può applicare lo stesso prezzo di un adulto. Cosa volete, quelli sono lì … per guadagnare tanto ed il più presto possibile!
Un ultimo appunto: “calle” è un sostantivo femminile e quindi non si può scrivere “un calle nascosto”.
Com’è difficile Venezia!
4 commenti:
Grazie dei commenti sulla lettera,ero rimasta infatti interdetta.
@Stella: certo che letta da un non Veneziano, quella lettera può dare una visione errata, od almeno incomprensibile, della nostra città.
Quello che mi ha dato più fastidio è l'argomento dei passeggini!!!
I turisti italiani sono i peggiori del mondo è proprio vero. Ma quando una persona decide di visitare una città ha una vaga idea di dove va oppure ci va senza essere informato di niente?? come siamo pretenziosi...ciao A.
@Aliza: Concordo con la tua visione sui turisti italiani. Comunque anche gli stranieri hanno le loro ... pecche!
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