mercoledì 17 settembre 2008

Sono stato sul Ponte della Costituzione (Calatrava).

Sono stato sul Ponte della Costituzione, forse più conosciuto con il nome del suo progettista, Calatrava, inaugurato la sera dell’11 settembre. Come già affermato nel precedente post su tale argomento, è un opera che mi piace; lo preferisco, però, visto da lontano, dalla riva sottostante o passandoci sopra con il vaporetto, che percorrerlo a piedi. C’è una nuova visione del Canal Grande, ma, in quel punto, la via acquea principale di Venezia non presenta la sua migliore “veste”.

Per quanto riguarda la salita, questa è meno faticosa che in altri ponti: i gradini, parte in pietra e parte in vetro, sono più bassi e la parte sommitale è in lieve salita senza gradini. I gradini in vetro sono opachi e non permettono, quindi, di vedere l’acqua sottostante; di positivo hanno che non si scivola neppure quando sono bagnati e ciò è importante.

Il ponte è controllato a vista per tutte le 24 ore, ma, nonostante questo, c’è chi è riuscito ad incidere sulla balaustra in bronzo il nome e la data!

Belli sono anche i piazzali di accesso in marmo e pietra d’Istria; peccato che, nonostante vi siano dei cartelli che pongono delle limitazioni, fra le quali anche il divieto di sputare gomme americane, a distanza di pochi giorni dall’apertura, le pietre dei piazzali ed i gradini, sono già macchiati a causa di questa schifosa abitudine. Un anno fa ho trattato questo argomento (clicca qui per il post) auspicando che vengano aboliti la vendita e l’uso del chewing gum all’interno di tutto il comune di Venezia. Oltre ad essere un brutto vedere, pulire il selciato dalle gomme è molto costoso.

Un altro divieto è quello che nega il passaggio ai carretti con le ruote di ferro ed ai trolley superiori ai venti chili. Anche questo mi sembra giusto, ma sarebbe meglio indicare ai turisti, anche quelli con valigie di peso inferiore, come vanno portate sui ponti, sia in salita che in discesa: in salita si tirano e in discesa si spingono in avanti trattenendole nel momento in cui le rotelle scendono dal gradino. Tirarle anche in discesa provoca un colpo su ogni gradino sottostante e, trolley dopo trolley, giorno dopo giorno, ci saranno senz’altro delle rotture!

Relativamente alle proteste, oltre a quelle già note dei contrari al ponte, ci sono adesso quelle dei commercianti e dei proprietari di bancarelle di souvenir che si trovano nel percorso cha va da Piazzale Roma al ponte della Ferrovia lungo la Fondamenta di San Simeone perché, con l’apertura del nuovo ponte, è diminuito il passaggio di turisti su questo lato del Canal Grande. Tutto ciò conferma che, a Venezia, ogni novità crea sempre problemi!

12 commenti:

Aliza ha detto...

Esauriente la tua descrizione fino al punto di farmi desiderare di andare a Venezia, in treno, per vederlo (di solito vengo con la motonave da P. Sabbioni).
Approvo in pieno la tua idea di vietare la vendita delle gomme e non solo a Venezia. Schiacciate dalle scarpe sono orribili da vedere e schifosissime se ti capita di pestarne una, magari d'estate.
Ciao, buona giornata A.

Toni ha detto...

Sì, caro Sergio, il ponte di Calatrava è proprio bello! Ci mancherebbe anche che non lo fosse ! ! ! Ma quanti elementi negativi prima ,durante e dopo la sua tribolata costruzione! Se durerà quanto quello di Rialto, i posteri continueranno a dire che è bello, perché, come per le piramidi,nessuno ricorderà che cosa c'é stato dietro alla sua realizzazione.
Per quanto riguarda le "gomme americane" hai perfettamente ragiono:sono schifose !E coloro che le sputano sono incivili anche mentre le masticano. I ruminanti stanno bene in stalla.

Anonimo ha detto...

grazie pr la spiegazione del trolley!!cosi la smettremo di romperci le rotelline...

Sergio ha detto...

@Alfie: è vero, oltre ai gradini si rompono anche i ... trolley!

Sergio ha detto...

@Aliza: ti consiglio di venire a Venezia via mare che rimane sempre l'ingresso più bello; poi prendi il vaporetto a San Zaccaria e fatti il Canal Grande fino a Piazzale Roma e, da lì, attraversa il ponte della Costituzione e ti trovi in ferrovia. .

Sergio ha detto...

@Toni: chiarificatore il confronto con i ruminanti!

Gianna ha detto...

Avevo sentito parlare in TV dei vari divieti a Venezia e tra questi pure la gomma da mastcare. Sono tutti legittimi,per te? Qualcuno mi pare esagerato,se ricordo bene,di mangiare camminando,non bivaccando.
Ciao

Sergio ha detto...

@Stella: il divieto è quello di sputare la gomma americana sul ponte in questione. Io lo allargherei a tutta la città e, anzi, ne vieterei perfino la vendita. E spiego perché: a Venezia non c'è asfalto e le strade sono selciate con pietre di trachite euganea; si tratta di pietre messe lì da secoli. Ora, le gomme americane sputate su queste pietre e schiacciate da più persone, penetrano nella pietra e formano una macchia nera. Non si può toglierle con una scopa o con altro in breve tempo. E' necessaria una macchina speciale che, per mezzo di acqua ad altissima temperatura e vaporizzata, riesce a disgregare la materia penetrata nella pietra. Tutto ciò deve essere fatto per ogni singola macchia ed ogni operazione richiede del tempo! Quindi immagina il costo di tale operazione, per non parlare della bruttura.

Per quanto riguarda altri divieti, esiste quello di sedersi e bivaccare nella zona di Piazza san Marco, il tutto dovuto al "macello" che si trovava nel "nostro salotto buono" dopo i pic-nic! I turisti che arrivano a Venezia sono 12 milioni in un anno e quindi lascio a te l'immaginazione della pressione di una massa così imponente in una citta di solo 60 mila abitanti!!!

Gianna ha detto...

Grazie sergio,sempre esauriente!
Un abbraccio

Aliza ha detto...

Sergio hai ragione perchè limitarci alle cose pratiche, facciamo le cose in grande se vogliamo farle. Hai ragione!! Seguirò il tuo consiglio A.

Romina ha detto...

Tutte le novità generano sempre malumori, a volte anche immotivati.

Concordo con Toni sulla questione dei "ruminanti": stanno bene in una stalla.

Sergio ha detto...

@Romina: "Tutte le novità generano sempre malumori, a volte anche immotivati."
Concordo con te e preciso che a Venezia, anche per il carattere degli abitanti (sempre brontoloni), i malumori si elevano all'ennesima potenza