Auguri a Venezia per il 2019
Cosa mi
auguro allora?
Innanzitutto
una migliore amministrazione comunale, un'amministrazione che si dedichi
effettivamente alla Città e non venga attratta solo dal "business", cioè dagli "affari", cosa che va bene solo a pochi, ma che lascia il
resto dei cittadini "in braghe di
tela" intendendo con questo modo di dire non un mancato guadagno, ma
un impoverimento di tutti quei valori umani e sociali che hanno caratterizzato
da sempre Venezia.


Ma qui non
voglio enumerare le sue "malefatte"
-sarebbero troppe- accettate pedissequamente dai suoi lacchè.
Desidero, invece, pensare (e perché
non proporre) quello che dovrebbero fare i cittadini, la maggior parte dei cittadini,
che si sentono presi in giro e anche, per chi lo ha votato, traditi.
È chiaro che
coloro che lo contestano, soprattutto perché hanno una visione diversa su
quello che dovrebbe essere la Città di Venezia, dovranno unirsi e accordarsi
sulla linea da seguire alle prossime elezioni amministrative nel primo semestre
del 2020.
Sembra un
tempo lontano, ma non è così: lui ha già iniziato.
Ed allora mi
rivolgo a coloro che, all'interno di un partito, di una associazione o anche di
un gruppo FB, contestano per vari motivi questo personaggio, più imprenditore
(non vorrei offendere gli imprenditori) che amministratore pubblico,
personaggio che, nonostante il cosiddetto "blind
trust" sta facendo gli affari suoi, e che sta portando Venezia verso
il baratro del soffocamento turistico.
Ma non
bisogna arrivare alla primavera del 2020!
Svegliatevi
Signori! ("S" maiuscola al contrario di quella dell'attuale sindaco)
Non
deludetemi, ma soprattutto non deludete i cittadini veneziani che condividono
molte delle vostre idee.
Come
arrivare a questo? Innanzitutto non personalizzate il vostro "gruppo"
(chiamatelo come volete ma non .... "Vota
Antonio") e cercate di aggregarvi. L'unione fa la forza recita un
vecchio modo di dire; molto vero perché se non sarà così ci ritroveremo
l'attuale individuo al governo (si fa per dire) della nostra Città.
Fra i vari
gruppi ci sono coloro che insistono con la separazione (siamo già al Consiglio
di Stato); ecco, non vorrei che questo fosse un motivo di contrasto e che fosse
la causa di diversità di liste. Basterebbe che chi verrà contrapposto al sindaco
uscente, e sarà senz'altro un uomo o donna d'onore, indicasse la sua volontà a
far indire il referendum.
Esistono senz'altro
altri motivi che potrebbero differenziare le visioni politico-amministrative
dei vari e possibili candidati sindaci; l'importante è non fare della propria visione
un tabù; o così o non si fa niente. La politica, quella vera, non quella dei
maneggioni (faccendieri, intriganti, arruffoni), vuol dire accordarsi (non fare
un "contratto"!).
Penso a personaggi
della "sinistra" veneziana,
delle diverse sinistre senza preconcetti
di chi si sente o si reputa più a sinistra, e ce ne sono; non vorrei, però, che
ognuno di questi -sempre nell'ottica di una personalizzazione- presentasse una
lista a sé stante. Ripeto, le divisioni portano solo alla sconfitta.
Ed allora
cari "amici e compagni" se
volete defenestrare l'attuale amministrazione unitevi e pensateci ora, non fra
un anno.
Come? Non lo
so, ma forse una specie di "primarie"
e poi, .... tutti uniti.
Tutto questo
sempre che non intervenga lo zampino di qualche segreteria di partito, nazionale
o regionale, ad imporre il proprio candidato. Sarebbe veramente cosa deleteria!
Mi auguro
quindi che -al massimo all'inizio dell'autunno- venga scelto un candidato
unitario!
O così, o
continueremo con le pagliacciate!
AUGURI
VENEZIA!