venerdì 2 dicembre 2011

Non c'è rispetto per i veneziani da parte dei cinematografari.


Ogni tanto appaiono in città con attrezzature trasportate da barche, occupano calli, campi e fondamente ed anche canali e laguna, bloccando anche la circolazione. Sono le "troupe" dei cinemtografari,  che arrivano a Venezia per girare scene di film. Alcuni anni fai ci sono state parecchie lamentele soprattutto per le alte velocità dei motoscafi in un film d'azione: le onde provocate dai mezzi acquei  scuotevano le barche attraccate alle paline e alcune perfino affondarono.
Senz'altro saranno stati chiesti i necessari permessi al comune e senz'altro sarà tutto regolare, però un minimo di educazione non farebbe male.
Ma veniamo ai fatti che hanno causato la redazione di questo mio "post".
Ieri mattina,  uscendo dal portone -per la solita passeggiata "canina"- mi accorgo che due persone stavano pulendo la parete del palazzo vicino al mio da scritte dei "writers":  ho pensato che, forse iniziava una fase di pulizia di quelle orrende scritte sui muri di case e monumenti. Rientrando vedo i due intenti ad applicare una carta sopra alcune scritte sugli stipiti di pietra d'Istria dell'arco che precede il mio ingresso; si tratta di proprietà privata.
L'indomani, cioè oggi, noto un certo movimento in Rio Marin e da alcune barche avevano scaricato molte attrezzature che, chiaramente, faevano capire che dovevano girare un film e, da altre caratteristiche, si evince che si tratterà di un film storico. Infatti trovo affissi dei manifesti,  imitazione di quelli che usavano nell'800 durante l'occupazione austriaca di Venezia. Nel rientro mia moglie tenta di infilare la chiave nella serratura del portone ma  non ci riesce in quanto sembra che la serratura sia stata ricoperta da una pasta scura; mi avvicino e noto che si tratta di un tondo adesivo di un materiale piuttosto grossolano e, subito lo asporto, un po' sull'incavolato. Li ho anche mandati a quel paese, in veneziano, ma non mi avranno capito perché al di là della mano d'opera operaia, i responsabili non erano italiani.
L'arrabbiatura non era dovuta al fatto che giravano il film, ma solo perché avevano operato delle manomissioni  in manufatti  di proprietà privata senza che io e gli altri condomini fossimo informati  e, quindi, avessimo dato un'autorizzazione.
Un'altro inconveniente, avuto da un negozio vicino, è stata la chiusura dello stesso e anche in questo caso il proprietario, mai informato in precedenza, ha dovuto prendere questa decisione constatando l'impossibilità di lavorare.
Ultime considerazioni: i manifesti erano taroccati male (vedi la prima foto), e la carta attaccata allo stipite è rimasta lì!   (vedi la seconda foto).

Io concluderei ribadendo che è ora di finirla con lo sfruttamento di Venezia e dei veneziani, e non solo in occasioni simili.


3 commenti:

Aliza ha detto...

purtroppo siete una "città azienda" e
probabilmente gli amministratori pensano che i cittadini debbano fare buon viso a...
Del resto penso che sei fortunatissimo ad avere casa nella più bella città del mondo, ma lo sai che quando tu porti il tuo cane a fare i bisogni lo porti a Venezia. Per il resto del mondo Venezia è un mito e desiderano andarci almeno un volta nella vita...
ma si che lo sai, porta pazienza.
Ciao

Sergio ha detto...

@Aliza: hai veramente ragione: siamo una "città azienda"; peccato che ci sia solo qualcuno che abbia gli utili di questa azienda; gli altri solo fastidi.
Per quanto riguarda il cane ... quanti sono i cani che hanno il privilegio di fare la cacca in riva al Canal Grande? Il mio sì!!!!

Leonardo ha detto...

E pensare che il rispetto dovrebbe essere la prima cosa...ma purtroppo non è così!
Nel caso tuo, sono stati i cinematografari, ma questo "vizio" è diffuso a tutti i livelli, e sono sempre i cittadini a farne le spese...
Serena serata.