martedì 25 settembre 2007

Dopo anni ci si chiede ancora: cos’è internet?

“La rivoluzione tecnologica nella comunicazione, nel trasmettere le informazioni, è un fenomeno talmente nuovo che, per il momento, siamo riusciti solo a infatuarcene. Siamo nella fase dell’entusiasmo per un nuovo giocattolo che ci apre enormi possibilità, senza essere ancora riusciti a riflettere e che cosa serva, né a quali siano i contenuti trasmessi da questi straordinari strumenti. In realtà non si tratta che dell’ennesimo strumento creato dalla civiltà, tipo il coltello, che può servire sia a tagliare il pane, sia a decapitare. Ogni rivoluzione tecnica impone alla gente un aggiustamento dell’immaginazione. E sono processi che richiedono sempre tempi molto lunghi.”
Così si esprimeva, nel 2001, lo scrittore e giornalista Ryszard Kapuściński; sono passati circa sei anni, ma, quanto percepito dallo scrittore polacco, mi sembra non sia molto differente dalla reale situazione odierna.
Si dibatte molto, a livello giornalistico, ma anche a livello di “blogger”, cosa siano veramente la “rete”, i “blog” e quant’altro vi circoli attorno.
Alcuni giorni fa (20/9) ne hanno parlato Beppe Severgnini e Marco Pratellesi su “Punto Italians”, con una trasmissione diretta durante la quale rispondevano a domande poste da diversi utenti della rete. Per vedere il “video” clicca qui.
Stiamo ancora attendendo che “cresca”, che diventi qualcosa di ben definito, che non rimanga, per anni ancora, il giocattolo dalle grandi possibilità?
C’è chi giudica questo uno strumento di democrazia -fatto tutto da dimostrare- semplicemente perché ognuno può esprimere liberamente le proprie idee. Invece, credo che sia come il coltello di cui parla Kapuścińki: può essere sia uno strumento di democrazia, sia di anarchia.

Ma c’è anche chi sostiene che non sia più un fenomeno, bensì una realtà, una rivoluzione dell'informazione che sviluppa, per la sua propria natura, un senso di critica e di scelta molto più ampio di qualsiasi altro media. Internet è attualmente uno strumento di lavoro indispensabile, uno strumento d'informazione "gratuito" e completo e un luogo virtuale di scambio d'informazione.

Quale sarà, allora, la realtà?
Di certo c’è solo che … nulla è certo!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo post ha il pregio di avere un taglio problematico. Suscita riflessioni, è stimolante.
Ed è vero che non abbiamo certezze.