domenica 18 marzo 2012

Impossibile inserire in rete (per legge) le immagini dei monumenti italiani.

Su Il Gazzettino di oggi c'è un articolo che parla di Wikipedia, o meglio delle difficoltà di creare, all'interno della stessa, un archivio fotografico dei monumenti, nel più largo significato che si possa dare a questo termine, del nostro paese.
Infatti, se vi arrischiate ad inserire, non solo in Wikipedia, ma in un sito o blog qualsiasi, un'immagine -ad esempio- del palazzo ducale veneziano, siete passibili di denuncia.
"Stando a una norma del Codice Urbani per i beni culturali, infatti (una dei tanti codicilli che per fortuna nessuno osserva), nel nostro paese per riprodurre per uso non personale le immagini di monumenti pubblici ci vogliono precise autorizzazioni: solo che nessuno sa bene chi (soprintendenze, diocesi nel caso di chiese, enti locali?) sia tenuto a rilasciarle".     
Il corsivo riportato, che fa parte dell'articolo, evidenzia come sia impossibile -per legge- riprodurre le bellezze artistiche italiane e riportarle in rete, in quanto, anche se su un sito privato, sono di dominio pubblico e, quindi, sono necessarie autorizzazioni e ,magari, anche il pagamento di qualche tassa.
Ma, per non restare nel teorico, vi racconto un fatto realmente accaduto. Un blogger ha inserito, oltre al racconto delle viste, anche le foto scattate all'interno di alcuni campanili e le immagini dei panorami visibili dagli stessi. Dopo un certo numero di questi post, forse per una spiata, il blogger ha ricevuto una diffida da parte di un ufficio della sede vescovile a cancellare le immagini in questione. Preciso che la diffida è pervenuta tramite mail e non con una raccomandata e, quindi, la stessa, legalmente, non ha alcun valore.
Certo è che con queste leggi, magari un paragrafo o un comma sconosciuti, risalenti a decenni fa, quando internet non era pensabile, non si potrà mai arrivare da qualche parte. Poi, se si mettono anche gli attuali legislatori (forse sarebbe meglio non definirli così, vista la qualità dell'attuale classe politica) ad inserire ulteriori legacci, magari per la difesa di interessi corporativi e di qualche personaggio, allora proprio non si  va e non si andrà avanti.   

2 commenti:

Toni ha detto...

Ogni tanto qualche "funzionario" si sveglia dal letargo e si pone il problema di come fare per rompere le scatole a chi ha qualche cosa di intelligente da dire.Dategli unsonnifero!

Elio ha detto...

Mamma mia, se mi beccano sono fritto. Con tutte le foto di Venezia che ho fatto sai che multa? Potrei capire, al limite, se si trattasse di foto prelevate sui siti ufficiali dei vari comuni, ma le foto fate espressamente per il proprio blog mi dà l'impressione che possa divenatre una vera persecuzione dei blogger.
Tutte le nostre comuni amiche francesi, innamorate di Venezia, dovrebbero chiudere il loro sito?
Speriamo bene essendo la tua ricerca veramente fondata. Un caro saluto.