Vietati i pic-nic in Piazza, ovviamente quella di San Marco a Venezia, l’unica piazza della città, perché tutti gli altri spiazzi cittadini si chiamano campi e campielli, se più piccoli. Fatta questa precisazione per i non veneziani, cercherò di ipotizzare cosa succederà.
Già ora non è possibile sedersi sui gradini che attorniano la Piazza e mangiare, neppure un panino, ma questo sta solo scritto, perché, in effetti, lì succede di tutto. In questi giorni c’è stato perfino chi, “per provocazione” ha dichiarato, ha steso un materassino e si è messo a dormire con tanto di copertina.
Nella nostra città arrivano 12 milioni di turisti all’anno; diciamo che 10 milioni vanno in Piazza. Dividete 10 milioni per i 365 giorni e salta fuori il numero delle persone, in gita a Venezia, che, giornalmente visita la zona certamente più spettacolare; avete fatto la divisione? Sono più di 27 mila persone!
Non tutte vanno nei ristoranti cittadini, anche, e soprattutto, perché sono piuttosto cari; inoltre alcuni vengono per poche ore e, sedersi ad un ristorante può portare via del tempo prezioso alla visita della città.
Qualcuno (sempre nell’ambito degli amministratori cittadini) aveva pensato di vietare la distribuzione di bevande e panini nei locali immediatamente vicini, ma ha scelto diversamente ipotizzando un immediato ricorso al TAR degli esercenti, con il risultato di veder annullare l’ordinanza.
E poi non avrebbe avuto alcun effetto su coloro che si portano panini e bevande da casa senza lasciare un soldo ai “poveri esercenti”! A proposito, questa è la categoria più invisa (sgradita, antipatica, indigesta) ai commercianti ed a tutti coloro che vivono sul turismo, ma che, in ogni caso, cercano di sfruttare il turista.
Quando entrerà in vigore l’ordinanza chissà se saranno già approntati gli avvisi in “enne” lingue, e non solo in inglese, francese e tedesco (se vai un po’ in giro senti ogni tipo di idioma). Infatti, se vuoi ottenere l’effetto desiderato, dovrai anche informare. Inoltre, si sa, ogni regolamento viene attuato solo se c’è una vigilanza adeguata numericamente e continua nell’arco delle ventiquattro ore (Piazza San Marco non è mai vuota); sembra, invece, che il personale che dovrà seguire questa situazione sia solo di sei unità! Pochi, pochissimi! E non saranno neppure appartenenti alla Polizia Municipale, ma solo degli “steward” e non si sa con quali poteri. Ve li figurate mentre affrontano una comitiva che, magari con il naso per aria ad ammirare la Basilica od il Palazzo Ducale, nel frattempo deglutiscono i bocconi di un panino e nell’altra mano tengono l’immancabile Coca Cola? Magari non parlano una parola di inglese, francese o tedesco. Come minimo protesteranno, magari rumorosamente. Cosa farà il “povero steward”? Chiamerà aiuto? Intanto la comitiva si dileguerà.
Si sa, Venezia non è una città semplice da gestire, però non è da ieri che siamo in questa situazione; sono mesi, anzi anni, che i nostri politici sparano qualche proposta, ci filosofano sopra, discutono, cambiano idee più spesso delle mutande, fanno proposte mentre altri rilanciano con altre proposte di senso contrario. Insomma non se ne può più!
Vedremo, quindi, i risultati di questa nuova ordinanza!
Dichiarandomi pessimista sull’attuazione dell’ordinanza in questione, concludo con la mia proposta: tagliare il ponte che unisce Venezia alla terraferma e far arrivare i turisti … a nuoto. Alcuni periranno per l’inquinamento delle acque e solo i più forti e, ovviamente, i più ricchi arriveranno fra i canali e le calli. Solo così sentiranno il bisogno di riposarsi e mangiare al ristorante!
Forse, con questa balzana (ma non tanto) idea spariranno i turisti, chiuderanno gli alberghi, abbasseranno le saracinesche i bar ed i ristoranti, chiuderanno i B&B, le case in affitto (in nero), i gondolieri spenderanno i loro ultimi soldi in “ombre de vin” assieme ai motoscafisti (abusivi e non), ma, almeno, … moriremo in pace!
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Leggi la cronaca cittadina sull’argomento.
4 commenti:
Anche questa volta hanno scoperto
l'acqua calda! Da decenni i turisti devastano la Piazza! Ricordo le processioni di contadinotti, prete in testa, che stappavano fiaschi di quello ruspante e mangiavano formagelle di latte vero; scolaresche, non solo di bambini,che bivaccavano sui gradini delle aste delle bandiere o su quelli del Palazzo reale e dell'ala Napoleonica. Per impedire tutto questo non è mai stato fatto niente di sostanziale. Trecento vigili urbani non farebbbero che spostare in altri luoghi, altrettanto presigiosi,tutta questa gente, che non può spendere. Io propongo che tutti i turisti si pesentino col modello 740, per controllare il loro reddito. Scherzi a parte, se i soldi adoperati per il famigerato ponte di Calatrava si fossero spesi per inventare ed attrezzare delle aree adatte alla bisogna, forsa qualche risultato lo avremmo ottenuto. Comunque abbiamo sempre un Salvadori di riserva, per pulire tutto.
Caro Toni,
quando arrivavano i "campagnoli" con in testa il prete erano altri tempi! Soprattutto non arrivavano 12 milioni di turisti all'anno e, quindi, una comitiva ogni tanto poteva anche passare. Oggi, quello che spaventa è il numero e anche l'arroganza e, permettimi, l'ignoranza di molti dei turisti moderni.
Mi sembra un problema di difficilissima soluzione. Dodici milioni di turisti all'anno sono un'enormità.
Si, cara Romina, il problema sta proprio nei 12 milioni!!!
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