Di tutto un po'. In questo "blog" troverete "sfoghi" e pensieri, lettere inviate ai giornali e, forse, non pubblicate. Parlerò di Venezia, la mia Città, di quanto c'è di buono e di meno buono in essa, ma non mancheranno neppure argomenti di politica e di quello che capita nel mondo. Insomma ... un po' di tutto!!!
mercoledì 6 giugno 2007
La lingua italiana ha guadagnato il quarto posto nella “blogsfera”
Alcuni giorni fa è apparsa la notizia (clicca qui) relativa al quarto posto guadagnato dalla lingua italiana nella “blogsfera”, dopo il giapponese, l’inglese (retrocesso al secondo posto) ed il cinese.
In pratica, ci troviamo prima dello spagnolo, del portoghese, del francese e del tedesco, tutti idiomi che, nel mondo, vengono parlati da un numero di persone maggiore di quelle che parlano l’italiano.
Diciamo pure che è una “buona” notizia, anche perché, in questo modo, viene un po’ sfatata la teoria che ci vede molto indietro nel campo della IT (Tecnologia dell’informazione)!
Siamo dunque avanti per quanto riguarda la quantità, ma avete mai riscontrato la “qualità” dei “blog” nostrani?
Per carità, nessuno pretende che chi scrive debba essere un letterato, un Manzoni, un D’Annunzio, un Umberto Eco, e così via, tanto per citarne qualcuno. Si sa che, ogni tanto, qualche errore può sfuggire, e non solo di digitazione, però, ed è la norma, chi scrive “post” e, soprattutto chi commenta, fa dell’errore di grammatica e di ortografia, ma anche della sciatteria nello scrivere, il suo stile di vita!
E non si venga a dire che tutto ciò è dovuto alla fretta! Cari “colleghi bloggisti” fermatevi un po’! La troppa fretta e la troppa ansia di prestazione, scusatemi, di pubblicazione possono fare brutti scherzi, anche letali!
Toccatevi e … andiamo avanti!
Chi scrive lo fa per i più svariati motivi e, senz’altro, anche per “…esporre il proprio onanismo - prosaicamente: la propria vanità. …”, come recita una frase di un recente “post” di un “blogger” che leggo abitualmente. C’è molto di vero in questa affermazione; chi scrive sul “blog” pensa che qualcuno lo legga, anzi lo desidera, oserei dire che è un ambizioso, altrimenti scriverebbe su un diario segreto. Allora, se uno vuole essere letto, perché deve scrivere così male? Perché deve scrivere “xké” per significare “perché”? Perché deve scrivere tutto in minuscolo? Perché non deve utilizzare la punteggiatura? Perché deve scrivere “pò” per significare “po’”, cioè “poco”? Mi fermo qui, con gli esempi, ma ognuno di voi avrà senz’altro riscontrato tanti altri errori e sciatterie.
E l’uso continuo del turpiloquio! Anzi, i vocaboli da definire “non parolacce” sono, spesso, in quantità minore rispetto agli altri. Forse questi termini vengono usati alla stessa maniera dei bambini, cioè per “apparire grandi”! Grandi di altezza, ma non di cervello! Per carità, senza essere puritani, tuttavia si sa che gli eccessi, dopo un po’, annoiano.
Poi ci sono quelli che scrivono un po’ in italiano, con molti incisi in inglese, e con tante sigle: si capiscono solo loro, ma non ne sono tanto sicuro!
Ognuno è libero di scegliere i “blog” che desidera e, solo in questo modo, avviene la selezione; però ci sono quelli che si intromettono nel tuo “blog”, sparlano, vanno fuori tema, hanno letto il tuo “post” in fretta (sempre la fretta) e rispondono il classico “Roma per toma”! Sembra quasi che vogliano declassificare, sminuire, svalutare il tuo “post”. Purtroppo, per non passare per “censori” (brutta cosa la censura), bisogna tenerseli. In genere, i peggiori commenti sono sempre anonimi ed io odio l’anonimato.
Non abbiate fretta nell’inserire i vostri commenti!
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4 commenti:
Io credo che tutto quello cui fai cenno, quando parli di certi "bloggatori" , non sia altro che l'ostentazione, da parte loro, della propria abissale ignoranza.Io credo anche che cerchino affannosamente l'ignoranza altrui,per fare un coro di ignoranti. Giusto per acquistare una risonanza, che altrimenti non avrebbero. Con questa gente non si può interloquire, se non mettendosi sul loro piano: lo scantinato.
Posso osservare, caro Sergio e con tutta la simpatia possibile, che la tua tastiera ti ha tradito nel momento cruciale? Laddove scrivi "po" per "poco" l'accento è saltato :-))))))))
Sono d'accordo con te, per il resto, sulla sciatteria che attraversa molti di questi "quaderni virtuali", eppure a fare da contraltare ci sono una serie di blog, e dunque di persone, che mantengono livelli costantemente alti nei propri scritti. A questo punto la scrematura avviene da sè e nei blog linkati non si sbaglia.
Non conoscevo la notizia, mi pare confortante e, permettimi, rafforza il concetto che "italian do is better" (anche se s'intende su altri campi).
Riprendo a poco a poco tutto e ho letto questo post, tra i tuoi ultimi, a caso. Darò rilievo anch'io alla nobile iniziativa che hai segnalato e che ho già visto anche in altri blog. Ciao.
Caro Frank57,
controlla meglio: sulla destra di -po- ci sono tre apici, uno l'accento e gli altri due sono le virgolette!
Per carità, può sempre sfuggire qualche errore di battitura, però, in questo caso, ho controllato bene e non era come tu hai visto.
Ti assicuro che non l'ho corretto dopo il tuo commento.
Caro Sergio, hai ragione. Mi cospargo il capo di metaforica cenere. Ad ingannarmi i riflessi della luce sul monitor. In ogni caso si trattava di una simpatica osservazione, come se per contrappasso... Certamente non era esercizio sterile di saccenza, so bene quanto siano frequenti gli errori di battuta (parlo per me) e non mi permetterei mai di fare il "professorino", anche perché ho imparato ad apprezzarti attraverso ciò che scrivi e farei ombra alla stima che ho di te.
Ciao :-))
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