domenica 23 settembre 2007

I "computer" ed i programmi non "...vanno in tilt"!

Alcuni giorni fa leggevo, su un quotidiano locale, che, nel Veneto, il comparto turistico, nel mese di luglio, era “andato bene”, ma questa era solo una sensazione perché i dati statistici di luglio (a metà settembre) non erano ancora disponibili in quanto, ricordo a memoria, “ … il programma (o il computer) era andato in tilt”.

Apro una parentesi.
Ogni anno, soprattutto ad inizio stagione, vale a dire, nel caso di Venezia, ad inizio anno, gli operatori turistici, alla prima pioggerellina o al primo “ponte” con qualche turista in meno, iniziano il piagnisteo. La stagione andrà male, la propaganda è stata sbagliata, altri sono i responsabili di questa “débacle” e loro, albergatori & C., si vedranno costretti ad operare tagli, soprattutto riducendo il personale; ne risentirà l’intera economia cittadina e/o regionale. Al primo pienone … silenzio. Finisce la stagione e, nonostante tutto, va sempre bene! Chiudo la parentesi e torno al discorso iniziale: “ … il programma (o il computer) è andato in tilt”.
Si viene a sapere anche, che questo programma è nuovo ed è costato ben 450.000 euro (ripeto quattrocentocinquantamila euro!!!). Inoltre, altra “giustificazione”: i dati erano “una mole”!
Ed ancora: il vecchio programma, che funzionava, nel frattempo, è stato smesso!
Ora, venendo alla prima affermazione (il programma, o il computer, è andato in tilt), ci sono due possibilità: o il giornalista non ha capito … alcunché, ed ha voluto suscitare scalpore soprattutto con il titolo, o chi, a livello regionale (assessore, dirigente o funzionario) ha dato le informazioni, non le ha date corrette.
Precisiamo subito: i programmi od i computer “non vanno in tilt”; il computer può guastarsi, ma oggi, nel giro di poco tempo (anche questione di solo poche ore), si può riparare, magari solo con la sostituzione di una scheda.
Tempo addietro, quando non c’erano ancora i PC ed il computer si chiamava elaboratore o calcolatore, era un po’ diverso perché, a volte, dei guasti tenevano fermo il lavoro per parecchi giorni. Una volta, eravamo a metà degli anni ’70, il Sistema IBM 360/20, sul quale lavoravo, è stato fermo, in quanto i tecnici non riuscivano a trovare il guasto, una quindicina di giorni.
Ma torniamo ai giorni nostri: neppure il programma “va in tilt”! Il programma, invece, può funzionare male in quanto sbagliato, in quanto non tutte le condizioni sono state previste, in quanto l’autore può aver messo una virgola nel posto sbagliato. Insomma la causa è di chi ha fatto il programma, di chi non lo ha testato prima, magari riscontrando “in parallelo” con i risultati del programma in uso precedentemente, che, secondo le usanze del “buon padre di famiglia” non deve essere mai abbandonato prima d’essere certi del perfetto funzionamento del nuovo. E pensare che costa 450 mila euro!!! (qui, come sopra, i tre punti esclamativi ci vanno).

Mi sorge un dubbio: era proprio necessario sostituire il programma? Non vorrei che questa sostituzione fosse servita più che altro al fornitore che non alla corretta gestione dei dati dei flussi turistici nel Veneto.

Un’altra baggianata è “… la mole di dati …”. Innanzi tutto, chi fa il programma deve prevedere se i record saranno 100, o 1000, oppure qualche milione. E poi, questo poteva valere una volta quando il calcolatore di cui sopra (IBM 360/20) aveva una memoria centrale di 12 KB e quando i dischi (allora erano soprannominati “pignatte”) arrivavano a 5 MB! I dati di input di questi calcolatori erano registrazioni su schede perforate o su nastri magnetici di documenti cartacei; l’output, poi, era solo ed esclusivamente su carta stampata. Allora si poteva parlare di “mole di dati”.
Oggi, invece, i gigabytes che si trovano anche su un semplice PC, per non parlare dei “server” e dei nuovi sistemi, si sprecano; non ci sono problemi sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda poi l’immissione dei dati, questi sono forniti in linea o su supporti elettronici a lettura veloce.
Quindi, non vengano a raccontare fiabe!
Tirando le somme di questo “affaire”, si può affermare che, in primo luogo, c’è stata una supervalutazione nel giudicare il nuovo programma, sempre che qualcuno abbia potuto decidere in alternativa ad altri programmi. E già qui, qualcosa mi puzza.
Poi abbiamo un errore, pacchiano secondo me, di chi (responsabile di qualche ufficio regionale), ha iniziato la sostituzione senza una prova in parallelo.
Infine un invito ai giornalisti: cercate di non spararle troppo grosse, oppure, documentatevi meglio!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I 450000 euro di spesa suscitano davvero molte perplessità.

Sergio ha detto...

@romina
Come dice l'immarcescibile Andreotti, "... chi pensa male fa peccato, ma, spesso, indovina ... ".