Terrorismo si? Terrorismo no? L’opinione dell’”Osservatore Romano”, che ha parlato di “terrorismo” in riferimento alle parole ed ai giudizi espressi da Rivera, dal palco del concerto del 1° maggio, divide le opinioni dette dai politici, dai sindacalisti e dal “popolo” dei “blog”.
Voglio dire la mia, quindi, su questo argomento: non è necessario arrivare al “morto ammazzato” o al “gambizzato” per parlare di terrorismo? Come già scrissi in un precedente “post”, ( Scritte sui muri: "corsi e ricorsi storici") il momento assomiglia molto a quello in cui nacquero le BR, quando si dovette arrivare alla morte di Guido Rossa, perché le sinistre di allora riconoscessero il fenomeno. Perciò non bisogna sottovalutare il pericolo che qualche stupido, fomentato da parole espresse dall’”ultimo arrivato”, Rivera, ma anche da vari laicisti intellettualoidi e, perché no?, anche da esponenti la sinistra radicale europea, voglia emulare i terroristi del passato.
Venendo all’ultimo episodio del 1° maggio, un emulo del “maître a penser” P.Baudo, ha voluto profittare del microfono che aveva in mano e divulgare al “prossimo”, sia i 400.000 di Piazza San Giovanni, sia i telespettatori, il suo “pensiero”. A Venezia si dice: “Prima de parlar, tasi”; evidentemente, essendo un “trasteverino”, non conosceva questo proverbio. Si dice anche “cavighe el goto” a chi “ … pissa fora dal bocal”, che, tradotto, significa “ … levare il bicchiere (di vino) a chi, per aver bevuto troppo, dice delle stupidaggini”. Per me quelle parole dette da Rivera sono state veramente delle stupidaggini, mentre per altri sono la “verità”. Ognuno è libero di pensare come vuole, però non era né il momento, né il luogo, di esternare il proprio “pensiero”, sempre che il soggetto sia da catalogare come “pensatore”!
“Sparare contro la chiesa cattolica è oggi … uno sport”. Uno sport molto in voga, direi, soprattutto da parte di “laicisti” (da non confondere con laici), di pseudo intellettuali radical-chic, di atei, di agnostici e, soprattutto di ignoranti. Questi ultimi poi, come oche starnazzanti, ripetono sempre le stesse cose nei vari messaggi e/o commenti che si trovano, quasi fotocopie, sui più diversi “blog” ed anche sui commenti all’articolo che ieri è apparso su Repubblica.it.
Riassumendo, le tesi esposte sono queste: “Bagnasco e la chiesa sono omofobi”, “… Rivera ha espresso il proprio pensiero ed ognuno è libero di esprimersi come vuole perché siamo in democrazia …”, “ … le opinioni della chiesa, in questa vicenda, sono contrarie … alla democrazia”, ecc. ecc., sempre su queste lunghezze d’onda.
Ed ora mi attendo gli strali dei laicisti “pseudo-intellettuali-radical-chic”!!!
Li pubblicherò tutti, sempre che non siano anonimi, come la maggior parte di quei messaggi e/o commenti ai quali accennavo più sopra. Non hanno neppure il coraggio delle proprie idee!
10 commenti:
Caro Sergio, hai pienamente ragione.
Non temere: non riceverai stizziti commenti da parte di laicisti. Si darebbero da soli la zappa sui piedi, mostrando di seguire logori schemi di anticlericalismo ottocentesco, pieno di livore ideologico, ma senza una seria argomentazione.
I veri laici sanno, invece, che la posizione della Chiesa nasce da una precisa concezione antropologica dell'uomo, non solo dalla fede.
Complimenti: mi piaci così battagliero (anche se tante volte non siamo d'accordo).
A presto.
Enrico.
Bravissimo! Visto che i laicisti sono tanto aggressivi e pieni di furore, è giusto controbattere con forza.
Davvero azzeccata l'espressione "emulo del maitre a penser Pippo Baudo". Credo che ce ne saranno altri di emuli della Baudo-filosofia, e credo anche che troveranno un nutrito seguito.
Sì, sparare contro la Chiesa cattolica è proprio uno sport, che oltretutto sta diventando sempre più aggressivo e pericoloso.
Comunque, anch'io ho già preparato la mia "opinione" in proposito, che comparirà domani. (Sono pronta agli insulti, come te).
Hai ragione Sergio!
Non si può lasciare il microfono in mano a degli irresponsabili, che intervengono in cose più grandi di loro.Però sarebbe il caso di ridimensioinare il tutto, come ha tentato di fare quel vescovo (il cui nome ora non mi sovviene),che ha invitato tutti alla moderazione.
Il contenuto di quelle dichiarazioni di piazza è Storia, non "stupidaggini".
Pensare che il contestare la prepotenza e l'arroganza della Chiesa sia un prodromo del terrorismo è cosa un po' facilona, che non mi aspettavo da te.
