sabato 17 febbraio 2007

Precisazioni sul “post” “Auguri a … Raveo”

Il “post” intitolato “Auguri a … Raveo” ha avuto un certo successo sulla stampa friulana; infatti, è stato pubblicato integralmente su “IL MESSAGGERO VENETO”, quotidiano del Friuli, ad integrazione di un articolo del giornalista Maurizio Cescon che, fra i vari commenti sulla notizia dell’arresto del “brigatista” Davanzo, proponeva ai lettori anche la visione dei “blogger” sull’argomento.

Però (c’è sempre un “però”), alcune sue interpretazioni ed anche “correzioni” al testo non mi convincono e, per questo motivo, vorrei fare alcune precisazioni.

Il giornalista, nel proporre il mio “post”, scrive: “ … non le manda a dire … “. Sinceramente questa frase non la capisco; quando uno vuol “mandare a dire qualcosa a qualcuno” si presuppone che, innanzi tutto, esista un “qualcuno”. Il mio “post” non era indirizzato ad alcuno e, quindi, a nessuno voleva “mandare a dire qualcosa”. Si trattava di un semplice augurio agli abitanti di Raveo “shockati” dagli avvenimenti di questi giorni.

A proposito del lemma “shockati”, mi sono accorto che, sulla stampa, è stato cambiato in “choccati”! Capisco questo cambiamento se il termine non fosse stato corretto, ed allora, poiché tutti possono sbagliare, sono andato a controllare sul sito della “Treccani”, alla sezione “Lingue e linguaggi”. Ed ecco cosa ho scoperto:

chocšòk〉 s. m., fr. – Forma francese usata in ital., ma ormai raram., con lo stesso sign. della corrispondente e più com. voce ingl. shock.

shockšòk〉 s. ingl. [propriam. “urto, scossa violenta”, dal verbo (to) shock “percuotere”, che a sua volta è dal fr. choquer, prob. di origine oland.] (pl. shocks 〈šòks〉), usato in ital. al masch.

Quindi, il giornalista Cescon poteva esimersi dall’usare un altro termine, corretto anche questo, ma meno usato di quello del sottoscritto.

Ma, andiamo avanti. Nel mio “post” si trova anche scritto: “ … un’abitante, attenta osservatrice … “ che viene riportata sulla stampa come segue: “ … una abitante, attenta osservatrice …”. Fin dalle scuole elementari ho imparato che l’articolo indeterminato di genere femminile “una”, davanti ad un sostantivo che inizia per vocale, perde la lettera “a” al cui posto si deve mettere l’apostrofo. Ripeto: … scuola elementare!

Forse sarà stato il correttore automatico che si trova sul suo PC, o su quello del giornale per il quale scrive; allora, in questo caso, consiglio di togliere l’automatismo!

Ringrazio, in ogni modo, Maurizio Cescon che ha fatto giungere i miei auguri a tutti gli abitanti di Raveo, anche a coloro che non hanno il PC e non usano internet.

8 commenti:

AL ha detto...

Di che ti meravigli, caro Sergio?
Addirittura c'è un libro intitolato "... Fallaci intervista sé stessa".
Errore messo chiaro chiaro in copertina! Ed è la Rizzoli, mica pizza-e-fichi!
Non siamo alla frutta, ma all'ammazzacaffé.

Anonimo ha detto...

Ho appena sostenuto un esame di Linguistica...sembra proprio pane per i miei denti questo argomento in questo periodo... ;-) Credo che nell'italiano contemporaneo molti rimangano troppo radicati a regole che col tempo mutano! La lingua è in estremo e continuo movimento, anche se la lingua italiana è forse un po' più statica di altre! Altrimenti non si spiegherebbe perchè un inglese che voglia studiare Shakespeare o un francese che voglia studiare Racine debba avere a fianco un manuale di grammatica antica, mentre un italiano per studiare Dante non ha bisogno del manuale di italiano antico!
Poi ci sono anche coloro che credono di correggere espressioni errate...senza rendersi conto che quelle erano espressioni errate 5/10/20/30 anni fa!
Prendiamo il caso citato da "Al". La regola vuole che "se" davanti a stesso o medesimo non vada accentato. Ma in realtà i linguisti di oggi sostengono che le cose non stanno proprio così! Una parola in italiano va accentata laddove si possono creare confusioni o ambiguità (es. "la" vs "là"...ma gli esempi sono innumerevoli). Quindi è chiaro che si dovrebbe eliminare l'accento a "sé" laddove non è possibile confondere la particella con la congiunzione omografa! Ma, in linea di principio, andrebbe accentata davanti a "stessi" o "stesse", per la possibilità di confondorla con il congiuntivo in un periodo ipotetico!
INSOMMA...la regola è alquanto fumosa! Quindi, la formula "... Fallaci intervista sé stessa" non è poi così errata...anche se non nascondo che preferisco la forma senza accento...ma questo è un altro discorso!
Cose simili potrebbero dirsi anche, per citare un altro esempio, dell'aggettivo "familiare" vs "famigliare"...

