In questi giorni sul giornale tedesco Die Welt, diffusissimo e importante quotidiano (stranamente non citato da Berlusconi nell’elenco dei giornali “cattivi” all’assemblea degli industriali a Vicenza), è venuto fuori un articolo antiberlusconico (vedi originale) che, tradotto dal mio amico e “corrispondente” Enzo Fantini, dice così:
Titolo: Berlusconi mette Blair in una situazione imbarazzante
sottotitolo: Il Capo del Governo italiano ha elargito denaro al marito di (una Signora) Ministro inglese
Sommario: Il Ministro della cultura inglese Sig.ra Tessa Jowell si separa dal marito, avvocato (specializzato in questioni) d’Economia. Egli ha avuto pubblicamente dal Primo Ministro Italiano Silvio Berlusconi una bustarella di denaro e con ció ha reso la vita difficile non solo a sua moglie ma anche al partito New Labour.
Dal nostro corrispondente Frank Herrmann
Londra. È un dramma di calibro shakespeariano, una storia, che tratta di denaro, amore e tragedie private. Il punto cruciale per ora: Tessa Jowell, ministro inglese per la cultura e lo sport, si separa dopo 27 anni di matrimonio da David Mills, il suo marito compromesso.
I cinici tra i commentatori dicono:“ Lei vuole salvare la pelle“.In effetti si fa avanti il sospetto che la Jowell dia il benservito al coniuge circondato dallo scandalo, per salvare se e il resto del Gabinetto da ulteriori seccature. Lei ha persino descritto drasticamente una volta la sua fedeltà al Primo Ministro Blair „mi butterei davanti ad un bus per salvare Tony“. Mills dalla sua ha scagionato totalmente la moglie. Lui è scosso dall’averla messa in tante seccature:“Speriamo che si possa di nuovo „riincollare“ la relazione (familiare)“.
Si tratta di 600.000 dollari, non dichiarati al fisco. La Ministro vuole sostenere di non averne saputo nulla che il marito ricevette sei anni fa una donazione pecuniaria dall’Italia, di dimensioni tali da ammortizzare in un colpo le ipoteche gravanti sull’abitazione londinese della Coppia. La domanda di credito per l’immobile fu firmata anche da Lei, ma che il prestito sia poi stato estinto poche settimane dopo, non Le sarebbe noto.
Diventa politica il tutto solo attraverso un nome: Silvio Berlusconi.
Fu 25 anni fa che Mills, un avvocato d’alta caratura, incominció a lavorare per il Magnate die Media. Berlusconi voleva evitare le tassazioni sui guadagni realizzati dai diritti cinematografici. L’inglese ricco di inventive, specializzato in diritto internazionale economico, lo aiutó a costruire un impero di ramificato di ditte „da cassetta delle lettere“ (si chiamano qui quelle ditte delle quali esiste solo una cassetta per le lettere). Dalla Svizzera attraverso Gibilterra fino alle Isole Vergini si estendeva l’impero.
Mills nel 1997 e nel 1998 dichiaró ad un giudice italiano in favore del suo Mandante, che „Il Signor B“ risparmió grandi seccature con ció, come egli stesso notó, e di essere stato poi principescamente ripagato. Tramite questi conti-oltremare fluirono i 600.000 dollari fino al Tamigi, dove l’avvocato li prelevó per saldare le ipoteche.
Qualcuno dice che le lavó.
Lui nega sempre ancora che andó cosí. Ma i dileggiatori sussurrano: Ma di che cosa parlava la Jowell con suo marito alla mattina davanti all’ovetto della colazione?
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