mercoledì 23 maggio 2007

Pochi ne parlano

2 commenti:

Anonimo ha detto...

No, a dire il vero non accetto di farmi rappresentare proprio

Sergio ha detto...

Ma c'è anche Previti!!!!

(da il Gazzettino del 25.5.2007)

Il pronunciamento della Cassazione sul processo Imi-Sir. Pecorella: non deve lasciare il Parlamento
Ricorso inammissibile, condanna definitiva a Previti
Roma

NOSTRA REDAZIONE

Processo Imi-Sir: il caso è chiuso e Cesare Previti condannato in via definitiva a sei anni. Ieri la Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso - proposto dallo stesso parlamentare azzurro, dall'avvocato Attilio Pacifico e dal giudice Vittorio Metta - che chiedeva la correzione di un errore materiale, in relazione alla sentenza con cui nel maggio scorso sono stati condannati a sei anni. La notizia rimbalza in Parlamento, dove, nella Giunta per le elezioni, sul caso si sta discutendo da mesi.

Che Previti se ne vada, subito, protesta Belisario, dell'Idv, cioè il partito che ha per leader l'ex pm di Mani pulite, ora ministro della Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Replica il forzista Gaetano Pecorella: «Previti non deve in alcun modo lasciare il Parlamento, così come chiede il deputato dell'Idv, perché la Giunta deve ancora valutare la situazione, compresa la questione che riguarda l'affidamento in prova ai servizi sociali». Ma per Gianfranco Burchiellaro (Ulivo), presidente del Comitato per le incompatibilità della Giunta, «anche se Pecorella ricorda correttamente le procedure previste dal regolamento della Giunta delle elezioni, dimentica che in questi 10 mesi c'è stato il lavoro istruttorio del comitato su ineleggibilità e decadenze della Giunta stessa, che ha concluso il suo lavoro consegnando la richiesta di avvio della procedura di decadenza di Previti, che voteremo nella riunione già convocata dal presidente Bruno per il 29 maggio». Pecorella però ricorda che che «cè ancora la fase della contestazione formale e poi ci deve essere ancora l'udienza pubblica, che deve avvenire non prima di 20 giorni dalla contestazione. Quindi l'ultima parola toccherà all'assemblea di Montecitorio». La domanda sorge spontanea: quanto tempo ci vorrà? Risposta di Pecorella: «L'unico termine indicato è quello dei 20 giorni, poi tutto dipenderà da come si svolgeranno i lavori sia in Giunta, sia in aula».

B.d.V.