Oggi, a Venezia, si è svolta la 33° edizione della Vogalonga, manifestazione remiera non competitiva il cui itinerario si snoda, per circa 30 km., da San Marco a Sant'Elena, alle Vignole, a Sant'Erasmo, a Burano, a Murano, fino ad arrivare ancora a Venezia.
Quest’anno il numero delle barche è stato di 1550 e non solo veneziane!
Ma la Vogalonga è solo lo spunto per un altro argomento, quello delle “festività cancellate”. Infatti, fino a circa trent’anni fa questa manifestazione si effettuava non di domenica, ma di giovedì, il giovedì dell’Ascensione, giorno festivo.
Questa festa, religiosa innanzitutto, fu abolita assieme ad altre; in tutto 5 giorni: 6 gennaio (Epifania), 19 marzo (S.Giuseppe), Ascensione (40 giorni dopo la Pasqua), 2 giugno (festa della Repubblica), 4 novembre (festa della Forze Armate e anniversario della vittoria della “grande guerra”).
Quale il motivo di questo “taglio”? Passato il periodo del “miracolo economico” (anni ’60), nel quale l’Italia concluse la ripresa e la ricostruzione dopo la guerra, qualcuno, con l’autorizzazione dei sindacati, pensò che in Italia c’erano troppe festività infrasettimanali che favorivano i cosiddetti “ponti”.
L’Italia doveva lavorare di più e, quindi, meno feste e meno “ponti”!
Furono risparmiate alcune date: 25 aprile, 1 maggio, 15 agosto e 8 dicembre. Le prime due per ovvi motivi politici e sindacali, il 15 agosto perché tanto in quel periodo tutte le industrie sarebbero state ugualmente chiuse e l’8 dicembre perché, forse, toccava interessi economici degli operatori turistici invernali ed avrebbe rovinato l’apertura della stagione sciistica, soprattutto ai milanesi che il 7 dicembre sono in festa per il Patrono.
Poi iniziarono le “revisioni”; credo l’anno dopo, fu ripristinata la festività dell’Epifania, non per le proteste dei bambini, ma per quelli degli operatori turistici invernali che, in questo modo, si vedevano ridotte le vacanze natalizie e la stazioni sciistiche si svuotavano qualche giorno prima. Poi aspettammo qualche anno, ed il Presidente Ciampi chiese il ripristino della Festa della Repubblica il 2 giugno.
Così le festività eliminate si ridussero a tre.
Abbiamo veramente salvato l’economia italiana con questi tre giorni in più di lavoro?
Per curiosità, andate a vedere quali e quante sono le festività infrasettimanali negli altri paesi europei!
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