Da “Il Gazzettino” di oggi, una notizia breve, ma significativa. Una notizia che mi ha fatto andare di traverso il pranzo. Una notizia che non è nuova: lo sappiamo tutti che chi evade le tasse sono sempre e soprattutto loro, i commercianti, che piangono sempre, ma che impongono i prezzi che vogliono e che hanno fatto dell’avvento dell’euro il loro “tesoretto”, portando letteralmente sul lastrico tutti coloro che vivono di stipendio fisso o di pensioni.
Più volte ho trattato questo argomento e, fra tutte, vi rimando solo ad una.
Ed ecco la notizia:
"Ogni 10 controlli sette negozi, nel 2007, sono risultati non in regola con l'emissione degli scontrini fiscali. Lo comunica l'Agenzia delle Entrate confermano che lo scorso anno sono stati 1.017 gli esercizi commerciali obbligati ad abbassare la saracinesca per non aver emesso lo scontrino. La Campania è la regione che registra la più alta percentuale di violazioni (84\% dei controlli), mentre l'Umbria risulta la regione «più ligia» (45\%). La Regione che ha visto più serrande abbassate è invece la Sicilia dove le Fiamme Gialle hanno eseguito 123 provvedimenti di sospensione delle attività. Misura che scatta per non aver emesso lo scontrino o la ricevuta fiscale per almeno tre volte. Le attività che registrano più violazioni sono i negozi di abbigliamento, i bar, ristoranti e pizzerie, ed i panettieri.
In media nel 2007 sette esercizi su dieci visitati dal fisco sono stati sorpresi a non emettere scontrino: negozi d'abbigliamento, bar, caffé, ristoranti e pizzerie, con i panettieri, guadagnano le prime posizioni nella classifica dei più «distratti». Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza «dal novembre del 2006 alla fine del 2007, hanno effettuato più di 180mila controlli su tutto il territorio, riscontrando 125.379 violazioni alla normativa», pari al 69\% dei controlli."
E non mi si venga a raccontare che “non tutti sono evasori” e “di non sparare nel mucchio”.
Se su 10 controlli il risultato è che solo 3 sono in regola vuol dire che quei tre sono “l’eccezione che conferma la regola”!
Basta! È ora di fare qualcosa! Cosa? Non lo so, però una bella RIVOLUZIONE ci starebbe bene!
1 commento:
Queste sono cose vere, purtroppo.
E aggiungo la questione saldi. Siccome io abito in centro storico, che è molto piccolo, conosco a memoria tutti i prezzi dei capi d'abbigliamento dei negozi, visto che li vedo ogni giorno passandoci davanti, e in più, essendo donna, me ne interesso molto. Ebbene, vedessi che ladri matricolati e che furfanti sono quando iniziano i saldi!
In primo luogo, ritirano tutti vestiti e i maglioni migliori, ed espongono merce di qualità inferiore a prezzi alti (la stessa, identica merce che trovi al mercato locale del lunedì, a prezzo assai inferiore); inoltre, spesso espongono finti saldi, nel senso che sui cartellini mettono i due prezzi, quello precedente e quello in saldo, ma in realtà alzano il prezzo originario (confidando sul fatto che la gente non se ne ricorda) e quello in saldo non è più tale, ma esattamente identico a quello di due mesi fa.
Esempio: un maglione costava 40 euro a ottobre, novembre e dicembre. Adesso ci scrivono sopra che prima costava 60 euro, e con il loro generoso saldo viene...40 euro, cioè il suo prezzo reale.
Il problema è che ci cascano in molti a comprare, anche se però quest'anno i negozi sono semivuoti. E ben gli sta!
Posta un commento