Credo che dovremmo osservare i cambiamenti della nostra lingua! Rimanere ancorati al passato e alle vecchie regole sarebbe una forzatura...sarebbe come voler fermare qualcosa che è in continuo movimento! Sarebbe una sorta di lotta contra i mulini a vento! Questo non significa, tuttavia, che una persona sia "giustificata" a non imparare la corretta forma...ma la tolleranza andrebbe sempre ricercata!

Scusa Sergio l'incursione...forse l'esame di Linguistica mi ha dato un po' troppo alla testa!!

;-)

Anonimo ha detto...

...ecco la dimostrazione di ciò che dicevo:

http://it.wikipedia.org/wiki/S%C3%A9_(grammatica)

Un caro saluto!!!

AL ha detto...

Perdonami, Silvia, ma anch'io ho sostenuto esami simili, e le cose non stanno proprio così. Anzi: è vero esattamente l'opposto di quello che affermi.
Ma non voglio tediare il buon Sergio con appunti supertecnici che andrebbero ben oltre l'appuntare commenti.
Una cosa, però, è certa: portare Wikipedia come esempio dimostrativo è cosa infelicissima. Due inventori di questa bislacca iniziativa sono scappati via da oltre cinque mesi, proprio perché Wikipedia ha ormai perso in affidabilità e rigore.
Pace e bene,
Alessandro

Sergio ha detto...

Cari Silvia e Alessandro,
ho molto apprezzato i vostri commenti.
Anch'io sono d'accordo nel sostenere che la lingua non è una cosa statica, ma in continua evoluzione.
Però, i due termini da me usati non erano errati. Quindi, volendo riportare il testo, il giornalista non doveva apportare alcuna correzione, anche perché non necessaria.

Anonimo ha detto...

Certo, Sergio, i termini da te utilizzati non erano errati e le correzioni apportate erano davvero SUPERFLUE!!

Alessandro, ho riportato Wikipedia semplicemente perchè illustrava commenti di personaggi illustri, più affidabili, come De Mauro, Serianni o come l'Accademia della Crusca (anche se il suo ruolo oggi è cambiato rispetto a quello che ricopriva in passato)! Ma al di là di questo (forse la citazione di una citazione poco affidabile risulterebbe fallace), dici che è vero il contrario di ciò che sostengo! Sai, credo che il lato negativo di OGNI ordine di istruzione (eccezion fatta per pochissime serie istituzioni) sia quello di mostrare le cose da un solo punto di vista, senza precisare che esistono altri modi per vedere la stessa! Ad esempio, sconfino un attimo, parli di Freud e sembra che quello che ha sostenuto sia la verità unica ed imperitura!! E chi si ferma lì ci crede pure! Per questo, dopo un esame del genere, dico, con molta sincerità, che mi piacerebbe essere "tediata" da te in merito! Uno studia, studia, studia...poi scopre che esiste un altro punto di vista, forse anche più corretto, anche se, altrettanto sinceramente, ora credo ancora in quello che ho scritto sopra! Forse, però, non è questa la sede...stancheremmo davvero Sergio! ;-)

Buon proseguimento ad entrambi!

Silvia

Sergio ha detto...

Cara Silvia,
queste discussioni, fra chi la pensa in modo diverso, non mi stancano. Anzi, sono contento che, da una mia presa di posizione, scaturiscano opinioni diverse da parte di chi, pur più giovane di me, ha fatto esperienze di studio diverse e superiori e dai quali posso sempre imparare. L'importante è essere sempre curiosi.

Anonimo ha detto...

Certo! Nel rispetto delle opinioni altrui, la curiosità è ciò che davvero muove il mondo!