Un decreto del 1938, quello che istituisce il canone -allora solo per la radio- nel passaggio che identifica per quale apparecchio si debba pagare detto canone, precisa: "…apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni …".
L’aggettivo adattabile lascia parecchi margini e, allora, c’è chi, all’ente incaricato di questa riscossione (SAT), ha pensato che possa essere richiesto anche ai possessori di PC, che abbiano o meno la scheda TV.
A parte il fatto della discutibilità del canone RAI, che era nato per migliorare i servizi dell’ente radiofonico pubblico, appaiono strane, ed ai limiti della legge, le lettere che la RAI invia a coloro che non pagano precisando che la tassa andrebbe pagata, appunto, anche per i PC.
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2 commenti:
La vergogna no, vero?! Non sanno nemmeno cosa sia.
Domani segnalerò questo caso e la petizione.
Solo in Italia possono capitare cose simili!
La cosa che da più fastidio è il tono minaccioso con cui hanno intimato il pagamento dei canoni tv pur sapendo che la loro richiesta fosse avventata. E poi. Riesumare una norma del paleolitico! Ridicoli! E cmq anche colpa del legislatore che lascia spesso dei vuoti normativi troppo pericolosi!
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