Gli ultimi tre giorni di gennaio, che spesso sono i più freddi dell’inverno, sono popolarmente chiamati “i giorni della merla” e ciò per una leggenda che racconta di una merla che, appunto per il freddo intenso, si rifugiò, con i suoi “merlottini” in un comignolo, e ne emersero, il primo febbraio, tutti neri. E neri furono i merli da quel momento, perché prima erano bianchi.
Questa è una delle tante versioni di questa leggenda radicata soprattutto nel nord del nostro paese, particolarmente nella pianura padana. (clicca qui per le numerose varianti)
Ma quest’anno i famosi “giorni della merla” non si sono visti. Il freddo intenso proprio non c’è stato e, come ormai si usa dire per altri fatti naturali … “non ci sono più le mezze stagioni”, saremo costretti a dire … “non sono più le merle di una volta!”.
Ma quante cose non sono più quelle di una volta? È meglio lasciare stare!
Subito dopo, anche perché, in qualche parte, i giorni in questione sarebbero gli ultimi due di gennaio ed il primo di febbraio, arriva una ricorrenza popolare/religiosa, anch’essa legata a fattori meteorologici: la “Candelora”. Almeno a Venezia e nel Veneto ho sempre sentito dire: “Alla Madonna Candelora de l’inverno semo fora”, che continua, perché non ci siano dubbi sull’esattezza delle previsioni, “… ma se piove o tira vento, de l’inverno semo drento!”.
Il 2 febbraio cade quaranta giorni dopo il 25 dicembre, Natale, e quindi ricorre la presentazione di Gesù al tempio e la purificazione della Vergine, com’era usanza. La festa si celebrò fin dai primi secoli del cristianesimo in oriente e da lì passò in occidente, dove si mescolò con i resti della festa pagana di “Giunone purificata” durante la quale i fedeli correvano per la città portando fiaccole accese e, successivamente, delle candele; da qui il nome di “Candelora”.
Quest’anno, però, si può affermare che non siamo neppure entrati nell’inverno e, quindi, non si potrà dire se saremo fuori o dentro dopo il 2 febbraio.
Chi vuol fare previsioni?
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Per ulteriori informazioni sui “giorni della merla” e sulla “Candelora” clicca qui.
2 commenti:
Perdona la battutaccia, ma se è vero che non abbiamo avuto i giorni della merla, abbiamo però avuto la merla del giorno... vedi LA lettera di ieri.
Salutoni,
Alessandro
Basta che non diventi il "tormentone della merla e ... del merlo"!
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