sabato 3 giugno 2006

Ora si punzecchiano fra “governatori” regionali. – Galan (Veneto) rimprovera Soru (Sardegna) per le imposte sulle seconde case e sugli “yachts”.

Ed anche questa volta il “governatore” del Veneto, a tempo perso pescatore di tonni, non ha agito come dice il saggio detto veneziano “Prima de parlar, … tasi”. (Vedi articolo).
Infatti, ha sparato le sue solite “galanate”, termine questo che può essere considerato un neologismo carnascialesco (lo facciamo derivare da “galano” il gustoso dolce friabile e croccante del carnevale). Mi permetto di usare questo termine perché lui per primo tenta di dileggiare il collega governatore della Sardegna, Soru (quello che ha creato Tiscali), perché lo stesso ha legiferato in materia d’ICI sulle seconde case dei non residenti e sulle tasse che sono applicate ai nababbi che arrivano nell’isola con panfili e con aerei privati. E Galan le chiama “sorurate”! Da che pulpito!
Quanto fatto da Soru mi sembra giusto perché se c’è gente che può permettersi di usare una casa solo uno o due mesi l’anno durante i quali, magari, vuole anche spadroneggiare in una terra non sua, può anche pagare una tassa maggiorata rispetto ai residenti che lì vi abitano dodici mesi l’anno.
E non venga a dire che in questo modo ne va di mezzo lo sviluppo turistico.
E poi il riferimento al periodo antico, “riporta la Sardegna al tempo dei principi-pastori, alla civiltà nuragica, al tempo cioè dei corsari fenici o cartaginesi sempre pronti a sgraffignare i beni di chiunque si avvicinasse alle coste sarde”, dove mi sembra proprio abbia “preso fischi per fiaschi”. Infatti, in antico la civiltà sarda si è sviluppata all’interno dell’isola e non sulle coste proprio perché potevano essere i paesi sulle coste ad essere depredati e non viceversa!
Lo sviluppo della costa si è avuto dalla seconda metà del ‘900 proprio per il turismo che, però, ha anche portato notevoli danni ambientali.
Se poi Bill Gates col suo panfilo/transatlantico vorrà recarsi altrove non sarà per qualche migliaio d’euro. Infatti, la tassa annuale che dovrebbe pagare equivale a quanto gli costa la nave per un solo giorno.
Quelli che in terra sarda si oppongono sono coloro che sfruttano il turismo e che, lavorando solo due mesi all’anno, vogliono vivere, e bene, anche gli altri dieci. Si tratta solo di “lobbies” e potentati che non mancano in nessun luogo e che vogliono dettar legge solo per i propri interessi, fregandosene del più importante “interesse della comunità”. E Galan rappresenta, in terra veneta, anche questi potentati che, ovviamente, lo votano!
Invece è giusto che i turisti paghino queste tasse, che poi andranno a beneficio dei residenti che, ripeto, vivono lì dodici mesi.
Galan spera che quest’operazione dirotti i turisti da noi, a Venezia e nel Veneto.
Io spero, invece, che anche il comune di Venezia, che ha già fatto qualcosa di simile (ticket sui pullman), si adoperi a tassare la seconde case dei non residenti e, perché no, anche un ticket sui panfili e sui “lancioni” che arrivano dagli altri comuni vicini (Jesolo, Cavallino-Treporti) e che scaricano frotte di turisti che, alla fine, lasciano solo immondizie.
Con questi “governatori campagnoli” bisogna iniziare a pensare Venezia come città a statuto speciale staccata dal Veneto.

2 commenti:

Sergio ha detto...

Non si tratta di patrimoniale ma un 20% sull'acquisto di una casa da parte di non residenti. (mi sembra più che giusto!!! Magari lo facessero anche a Venezia.)
Inoltre, saranno tassate le seconde case collocate entro i tremila metri dal mare: il minimo è 900 euro all'anno, poi si sale in proporzione alla superficie.
In più: aerei privati e imbarcazioni oltre i 14 metri. Gli aerei dovranno pagarla per ogni scalo nell'Isola tra l'1 e il 30 giugno. Barche e navi, se non sostano per tutto l'anno nell'Isola e fanno approdo tra l'1 e il 30 giugno, sono tenute a pagare il tributo annuale.
Giusto anche questo!

Luigi ha detto...

A proposito di quest'argomento, vale la pena ricordare un episodio molto grave.La legge regionale della Sardegna n.8/2004 stabiliva il divieto di costruire a meno di due Km dalle coste (legge salva-coste); il governo Berlusconi ha fatto ricorso contro questa legge, esattamente nel 2005 (ricorso n.15/2005). Perché questo ricorso? Perché la legge salva-coste bloccava, oltre al resto, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250000 metri cubi della Edilizia Alta Italia, di proprietà di Marina Berlusconi (guarda caso!).
Fortunatamente, con la sentenza del 6 febbraio 2006, la Corte Costituzionale ha promosso la legge regionale sarda, dichiarando inammissibile il ricorso del governo. E'giusto ricordare quest'episodio, soprattutto in un momento in cui si leggono moltissime critiche nei confronti di Soru: si levano voci di anime candide che protestano per le sorti del turismo e si preoccupano per l'impoverimento economico dei sardi. Ebbene, la Sardegna può fare a meno dell'Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi e di altri generi di edilizie varie.
Quanto ai proprietari di panfili, possono certamente permettersi il lusso di pagare e molto, visto che, per il resto, evadono il fisco che è un piacere, specialmente in Italia, dove le tasse sono pagate soltanto da lavoratori dipendenti e pensionati. Bravo Soru. E se qualcuno non gradisce, se ne stia a casa, i sardi onesti non piangeranno.