“Snanararse” è un termine veneziano che indica l’azione che fanno le anatre (in veneziano “anara”) quando si acquattano dimenandosi , quasi per trovare la posizione più comoda.
Ovviamente il verbo può venire traslato e significare non solo un’azione specifica di questi animali, ma anche il modo di fare con il quale, animali e uomini, prendono una posizione, godendo nel momento stesso in cui la eseguono.
Ed a proposito di animali, voglio raccontarvi di uno “snanaramento” del mio cane, Socrate, uno spinone italiano dal pelo chiaro,
che, trovandosi a spasso nelle montagne attorno a Raveo, s’imbatté in un luogo dove affiorava l’acqua: un prato umido, quasi un acquitrino.
Come capitò nel mezzo, affondando nel terreno per buoni venti centimetri con le zampe, pur avendo i piedi palmati, non si accontentò di correre sguazzando, ma si fermò e si accovacciò, anzi si acquattò, (“se snanarò”) movendo il posteriore proprio come fanno le anatre.
Naturalmente affondò nel terreno torboso e, poco dopo, tutto contento, tornò sul sentiero irriconoscibile: sembrava un orrido mostro nero!
Neppure un buon lavaggio con la pompa dell’acqua riuscì a riportarlo subito al precedente “splendore”!
1 commento:
Certo che il tuo Socrate è simpatico! Ne combina sempre una nuova. Con lui non rischiate di annoiarvi. :)
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