Aprile
- Anche i canti ricordano la Liberazione
di
Sergio Piovesan
Quest'anno, nel mese di aprile, ricorre il 75° anniversario della
fine della seconda guerra mondiale e della Liberazione dal nazifascismo.
Andando oltre le diverse considerazioni che, per altro, possono
essere opinabili, penso che i canti che ricordano questo evento, ma non sono
molti rispetto a quelli della precedente guerra '15-'18, potrebbero far parte di un ipotetico
repertorio per ricordare questi eventi.
Senz'altro devono entrare in repertorio -e di questo trattiamo- i
canti della Resistenza fra i quali il più famoso e conosciuto è, senza ombra di
dubbio, "Bella ciao", canto del quale scrissi nel numero
di Marmoléda del Giugno 2002 in un breve articolo che riporto
in nota. ([1])
Di questo canto esiste una bella armonizzazione per coro maschile di
Gianni Malatesta.
Non possiamo dimenticarci di "Compagno fucile" del
quale si ricorda l'armonizzazione di Luigi Pigarelli.
Diffuso nell'Appenino Tosco-Emiliano tra la fine del 1943 e i primi
mesi del 1944, il canto musicalmente si ispira ad un'aria popolare russa
cantata dai partigiani sovietici che operarono nelle formazioni italiane.
L'autore delle parole è rimasto sconosciuto. ([2])
Ricordiamo anche "Pietà
l'è morta" di Nuto Revelli ([3]),
che, musicalmente, ricalca la melodia del più famoso "Sul
ponte di Perati", canto a sua volta ispirato ad un altro della Grande
Guerra e legato alla campagna bellica che il regime fascista intraprese contro
la Grecia. ([4])
Non vorrei solo fare un elenco dei canti della Resistenza e, per
questo, chi fosse interessato all'argomento potrà trovare materiale ampio ed
esauriente a questi due links:
Interessante è un canto della resistenza francese che troviamo nella
piacevole armonizzazione di Angelo Tieppo dal titolo "Le chant des
partisans - Chant de la libèration"; la musica è di Anna Marly
ed il testo ([5]) di Maurice
Druon et Joseph Kessel.
[1]
Ultimamente é tornato in auge
"O bella ciao", un canto della Resistenza italiana, anzi il canto più
famoso di questo periodo della nostra storia. Ritengo, pertanto, valido riportare
alcune notizie, storiche ed etnomusicali, che, per mia curiosità, ho attinto da
fonti bibliografiche .
Innanzi tutto é bene precisare
che, come moltissimi altri canti dei partigiani ma anche di quelli nati durante
le due guerre mondiali, trae le sue ascendenze da melodie e da testi popolari
precedenti. Sulla nascita della versione partigiana si conosce molto poco e
sembra che abbia avuto la sua divulgazione soprattutto nell’Appennino Emiliano.
Altre testimonianze indicano una sua conoscenza anche fra i reparti
dell’Esercito Italiano di Liberazione aggregato agli alleati durante l’avanzata
su Bologna.
Per un certo periodo, dopo la
fine della guerra e fino al 1960, rimase in vigore per lo più presso le
associazioni partigiane e, soltanto dopo, grazie soprattutto ad una
bell’interpretazione di Yves Montand, ebbe una gran diffusione fino ad essere
assunta come titolo di uno spettacolo presentato al Festival di Spoleto nel
1964.
Per quanto riguarda la musica,
le sue origini vanno ricercate nel ritmo di un gioco infantile che contempla il
battito delle mani e che era usato per l’educazione ed il coordinamento dei
movimenti dei bimbi. I primi versi "La me nòna l’é vecchierèlla / la me fa
ciau / la me dìs ciau / la me fa ciau ciau ciau" hanno un’evidente somiglianza
con il ritmo della versione partigiana e l’originale battito delle mani diventa
invece una scansione incitativa.
