martedì 10 giugno 2008

Intercettazioni: poniamo fine alle leggende!

Quando si è sentito che la spesa per le intercettazioni telefoniche richieste dalla magistratura ammontava al 33% (trentatre per cento) dell’intero bilancio del Ministero della Giustizia ha pensato subito ad un errore; infatti mi sembrava un esagerazione. Ma la notizia arrivava direttamente dall’attuale responsabile del ministero e, quindi, la maggioranza dei cittadini ha optato per crederci.

Detto questo dato dal ministro, tutti lo hanno riportato come corretto ed i politici dell’attuale maggioranza, che vogliono abolire questo strumento a disposizione dei giudici per moltissimi reati -come imposto dal loro capo-, ci hanno marciato sopra.

Invece salta fuori che l’errore del ministro è semplicemente … enorme!

Per il 2007 lo Stato ha messo a bilancio della giustizia 7 miliardi e 700 milioni di euro (€.7.700.000.000=); le spese per le intercettazioni telefoniche sono, sempre nel 2007, sono 224 milioni di euro (€.224.000.000=).

Per trovare la percentuale basta applicare la seguente formuletta, cosa da prima media:

7.700.000.000 : 100 = 224.000.000 : X

X = 224.000.000 * 100 / 7.700.000

X = 2,91%

2,91% e non 33%!

C’è una bella differenza!

A questo punto, o il ministro sapeva di dire il falso, o ha commesso un grosso errore, o si è fidato di qualcuno che gli ha suggerito il dato sbagliato.

In tutti tre i casi l’errore è grave e avendolo fatto un ministro non gli resta che le dimissioni!

Questo ed altro si trova in un editoriale di Luigi Ferrarelle su Corriere.it di oggi dal titolo “Leggende spacciate per verità”.

Ma c’è un altro editoriale “I tanti innocenti della rete”, di Piero Ostellino che parla soprattutto di … “violazione della privacy”.

“La classe politica –scrive Ostellino- si dovrebbe preoccupare, innanzi tutto, della salvaguardia di chi, innocente, potrebbe finire ugualmente, e del tutto fortuitamente, nella rete delle intercettazioni.”

Ed ancora. “Nello Stato di democrazia liberale prevale sempre il principio che sono preferibili dieci colpevoli in libertà a un solo innocente coinvolto nel sistema di prevenzione e repressione del crimine.”

Non sono d’accordo: la riservatezza è giusta, ma fino ad un certo punto. Cosa gliene può fregare, ad uno che non ha niente da temere, delle intercettazioni? A questo proposito vi consiglio di leggere una delle tante lettere che si trovano sui giornali ed in rete; questa è della rubrica “Italians” di Beppe Severgnini, sempre su Corriere.it.

Io condivido il contenuto di quest’ultima lettera e quello dell’editoriale di Luigi Ferrarelle.

5 commenti:

Gianna ha detto...

A ballarò stanno trattando questo argomento spinoso.Come affermi tu, una persona onesta cosa ha da temere da un'intercettazione?
Per i magistrali sono utili,invece...

Sergio ha detto...

Ho ascoltato parte della trasmissione e devo dire che mi trovo d'accordo con Di Pietro.

Gianna ha detto...

Sergio,pure io!

Toni ha detto...

Non sanno come fare per impedire le intercettazioni: la spesa, la riservatezza,l'inutilità. . . le tirano fuori propriotutte. Ma quanta fifa hanno? E il Silvio nazionale ogni tanto ha un mancamento. Insofferenza?

Sergio ha detto...

E inoltre: prima parlano di DL e poi, dopo l'intervento di Napolitano ed il caso della clinica s.Rita, allora Berluscuni dice che si è trattato di un "refuso" e che invece sarà un disegno di legge!
Va a fidarti!!!