Nel post del 5 giugno, dal titolo "Coralità “alpina”: cos’è?", condividevo l’opinione di altri esponenti del mondo corale che affermavano che è importante cantare non solo i “canti alpini”, ma tutti i canti che piacciono ai componenti il coro. C’era chi, rispondendo a delle critiche di stampo “razzista”, affermava che, se bella e se piace, si può cantare anche musica araba.
Navigando in internet, mi sono soffermato sulla sottonotata notizia del 18 giugno, pubblicata sul sito di “la repubblica.it” alla quale è collegato un video di alcune foto del Darfur, la tormentata regione del Sudan, con il sonoro del canto di un bambino.
I versi della canzone, chiamata “La canzone di Adam”, sono questi:
Per amore della nostra madre / Studiamo
Per amore del nostro padre / Studiamo
Per amore della nostra sorella / Studiamo
Per amore del nostro fratello / Studiamo
Anche se le nostre case sono state bruciate
Per questo dobbiamo studiare
Anche se le nostre case sono state bruciate
Per questo dobbiamo studiare
I nostri villaggi sono ormai vuoti
Per questo dobbiamo studiare
I nostri villaggi sono ormai vuoti
Per questo dobbiamo studiare
Per amore della nostra madre / Studiamo
Per amore del nostro padre / Studiamo
Dobbiamo far sentire la nostra voce / Per poter imparare
Dobbiamo far sentire la nostra voce / Per poter imparare
Per amore del Darfur
Per amore del Darfur
Studiamo
Per amore della nostra madre / Studiamo
Per amore del nostro padre / Studiamo
Anche se la scuola è stata distrutta / impariamo
Anche se la scuola è stata distrutta / Impariamo
Preghiamo che i proiettili
Diventino gessetti
E studiamo
Per amore del Sudan / Studiamo
Per amore del Sudan / Studiamo
Per amore del Darfur / Studiamo
Per amore del Darfur / Studiamo
Per amore della nostra madre / Studiamo
Per amore del nostro padre / Studiamo
Ed ecco il testo dell’articolo che accompagna questo video:
"Adam è un bambino del Darfur di 12 anni. I ricordi di un'infanzia segnata da guerre e fame racchiuse nelle parole e nella musica di questa canzone
Da quando il conflitto ha distrutto il suo villaggio si è rifugiato nel campo di Muhajariya. Nonostante la grande voglia di imparare ha frequentato la scuola solo sporadicamente a causa della guerra e dei continui spostamenti. Questa canzone è stata registrata da una volontaria di Medici Senza Frontiere durante un incontro di educazione alla salute: Adam chiese alla ragazza di poter cantare e, una volta finita la sua canzone, si è seduto con la testa tra le gambe incurante degli applausi."
Allora mi domando, ma, penso, anche altri si pongano la stessa domanda: “Dobbiamo lasciar perdere questo canto perché non è un canto nostro, un canto alpino?”
“La canzone di Adam” non è un canto alpino!
Chi desiderasse ascoltare Adam, clicchi qui.
3 commenti:
Una ridda di sentimenti si accavallano dentro di me al sentire quella voce simile ora ad un pianto,ora ad una preghiera ed ora ad un impegno che dà forza a chi l'ascolta: provo tristezza, amore, pietà , tenerezza, preoccupazione . . . ma soprattutto RABBIA, sì! tanta RABBIA.Il mondo ocidentale. . . noi... non possiamo far finta di non sapere, per lasciare ad altri il compito di restituire dignità a questo popolo. . . a tutti i popoli del così detto terzo mondo, perennemente sfruttati dai civilissimi bianchi, che lucrano sulle loro risorse, vendono armi alle opposte fazioni e poi si ergono a "pacifici portatori di civiltà". Io sento la mia parte di responsbilità e nel contempo il senso di impotenza davanti situazioni come quella che ci fai notare, caro Sergio.
Sì. . . impariamo la "Canzone di Adam" e cantiamola al mondo,anche se non saremo in grado di far sentire quel silenzioso orgoglio che traspare dalle parole di Adam.
Caro Toni,
veramente un bel commento!
Grazie.
Sergio
non c'è niente come la poesia, per scavare fin nel più profondo dell'anima;Non possiamo che augurarci che certe situazioni, nel mondo, abbiano a finire e che l'uomo copminci ad utilizzare il suo raziocinio per riequilibrarsi con la natura, madre e maestra.
prima che LUI si arrabbi definitivamente!!!
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