Relativamente al testo, è senza
dubbio la canzone narrativa "Fiore di tomba", che ebbe un’ampia
diffusione in Italia ed in Europa, ad essere l’ascendenza di "Bella
ciao", mentre un canto analogo a "Fiore di tomba", sia nel testo
sia nella musica, é stato ritrovato da Luisa Ronchini nel padovano con il
titolo di "Rosetina".
Per la musica é stata indicata
anche quale ascendenza, vicina e forse diretta, una canzone di risaia, con lo
stesso titolo di "Bella ciao", che, invece, da ricerche più accurate
da parte di Roberto Leydi, è risultata posteriore agli eventi bellici e se ne
conosce anche l’autore delle parole.
[2]
O fucile, vecchio mio compagno
che m'aiuti nel combattimento
e tu vali molto più d'un
regno sei la chiave della libertà.
E tu vali molto più d'un regno
sei la chiave della libertà.
Sul cammin dell'onor
combattiamo con ardor
sul cammino dell'onore
combattiam
combattiamo con onor.
O fucile, tu mi sei d'aiuto dal
fascismo l'Italia a liberar
e davvero tu ci sei d'aiuto per
ridare a noi la libertà.
E davvero tu ci sei d'aiuto per
ridare a noi la libertà.
Sul cammin dell'onor ....
O fucile, vecchio compagno della
lotta
tu continui nel combattimento
per spezzare quelle catene che
vent'anni il popolo legò.
Per spezzare quelle catene che
vent'anni il popolo legò.
Sul cammin dell'onor ....
[3]
Benvenuto "Nuto"
Revelli (Cuneo, 21 luglio 1919 – Cuneo, 5 febbraio 2004) è stato uno scrittore,
ufficiale e partigiano italiano. Ufficiale effettivo degli Alpini, durante la
seconda guerra mondiale, partecipò alla seconda battaglia difensiva del Don. A
partire dal febbraio 1944 prese parte alla Resistenza italiana, guidando le
formazioni Giustizia e Libertà nel Cuneese.
[4]
Lassù sulle montagne bandiera
nera:
è morto un partigiano nel far la
guerra.
È morto un partigiano nel far la
guerra,
un altro italiano va sotto
terra.
Laggiù sotto terra trova un
alpino,
caduto nella Russia con il
Cervino.
Ma prima di morire ha ancor
pregato:
che Dio maledica quell'alleato!
Che Dio maledica chi ci ha
tradito
lasciandoci sul Don e poi è
fuggito.
Tedeschi traditori, l'alpino è
morto
ma un altro combattente oggi è
risorto.
Combatte il partigiano la sua
battaglia:
Tedeschi e fascisti, fuori
d'Italia!
Tedeschi e fascisti, fuori
d'Italia!
Gridiamo a tutta forza: Pietà
l'è morta!
[5]
Ami,
entends-tu
Le vol
noir des corbeaux
Sur nos
plaines?
Ami,
entends-tu
Les
cris sourds du pays
Qu'on
enchaîne?
Ohé!
partisans,
Ouvriers
et paysans,
c'est
l'alarme!
Ce soir
l'ennemi
Connaîtra
le prix du sang
et des
larmes!
Montez
de la mine,
Descendez
des collines,
Camarades!
Sortez
de la paille
Les
fusils, la mitraille,
Les
grenades...
Ohé!
les tueurs,
A la
balle et au couteau,
Tuez
vite!
Ohé!
saboteur,
Attention
à ton fardeau:
Dynamite!
C'est
nous qui brisons
les
barreaux des prisons
Pour
nos frères,
La
haine à nos trousses
Et la
faim qui nous pousse,
La
misère...
Il y a
des pays
Ou les
gens au creux du lits
Font
des rêves;
Ici,
nous, vois-tu,
Nous on
marche et nous on tue,
Nous,
on crève.
Ici,
chacun sait
Ce
qu'il veut, ce qui'il fait
Quand
il passe...
Ami, si
tu tombes
Un ami
sort de l'ombre
A ta
place.
Demain
du sang noir
Séchera
au grand soleil
Sur les
routes.
Sifflez,
compagnons,
Dans la
nuit la Liberté,
Nous écoute...