Con i continui litigi che caratterizzano le varie, e troppe, forze rappresentate nel governo nazionale si arriverà alla caduta del governo stesso.
Purtroppo si andrà a votare con la legge elettorale vigente, anche perché su questo tema le stesse forze non sono d’accordo, e, come presumibile, vincerà, sempre purtroppo, l’attuale opposizione.
In questo caso vedrei già un Ministero occupato ed è quello delle “Pari opportunità” al quale dovrebbe andare la senatrice di Forza Italia, Elisabetta Alberti Casellati.
Chi meglio di lei?
Tutto questo perché con una sua proposta di legge, che presenterà proprio in questi giorni al Senato, si propone di dare l’“opportunità” alle prostitute di poter vendere il loro corpo non più in strada, ma in luoghi riparati! Ma c’è di più! Vuole creare un registro con i dati di chi esercita la prostituzione, con trasmissione di questi anche all'azienda sanitaria locale e all'amministrazione tributaria; quasi un “Albo Professionale” come se si trattasse di “lavoro autonomo” e, proprio per questo, suscettibile di oneri previdenziali ed erariali. Insomma, anche le “schiave del sesso” pagheranno le tasse!
C’è chi si rivolterà nella tomba, ad iniziare dalla senatrice Lina Merlin, colei che, con la sua legge, pose fine alle case di tolleranza gestite dallo stato, finendo con Don Benzi che considerava queste donne come schiave e, quindi, costrette con la violenza a prostituirsi. E non si venga a dire che non è vero e che la loro è una “libera scelta”!
Ma quello che mi meraviglia è che questa proposta di legge venga da una donna!
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2 commenti:
Sergio io farei un distinguo: Quelle che non sono schiave e decidono di farlo senza essere costrette ed avere padroni sopra di loro ed invece quelle che vengono portate qui con la speranza di un lavoro onesto e poi invece finiscono sul marciapiede.
Per le prime tornare alla case chiuse mi sembrerebbe una soluzione possibile anche per cancellare questa ipocrita finta per cui non si può ma si fa....
Per le altre invece, questo discorso non deve valere ma bisogna invece con forza combattere queste persone che sfruttano donne innocenti.
Facciamo pure la distinzione, ma credo che le "NON schiave" siano veramente poche!
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