3 giugno 2007, domenica, ore 8,45. squilla il telefono e vado a rispondere; alzo la cornetta e …
”Pronto, parla il centralino dell’Ospedale di Mestre. Telefoniamo perché il reperibile del CED non risponde né al numero di casa, né al cellulare di servizio. Abbiamo chiamato lei perché c’è un problema al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Venezia, già da oltre mezz’ora, e, dal numero telefonico dell’elenco dei reperibili abbiamo riscontrato che abita a Venezia”.
“Un momento” – rispondo io – “prima di continuare, la informo che io sono in pensione da tre anni, un mese e tre giorni!”
“Mi scusi ma è ancora nell’elenco”.
“Nessun disturbo, anche perché non mi avete chiamato alle due del mattino. Mi dispiace, ma non posso aiutarvi. Buongiorno”.
“Buongiorno e ancora mi scuso”
Fine della telefonata.
Deduzione: il mio nominativo, con i relativi numeri telefonici privati (fisso e cellulare) si trova ancora nell’elenco dei reperibili del Servizio Informatica dell’Ulss 12 di Venezia – Mestre e questo dopo tre anni, un mese e tre giorni dal pensionamento!
Domanda: ci voleva tanto a correggere il documento (word o excel) prima di ristamparlo ed inviarlo agli operatori del centralino ai quali arrivano le chiamate in prima istanza? Possibile che in tutto questo tempo nessuno, sia chi lo compila che chi lo firma, si sia accorto di nulla?
Ulteriore domanda: che sia il caso di chiedere all’Azienda Ulss un’indennità per i tre anni, un mese e tre giorni durante i quali sono “… rimasto ancora in servizio”?
2 commenti:
Ti meravigli? Da Veneziano Doc sei stato assimilato ai muri di Venezia, l'unoca che i veneziani da sempre vogliono conservare. I cittadini, in quanto uomini che muoiono, sono un optional che le pesti del passato non sono riusciti a eliminare, ma che un'attenta autonasia immobliare sta realizzando.
@ anonimo:
Sinceramente: o non ho capito la "sottigliezza" del commento, oppure hai sbagliato "post"!
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