Per il resto, nel mio blog ho chiaramente spiegato più volte come la penso.
Credo, però, che tu faccia lo stesso errore che additi a noi “pseudo-intellettuali-radical-chic”: insulti senza trattenere il respiro, metti troppa carne al fuoco, persegui lo stesso errore vaticanense di confondere la politica con la nobile parola di Cristo.
Ci son due elementi che sembri non voler valutare.
La prima è che se per dire una vera verità storica si è costretti a fare satira in piazza, vuol dire che il paese in cui vivi lascia ben pochi spazi per un dibattito serio e pacato.
La seconda: l'energumena reazione marchiana e sciocca del Vaticano è una conferma di come le cose siano veramente messe male. Confondere cioè il diritto di parola con la mentalità di un terroristà è tipico di chi ha paura del confronto reale.
Aggiungici che son 2000 anni che il Vaticano fugge dalle proprie responsabilità, tranne poi rifugiarsi in comode dichiarazioni di scuse, mai seguite poi da una reale rivalutazione culturale del proprio oscuro ruolo.
E non dirmi che "i comunisti fecero peggio" o piccinerie simili, perché io non sono comunista, il comunismo è un'ideologia, il cattolicesimo invece ha agito - male - nella Storia nel nome di qualcosa di più elevato di una ideologia.
Troppo facile mascherarsi vilmente dietro la Croce.
Troppo facile insultare chi non la pensa come voi.
Troppo facile ridurvi al non voler analizzare la Storia della Chiesa per quello che è realmente: un lungo florilegio di cruenti fatti di sangue, di abomini, di prepotenze, di arroganze, di soprusi, di incoerenze, di furbizie.
Troppo facile appellarsi a pochi nobili preti isolati per dire che tutta la Chiesa è come loro.
E mi meraviglia che voi credenti consentiate strumentalizzazioni simili.
Sergio,
il vostro Dio, il nostro Gesù, non è nelle mani di Raztinger, ma nelle vostre coscienze.
Cominciate a rivalutarle, cominciate a non lasciarvi trascinare dalle ipocrisie in abito nero.
Che poi ci siano idioti che scrivono minacce a orologeria sui muri è cosa esecrabile, che fa il paio con gli idioti che definiscono "deviati" i gay, o che scomunicano in massa quei parlamenti che promuovono leggi meno restrittive sull'aborto.
Il mondo è pieno di imbecilli, non mettiamoli in mezzo a discussioni più serie e profonde.
Ti abbraccio,
Alessandro
Consentimi una battuta distensiva a latere: mai mettersi contro un trasteverino, né in generale contro un romano.
Eppoi, abbiamo conquistato il mondo una volta, nulla ci vieta di ripetere la gradevole esperienza
:-)
In genere siamo abbastanza sulla stessa lunghezza d'onda, questa volta direi proprio di no e l'approvazione di enrico conferma, a mio giudizio, la sbandata del tuo pensiero.
Il Venezia - pag.7 - controcorrente "che diavolo avrà detto mai quel Rivera?" di Corrado Formigli, leggilo, fa delle osservazioni semplici quanto corrette senza dover ricorrere ad anticlericalismo o concezioni antropologiche. ciao, Mauro
Il sigfnor Rivera era salito sul palco per cantare ed intrattenere 750.000 giovani, in quella che doveva essere, e lo è stata, una bella festa. Non era suo compito toccare argomenti più grandi di lui. La penso comunque come lui, ma confermo il mio primo commento, soprattutto perché ha dato a qualcuno l'opportunità di sollevare un polverone.
Se un adulto giudicasse un bambino di sei anni prendendo come parametri la serietà, la voglia di lavorare, la razionalità delle argomentazioni, il realismo ecc., si coprirebbe di ridicolo, mostrando di non capire ciò che la psicologia dell'età evolutiva ha dimostrato scientificamente e il buon senso ha sempre saputo:che il bambino struttura il suo rapporto col mondo esterno in maniera diversa dall'adulto, che la sua razionalità non è ancora sviluppata, che la sua sfera emozionale affettiva segue leggi proprie, che la sua attività fantastica è predominante rispetto a quella di un adulto e così via.
Ciò che fa lo psicologo scientificamente e ciò che fanno i genitori per istinto è "CAPIRE DAL DI DENTRO" il bambino.
Chi non appartiene alla Chiesa Cattolica, e quindi non la conosce DAL DI DENTRO,ignora la sua natura, la sua funzione, i suoi valori non negoziabili,le finalità cui si sente chiamata. Perciò quando spara giudizi sulla sua storia, sulle sue dichiarazioni, sui suoi personaggi, compie un madornale errore di metodo e si copre di ridicolo.
Il divino Giulio Andreotti se ne uscì, tanti anni fa, con questa battuta:non capisco come mai, quando si parla di Chiesa Cattolica, trovi sempre, fra quelli che non ci credono, qualcuno pronto ad insegnare il Vangelo anche agli Apostoli...
