Passati due giorni e “calmatesi le acque”, anch’io penso di dire la mia sui risultati del referendum (vedi) sulle modifiche alla Costituzione proposte dal precedente governo Berlusconi.
Il risultato, anche dal punto di vista dell’affluenza, mi sembra sia stato entusiasmante: la riforma è stata bocciata e con larga maggioranza.
Ovviamente, chi ha perso, tenta di leggere questo risultato in altro modo facendo dei “distinguo”, cercando di diminuirne la portata politica (“ … in fin dei conti solo il 30% degli Italiani si è espresso per il NO …”), e, da parte dei “nordici” o “nordisti” è enucleato il risultato nel lombardo-veneto. Qualcuno crede d’essere ancora ai tempi del maresciallo Radesztky!
Il mitico “Nord”, quello che “produce”! E via a riempirsi la bocca di miti più o meno veri!
Esaminiamo allora i dati delle due regioni dove, nella globalità, ha prevalso il SI’ ma non nella misura della prevalenza del NO a livello nazionale. E poi, notiamo che in alcune province (Milano, Mantova, Venezia e Rovigo) ha vinto il NO per non parlare delle città dove, oltre ai capoluoghi delle province citate, troviamo Padova ed anche la roccaforte del leghista Gentilini, Treviso!
Scendiamo ancora di più nel dettaglio: la provincia di Venezia. Il Gazzettino di ieri 27 giugno titola: “NO in città, SI’ nelle spiagge”. Infatti, i maggiori consensi del SI sono stati a Chioggia, Caorle, Cavallino-Treporti, Eraclea, Jesolo, San Michele al Tagliamento (Bibbione) ed in altri centri non balneari della parte orientale della provincia.
Sono tutti luoghi in cui l’attività principale è il turismo balneare, attività soprattutto di piccoli imprenditori, attività nella quale si fa largo uso di lavoro nero e dove l’evasione fiscale è lo sport preferito! E’ evidente che tutti questi non hanno votato per la revisione della Costituzione, ma solo per allinearsi alla CDL il cui capo predica che le tasse sono cose di sinistra e che giustifica, per questo, l’evasione!
Qualcuno potrà obbiettare che anche Venezia centro storico vive sul turismo e che anche lì c’è evasione; è vero, però la maggior parte degli operatori, ad esempio quelli che non emettono lo scontrino fiscale al bar, non risiede in Venezia.
Resta ora, per me, anche il problema di rivedere solo in alcune parti la Costituzione, ma, in primis, la revisione della legge elettorale (vogliamo ripristinare le preferenze in modo da non trovarci in Parlamento quelli scelti dai partiti?) e la lotta all’evasione fiscale che, elevatissima, equivale al bilancio della sanità!
Così la vedo io! Chi ha altri pareri li inserisca nei commenti!
6 commenti:
Ancora una volta "lorsignori" affermano che hanno votato "Sì" le Regioni che contano, quelle che producono.Il resto dell'Italia è "indegno" e addirittura fa schifo. E così farneticando,non si accorgono di rendere palese il loro vero pensiero politico: quello di continuare a pensare agli interessi più o meno puliti di certi "Nordisti".
Che vadano a far polenta a Pontida!
Sì al 17% in Calabria. Aspetto un commento
Chi si presenta sul mio "blog" è pregato di non farlo in maniera anonima.
Grazie
Non ho un blog ancora Matteo
x Matteo:
Non è necessario avere un "blog" per rispondere in forma "non anonima". Ci si può firmare alla fine del testo oppure si può cliccare su "altro" ed inserire il nome (il sito web non è obbligatorio).
Per quanto riguarda l'alta percentuale del NO in Calabria ed in altre regioni del SUD è evidente che una delle cause è stato il timore, per me reale, di restare ancora più distaccati, e quindi indietro, dal resto del Paese.
Ma altra causa è stata, senz'altro, la convinzione che quella proposta non era buona. I cittadini, di qualsiasi regione siano, non sono stupidi!
Saluti
La vittoria del "no" al referendum è fortunatamente segno del buon senso di una cospicua parte degli italiani. I commenti della Cdl in proposito sono come sempre beceri e astiosi. Del resto, cosa ci si può aspettare da gente simile?
Sono d'accordo con la necessità di rivedere la sciagurata legge elettorale e di affrontare l'eterna questione dell'evasione fiscale, questione che è sempre esistita ma che purtroppo è stata incentivata e persino giustificata dalla precedente classe dirigente: la "Casa delle Libertà di fare tutto quello che ci pare", cioè di distruggere ogni regola alla base della convivenza civile.
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