mercoledì 20 gennaio 2010

Ragionamenti semiseri sulla democrazia



C’è chi dice che, nel nostro paese, non c’è democrazia e chi, invece, afferma il contrario. Si sa, ognuno ha le sue idee e qualcuno, magari, le ha più strampalate dell’altro.
Il termine democrazia deriva dal greco “démos”, cioè “popolo”, e “cràtos” che significapotere”; potere del popolo o, meglio, governo del popolo.

Ed allora, il popolo italiano ha il potere? È il popolo che governa? No, anche perché un governo di popolo, cioè dove tutto il popolo partecipa alla vita politica ed alle decisioni, nei tempi moderni e nelle dimensioni attuali di uno stato, è impossibile. Questo tipo di governo era possibile fra le piccole comunità e nei tempi andati come, appunto, viene descritto dal Carducci ne “ Il comune rustico”, poesia che   celebra la formazione spontanea di quei primi nuclei di vita civile che rappresentavano  esempi di democrazia diretta. Ma, anche allora, era vera democrazia? No, perché i partecipanti alle assemblee, che decidevano le sorti delle comunità, erano solo gli uomini (non le donne).

Erano,quindi, forme di democrazia diretta, oggi impossibili o possibili, in parte, solo con i quesiti referendari.

Comunque, anche nelle democrazie moderne, fino a non molto tempo fa, le donne erano escluse dalle votazioni; in Italia votarono per la prima volta nel 1946.

Qualche veneto o “venetista” osa chiamare democratico il governo della Serenissima, cioè quello che governò per oltre mille anni la città di Venezia; orrore!!! Quello non era assolutamente un governo democratico: il popolo non aveva il potere e neppure la borghesia; il potere era in mano solo agli uomini di quelle famiglie ”nobili” fin dall’antichità o diventate in seguito per altri “meriti”, soprattutto censuari. Era un’oligarchia, dal greco "oligoi" cioè “pochi” e "archè", “potere”, “comando”; era, quindi, un governo di pochi. Forse il governo di Venezia, più che un’oligarchia potrebbe essere definito un’aristocrazia, che, sempre scomodando la lingua greca, significa “potere dei migliori”.  Secondo il  pensiero filosofico greco l'oligarchia è una forma di governo "cattiva", non tanto perché antidemocratica, ma in quanto quei pochi che esercitano il potere non ne hanno il diritto o lo fanno violando le leggi o, anche e soprattutto, perché lo esercitano favorendo gli interessi particolaristici a scapito di quelli della comunità.


Se, invece, i pochi che esercitano un potere lo fanno in maniera legittima e in vista dell'interesse generale, allora il loro governo è quello dei migliori, e cioè un’aristocrazia. Secondo il pensiero aristotelico l'oligarchia è dunque la degenerazione dell'aristocrazia.

Le democrazie moderne non sono democrazie dirette (abbiamo visto che ciò è possibile solo con i “referendum” e, quindi, solo in pochi casi), ma vengono chiamate democrazie rappresentative e questo perché i cittadini vengono rappresentati negli organi che prendono le decisioni di governo del paese solo da pochi (in proporzione) cittadini eletti.


Ed allora, dopo questo “ripasso” di concetti sulla democrazia, possiamo affermare che l’Italia è un paese democratico? Forse, o meglio, in parte

E qui subito ci sarà chi si inalbererà e definirà il sottoscritto … “il solito comunista”! Possono definirmi come vogliono … non me ne importa alcunché!!! (non ho scritto “non me ne frega” perché … non sono fascista!).


Ed allora, perché in parte? Semplice: la legge elettorale in vigore non  permette di poter scegliere fra un certo numeri di candidati, ma gli stessi vengono designati da pochi elementi che fanno parte di cerchie ristrette (i vertici dei partiti) e che, più che eletti, possono definirsi dei cooptati

La cooptazione rientra tra i metodi non democratici, in quanto i cooptati non sono eletti e perciò non sono rappresentativi e rappresentanti degli elettori. Per questo motivo la cooptazione fa parte di quei regimi che si chiamano aristocratici oppure oligarchici ed è uno strumento di perpetuazione del ristretto gruppo dominante. Non è quindi democrazia!

Allora se non è democrazia, oligarchia o aristocrazia, in Italia cosa abbiamo? Visto che non è democrazia, magari fosse aristocrazia, cioè governo dei migliori; no, secondo me, in Italia abbiamo la “nanocrazia oligarchica”, e “nano” non per le basse stature fisiche, ma per la piccolezza intesa nel senso di minimo, di poco, … di pessimo!

L’attributo “oligarchica” lo vedo bene perché chi detiene il potere lo esercita favorendo interessi particolaristici a scapito di quelli della comunità.

Insomma, siamo governati da non democratici e siamo governati male!  

2 commenti:

Toni ha detto...

Con alcuni ritocchi, specialmente alle leggi elettorali, la nostra potrebbe essere una buona democrazia. Ma se quello che si proclama "Unto da Dio" ( credo che il Padreterno dopo averlo unto lo avrebbe anche infarinato, per friggerlo) invece di governare non fa che ESERCITARE IL POTERE secondo fini personali,la Democrazia, di cui finge di far uso, è ben lontana.

Romina ha detto...

Sergio@ Insomma, siamo governati da non democratici e siamo governati male!

Direi che non ci sono dubbi!

Toni@ credo che il Padreterno dopo averlo unto lo avrebbe anche infarinato, per friggerlo

Grande Toni! :-D