A stasera, Tenente!
Enrico
Enrico,
non capisco la chiusura, ma tutto il resto sì.
Se ne deduce quindi che la Chiesa può venire a casa mia a giudicarmi, insultarmi e - in passato - impormi il suo pensiero.
Io, però, non devo reagire né tantomeno contestarla perché non facendone parte automaticamente non la capisco?
Sarò riduttivo nel riassumere il suo pensiero, però credo sia troppo facile dire che se non si è dentro un qualcosa non lo si può capire fino in fondo.
In fisica Heisenberg esaurì ampiamente questa pretesa. Gli umanisti trasteverini la risolverebbero dicendo che finché uno se ne sta a casa sua, tutto bene, quando se ne va in giro a proclamare principi e morali che per primo non applica, è meglio che se ne stia zitto.
Tradotto: il Vaticano eviti di guardare le pagliuzze altrui, eccetera eccetera.
Saluti,
Alessandro
COMMENTO FINALE
Quando sulla “lavagnetta” (Cbox) accanto scrissi che avrei aspettato alcuni giorni per rispondere ai commenti di questo "post", mi ero proposto di chiudere l’argomento anche in seguito all’invito, mi sembra del vicepresidente della CEI, ad abbassare i toni da entrambe le parti.
Effettivamente questa sarebbe la cosa migliore, però, ecco che (a parte le continue intrusioni di tutte le voci nei blog e nei media), immediatamente dopo, si fa vivo il solito Pannella con i suoi “teatrini” (questa volta “uomo sandwich” in Piazza San Pietro a sostegno di Rivera). Se c’è uno che della politica ha fatto veramente un teatrino è proprio lui; ogni tanto dobbiamo sorbirci le sue pagliacciate e magari qualcuno le deve prendere anche in considerazione altrimenti fa i capricci e non mangia. Quella dei digiuni è un’arma ricattatoria e violenta, come è violento (verbalmente) il personaggio. La saggezza popolare dice che “uccide più la lingua che la spada”!!!
È violento chi tenta di imporre le proprie idee con il ricatto; direi proprio che non è democratico!
Ma lasciamo perdere il Pannella per il quale mi sembra di aver speso troppo del mio tempo, e torniamo all’argomento del post ed ai suoi commenti.
Ovviamente i commenti sono a favore od a sfavore, in relazione a quello che ho scritto sul post, ognuno con le sue ragioni, che nessuno modificherà di una virgola e che, sinceramente, penso trovino scarso dialogo nello spazio del blog. Lo so che sarebbe più decorosa (mi sembra l’aggettivo giusto) una discussione a quattr’occhi (magari anche a “otto” o “sedici”), ma questo non è possibile, almeno non fra tutti gli estensori dei commenti.
Volevo in questo mio commento di chiusura (poi “democraticamente”, essendo il proprietario del blog, bloccherò la possibilità di ulteriori commenti, anche perché ci sono altri temi che mi interessano e che, a breve, proporrò all’attenzione di chi mi segue) fare solo una precisazione e rispondere ad un solo commento.
Precisazione: io non ho affermato che la frase di Rivera sia stata una forma di “terrorismo”; ho richiamato il clima di terrorismo vigente in questo periodo contro la chiesa cattolica, clima alimentato da vari fatti, fra cui anche le “parole fuori luogo”, clima che mi ricorda molto quello iniziali degli “anni di piombo”, come ho precisato nel post che richiamo e che ho scritto giorni prima. D’altra parte nessuno può affermare che Toni Negri sia stato un assassino o un terrorista, però … quale maestro!
Risposta al commento di Mauro, che riporto: “In genere siamo abbastanza sulla stessa lunghezza d'onda, questa volta direi proprio di no e l'approvazione di Enrico conferma, a mio giudizio, la sbandata del tuo pensiero.
Il Venezia - pag.7 - controcorrente "che diavolo avrà detto mai quel Rivera?" di Corrado Formigli, leggilo, fa delle osservazioni semplici quanto corrette senza dover ricorrere ad anticlericalismo o concezioni antropologiche. ciao, Mauro”
Caro Mauro, il fatto che tu non approvi la mia presa di posizione, o meglio, che consideri la stessa “una sbandata”, perché mi trovi sulla stessa lunghezza d’onda di Enrico, mi fa onore! Su altri argomenti, con la stessa persona, sono in disaccordo e questo vuol dire semplicemente che, d’abitudine, non porto il mio cervello all’ammasso! Mi spiego meglio: pur ritenendomi di sinistra, non condivido, anche perché cerco di ragionare con la mia testa e non con quella di alcuni giornalisti o “spuasentense” (come se dixe dale nostre bande), tutto quello che viene da una certa sinistra.
Detto ciò, chiudo l’argomento che blocco (democraticamente)!
Il prossimo argomento, che spero di “postare” entro domani 8 maggio, riguarderà il futuro (lo vedremo mai?) Ponte di Calatrava!
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