Proprio ieri ho portato a termine la lettura di “In viaggio con Erodoto” di Ryszard Kapuscinski, scrittore e giornalista polacco. Un libro che alcuni giorni fa presi in prestito presso la biblioteca di quartiere, non per l’autore a me sconosciuto, ma per il titolo che richiama il celebre storico greco e, non poco determinante, da quanto scritto sulle pagine di copertina che, di norma, uso leggere prima di scegliere un libro.
Dopo questa premessa posso affermare che il libro mi è piaciuto molto e ne consiglio la lettura.
“Solo in viaggio un reporter si sente se stesso, a casa sua. Più leggevo Erodoto, più scoprivo in lui un’anima gemella. Che cosa lo aveva indotto a muoversi, ad agire, a intraprendere lunghi viaggi e spedizioni pericolose? Probabilmente la curiosità del mondo, il desiderio di esserci, di vedere e sperimentare tutto di persona.”
Così spiega Kapuscinski la sua passione per l’autore greco tanto da farlo diventare il suo autore di riferimento, da leggere e da rileggere, il cui libro, “Storie”, si è sempre portato nella valigia durante i suoi viaggi, in qualità di inviato, in gran parte del mondo.
“In viaggio con Erodoto” non è un romanzo e neppure un saggio, ma un confronto, sempre presente, fra l’attualità ed il passato nel tentativo, a me sembra riuscito, di ritrovare nella storia quello da cui ci sembra essere fuggiti.
Mi ha fatto piacere poi scoprire, proprio nello stesso giorno in cui ho terminato la lettura, un servizio da Udine su Il Gazzettino in occasione della Laurea “honoris causa” concessa dalla locale Università a Ryszard Kapuscinski del quale, come ovvio, cercherò di leggere altre sue opere.
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