sabato 28 marzo 2009

Vi racconto un canto: “M’hanno fatto burattino”

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Si sa, siamo in un periodo in cui c’è chi contesta anche l’evidenza o chi vuole fare del revisionismo storico. Ed allora portiamoci anche noi su questo binario, o meglio su un binario simile, dove la materia trattata è, senz’altro, più leggera, e più consona al nostro modo di vedere e di sentire.

Entriamo nel modo delle favole che, fin da piccoli, ci hanno affascinato. Ma visto che, volenti o nolenti, siamo passati, crescendo, anche attraverso il periodo della contestazione “sessantottesca” proviamo a riscoprire, o a rivedere, una delle più famose fiabe, non solo italiane, ma mondiale.

La revisione, se così vogliamo chiamarla, forse farà rivoltare nella tomba quel Carlo Lorenzini, il Collodi, che, nel lontano 1881, iniziò a pubblicare, sul “Giornale per bambini”, la “Storia di un burattino” che, due anni dopo, raccolto in un volume, divenne “Le avventure di Pinocchio”.

Il riferimento al ’68 di cui sopra non è fuori luogo perché l’autore del testo e della musica, Alessandro Baggiani(1) , anche se nel 1968 era nato da poco, ha girato di 180° quella che possiamo definire la “morale” del burattino che, dopo le avventure che tutti conosciamo, diventa un bravo bambino.

È nato così un canto, dal testo molto ironico e contestatore, nel quale il protagonista è un burattino che non vuole assolutamente diventare “un bambino in carne e ossa”; e per farlo, contrariamente al vero Pinocchio, dice la verità. “Non ho voglia di studiare… ” afferma all’inizio e non prova neppure ad andare a scuola perché “ … il cervello mio è di legno“. Nasce tutto dal fatto che il suo “ …. babbo, poverino, non voleva restar solo. … “ e lui, anche con un cervello di legno, comprende le esigenze paterne, ma, evidentemente, non può e non vuole assecondarlo.

Sincero al massimo questo burattino ed anche determinato tanto che ce ne ha anche per la fata alla quale dice chiaro e tondo: “Io non voglio diventare -fata la faresti grossa- un bambino in carne e ossa.”. Non è un burattino al quale crescerà il naso! Veramente un bel carattere “tosto”!

Questo canto, che noi del Coro Marmolada abbiamo sentito per la prima volta, pochi mesi fa, a Firenze, ci è piaciuto ed è stato deciso di apprenderlo; fra breve lo presenteremo al pubblico e siamo sicuri che sarà gradito, oltre che per il testo (2) anche per la musica.

NOTE

1 Alessandro Buggiani (1965) è nel Coro Monte sagro di Carrara come baritono dal 1983 e lo dirige dal 1993. Autodidatta negli studi musicali ha studiato composizione privatamente con Andrea Nicoli. Compone musiche di scena per spettacoli teatrali e lavora come attore.

2 M'hanno fatto burattino!

Non ho voglia di studiare, / ma la colpa non è mia: / io c'avrei di molto ingegno, / ma il cervello mio è di legno.

M'hanno fatto burattino, / ma non sono mai contenti: / dopo tanto gran lavoro, / ora vogliono un bambino!

Non ci sto, io me la batto. / Esco fuori, vado in giro. / Io non voglio diventare / -fata la faresti grossa - / un bambino in carne e ossa!

Io non so che c'è di male / se vi grido il mio sdegno; / ad ognuno il proprio corpo / ed il il mio resta di legno.

M'hanno fatto burattino, / li ringrazio e son contento. / Se volevan qualcos'altro, / hanno perso il loro tempo.

Il mio babbo, poverino, / non voleva restar solo. / Lo capisco, ma non posso / diventare un bel bambino: / sono nato burattino.

M'hanno fatto burattino, / me ne scappo lesto, lesto. / M'hanno fatto burattino, / ora burattino resto! / Ora burattino resto! / Ora burattino resto!
M'hanno fatto burattino? / Ora burattino resto!

mercoledì 11 marzo 2009

VERGOGNA ! ! !

Veneto. Per la Regione la crisi non c'è, maxi-premio da 15mila euro ai dirigenti

Treviso. Sanità, redditi da vip, ma esentati dal ticket perchè "poveri"

Indagine nell'Usl di Pieve di Soligo: 157 denunciati Professionisti con redditi da 500mila euro finti indigenti

Venezia. Gondolieri, scatta l'indagine sui beni: una decina di "pope" nel mirino

La Finanza: «Impossibile agire in modo diretto perché la categoria non è tenuta ad emettere documenti fiscali»

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Questi alcuni titoli su “Il Gazzettino” di oggi

Cosa dobbiamo fare perché ci sia giustizia???

Dai dirigenti regionali che, in momento di crisi e quando si cerca di risparmiare su tutto, ottengono dalla giunta regionale del Veneto un superpremio, alle false dichiarazioni che permettono ai ricchi di esentarsi dal pagamento di un “misero” (per loro) ticket sulle prestazioni sanitarie ed infine ai gondolieri che, esentati anni fa -per grazia di Dio e volontà della nazione- dall’obbligo di rilasciare lo scontrino fiscale, fanno delle denunce dei redditi che, ad essere buoni, si possono definire “scandalose”.

Ed i politici stanno a guardare e, magari, approvano!

VERGOGNA!

E chiudo qui perché non vorrei eccedere!
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Aggiornamento del 12 marzo, ore 11,30

Veneto. Maxi-premi, la Regione insiste: «Atto dovuto». Il Pd: «Ci pensi Brunetta»

Monta la polemica per le super- gratifiche ai manager
Lega e Fi: «Un errore». Giorgetti (An): «Premi giustificati»


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Aggiornamento 12 marzo, ore 16,30

Maxi-premi, i manager al Gazzettino:
«Quel bonus è un nostro diritto»

I dirigenti della Regione: «È il frutto della valutazione
della qualità del nostro lavoro nell'ultimo anno»

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La risposta del direttore/ Meritocrazia?
Non c'entra, questo è un bonus politico