Finalmente una buona notizia che proviene da quel luogo di veleni che si chiama Porto Marghera! Una nuova centrale elettrica alimentata ad idrogeno! Finalmente una centrale elettrica che non produrrà anidride carbonica.
Gli studi e le ricerche erano in piedi da qualche anno e, come trovo oggi su Corriere.it (vedi sotto), entro il 2009, cioè fra poco più di un anno e mezzo, sarà funzionante. Sarà alimentata dall’idrogeno che, attualmente, è ancora scartato dal petrolchimico, cioè da una fabbrica di veleni. Comunque, proprio a Marghera vengono portati avanti ricerche su questo campo e speriamo che, a breve, si arrivi a estrarre l’idrogeno, a prezzi convenienti, dall’acqua.
Articolo di Corriere.it dell’8 aprile 2004
Potrà soddisfare la domanda elettrica di una cittadina di 60-80 mila abitanti
Elettricità dall'idrogeno a Porto Marghera
Pronta entro l'anno prossimo, utilizzerà il gas scartato dal polo petrolchimico e non emetterà CO2
DAL NOSTRO INVIATO
PORTO MARGHERA (VENEZIA) – Hydrogen Park: forse il nome è un po’ altisonante. Ma qui oggi è stato avviato il cantiere della prima centrale elettrica a idrogeno di taglia industriale del mondo, 16 megawatt, quanto basta per soddisfare le esigenze di 60-80 mila persone, evitando di scaraventare nell’atmosfera quasi 20 mila tonnellate di anidride carbonica. Proprio così, perché l’idrogeno, bruciando, genera soltanto vapor d’acqua e ossidi d’azoto, che tuttavia verranno filtrati prima di uscire dai camini. Risultato: emissioni quasi zero. «Un piccolo impianto, ma un grande progetto ingegneristico e industriale, che ci colloca al primo posto nel panorama internazionale - ha detto l’aministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti nel dare il via ai lavori del cantiere, che sorge a ridosso della centrale a carbone di Fusina, nel cuore del polo petrolchimico di Porto Marghera-. L’impianto, che entrerà in funzione entro il 2009, comporterà un investimento di 47 milioni di euro». Di idrogeno si parla da anni come del vettore energetico del futuro, quello che già alimenta fuel cell di automobili per ora carissime, ma assolutamente ecologiche.
PRODOTTO DI SCARTO - Nel caso della centrale elettrica di Fusina l’idrogeno verrà utilizzato semplicemente come combustibile, bruciandolo dentro una speciale caldaia. Un uso intelligente e quanto mai opportuno perché, finora, l’idrogeno era un prodotto di scarto dei cicli di lavorazione dell’etilene nel polo petrolchimico, eliminato al ritmo di 1,3 tonnellate l’ora. Un vero spreco. «Dall’anno prossimo, l’idrogeno sarà trasferito dal settore petrolchimico alla nuova centrale, per mezzo di una tubatura lunga 4 km, e andrà alimentare un ciclo combinato –ha spiegato il professor Gennaro De Michele, responsabile della ricerca scientifica all’Enel-. L’idrogeno brucerà azionando una turbina per la produzione diretta di energia elettrica. Ma anche il calore di scarto dell’impianto sarà utilizzato per produrre vapore che, a sua volta, sarà utilizzato dalla turbina della vicina centrale a carbone». Insomma, in tempi di energia a caro prezzo, qui si utilizzerà tutto con la massima efficienza. Hydrogen Park è un consorzio nato per iniziativa dell’Unione Industriali di Venezia che si propone, come hanno sottolineato il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, di convertire l’area di Porto Marghera in un polo di energie rinnovabili e pulite.
E CI SAREBBERO ANCHE I RIFIUTI - Ma Cacciari ha anche lanciato un duro atto di accusa contro la «burocrazia ministeriale» che sta impedendo il maggior uso energetico del cdr (il combustibile derivato dai rifiuti). «Qui da anni tentiamo di raddoppiare l’utilizzazione del cdr, passando da 35 mila a 70 mila tonnellate anno di rifiuti bruciati per uso energetico. Ma ci vengono frapposti ostacoli inammissibili, che per noi si traducono in una perdita di 4 milioni di euro l’anno. Una politica schizofrenica, incompatibile con la grave situazione energetica del Paese». A margine della presentazione della nuova centrale a idrogeno, è stato confermato un altro importante progetto ecologico avviato dall’Enel: lo stoccaggio, all’interno di giacimenti geologici profondi, dell’anidride carbonica emessa dalla centrale elettrica a carbone di Brindisi . La prima sperimentazione di questo impianto sarà effettuata entro l’anno prossimo. Sarà un altro modo di alleggerire il carico dei gas serra che fanno crescere la temperatura del pianeta.
Franco Foresta Martin
Aggiornamento del 9.4.2008 ore 21,00
In effetti si tratta della prima centrale ad idrogeno al mondo.
Ed ecco la pagina dedicata de IL GAZZETTINO di oggi (ieri non è uscito)
3 commenti:
Ottima notizia! Tra l'altro credo che sarà la prima in Italia se non erro dato che non mi risulta ce ne siano altre funzionanti giusto?
Ciao Sergio!
Daniele
Cos'è, un miracolo?
No, non è un miracolo. da un po' di tempo stavano lavorando a Marghera e lavorano ancora sulla ricerca.
Si spera di arrivare ad usare ... l'acqua (H2O) come combustibile.
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