Prefazione
Dopo aver passato oltre due mesi in quel di Raveo, in Carnia, sono rientrato in “sede”! Due mesi trascorsi quasi sempre in compagnia della nipotina, che ha superato, da poco, i nove mesi.
Molto affascinante questa compagnia, ma, anche, un po’ stressante: essere nonni vuol dire non essere più giovani e, quindi, certe responsabilità sono più impegnative. Comunque, anche per dei fastidiosi dolori alle ginocchia, quando potevo, mi stendevo su una comoda sedia a sdraio in giardino, sotto l’ombrellone e, tra un sonnellino e l’altro, guardavo il cielo, guardavo le nuvole.
Ecco, quindi, il mio primo blog (ne seguiranno altri) di questo periodo di “vacanze”:
N U V O L E
Nuvola bianca e nuvola nera. Lo so, sono le due protagoniste di una nota canzone dello “Zecchino d’oro” di molti anni fa, però non è di questo che voglio trattare. Mi fisserò solo alle nuvole bianche, perché solo quelle mi sono soffermato a guardare più di qualche volta.
Avete mai provato a guardare le nuvole? Avete mai avuto del tempo da far passare in tranquillità, magari distesi su una comoda sedia a sdraio, con le gambe alzate, e senza che nessuno, nei dintorni, sia lì a disturbarvi?
Io, questa estate, ma anche negli anni precedenti, ho goduto di questa opportunità; ed uso in modo appropriato il verbo godere perché posso affermare che mi sono proprio divertito dato che ritengo di aver passato qualche ora piacevolmente.
Certo, ci vuole tempo, da perdere penserà qualcuno. Sì, è vero, però non basta; per divertirsi ci vuole, soprattutto, tanta fantasia.
Senza fantasia è veramente tempo perso.
Ritorniamo alle nuvole che, come precisato all’inizio, devono essere del tipo “bianco”. Deve essere una giornata di sole, possibilmente in montagna dove, da una certa ora del mattino, sulle cime si formano le nuvole, che poi il vento sposta.
Quello che interessa non è però il fenomeno fisico-meteorologico, ma le diversissime forme che assumono queste nuvole, che, poi, sono in continuo mutamento.
A questo punto basta socchiudere un po’ gli occhi e viaggiare con la fantasia ed ecco avanzare innumerevoli figure: profili antropomorfi di sconosciuti, ma anche di personaggi famosi; e poi, personaggi grotteschi e reminiscenze di racconti fantastici infantili: orchi, fate, streghe, gnomi e quant’altro. Ma non ci limitiamo alle forme umane, anche gli animali scorrono il cielo: cani, magari il proprio cane, elefanti, coccodrilli, scorpioni, cammelli, cavalli, con o senza cavaliere, uccelli di vario tipo, rapaci e tranquilli passerotti, ma anche pesci, granchi e delfini. Ed agli animali esistenti si aggiungono quelli fantastici: draghi, dinosauri di vario tipo e tanti altri.
Ed ancora: cherubini (ma non serafini, troni e dominazioni) e volti di fanciulli, quelli che, nelle vecchie carte geografiche, rappresentavano i venti.
Ma se spostate la visuale su un’altra nuvola e poi volete ricercare la forma precedente, questa, dopo qualche secondo, non è più la stessa, non è come l’avevate vista inizialmente: il volto od il profilo umano si è trasformato in un grottesco mascherone che, trascorsi altri secondi, cambia ancora, diventando, per esempio, un cane o un cavallo o un orco. La nuvola si divide, si sfuma e, a poco a poco, le forme svaniscono e non tornano più. Ma ecco avanzare un’altra nuvola ed il ciclo riprende; una strega avanza minacciosa e non promette nulla di buono; sembra un pericolo! No, non bisogna più aver paura. La strega si è trasformata in un’aquila, sempre un po’ temibile, ma, poco dopo, le forme si addolciscono ed ecco un tenero cagnone.
Qualcuno mi chiama; mi distraggo e le nuvole tornano ad essere solo … nuvole!
P.S. – Ho provato fotografare le nuvole nel momento in cui vedevo “qualcosa”. Ho guardato, quindi, le fotografie, ma, quasi sempre, quel “qualcosa” risultava non esserci più.
3 commenti:
Complimenti, sei anche un poeta! Ed è davvero magico osservare il passaggio delle nuvole. ;)
Ben tornato, Tenente.
Certo che da quando sei andato in pensione, sei una continua sorpresa: attento alle vicende politiche, interessato ai problemi ecologici, informato sui fatti di cronaca locale, curioso di ogni avvenimento culturale....... adesso ti scopro anche "con la testa fra le nuvole"...
Ci vediamo.
Enrico.
Bentornato Sergio, e attento, con i temporali di fine stagione, le nuvole più belle e più fantasiose stanno per arrivare...
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