La blogger Emilia alcuni giorni fa ha scritto un post sulle cose che non sono raccomandabili da fare a Venezia (vedi qui) . Lei, come turista e straniera, ne ha viste, ovviamente, solo alcune e, allora, penso di indicarne altre.
Ed inizio con quella che proprio su Il Gazzettino di oggi è salita all'onore della cronaca; mi riferisco ai cosiddetti "lucchetti dell'amore" che, giovani e meno giovani, chiudono sulle ringhiere di alcuni ponti veneziani. In generale si tratta di turisti che, in quella che viene chiamata da alcuni "la città degli innamorati", si giurano eterno amore con questo simbolo del lucchetto.
Uno attaccato all'altro formano dei grappoli che molto spesso diventano ruggini e che finiscono col pesare (anni fa un fanale di un ponte sul fiume Tevere è crollato per il peso dei lucchetti).
Cari turisti il fatto di togliere questi lucchetti ha un costo che non pagate voi, ma noi veneziani!
Un'altra cosa che non dovrebbero fare coloro che vengono a Venezia, magari in comitiva, è quella di occupare completamente lo spazio di una strada (calle o fondamenta) costringendo chi deve passare a chiedere ripetutamente "permesso", senza essere ascoltati subito, il più delle volte, e costringendo chi deve passare a ripetute richieste. Porto due esempi: sulla fondamenta di San Simeone Piccolo (quella sul Canal Grande di fronte alla stazione ferroviaria) c'è un albergo (Carlton Hotel) dove spesso alloggiano comitive che quando escono dall'albergo, prima di iniziare il giro per Venezia, sostano tranquillamente senza rendersi conto che sono su una pubblica via ed occupano totalmente la larghezza della fondamenta. Stessa cosa succede poco prima di arrivare a Piazzale Roma (stessa fondamenta) dove si trova un attracco di grandi motoscafi che propongono itinerari lagunari; anche qui le comitive stazionano senza curarsi della gente che deve passare.
Già ho trattato il successivo "inconveniente" su un post di qualche tempo fa relativo al ponte di Calatrava. Si tratta di come vengono trasportati i "trolley" per i ponti veneziani e, visto che ne ho già parlato, vi rimando a quel post.
Un altro atteggiamento di parecchi turisti, che proprio non sopporto, è quello di entrare in spazi privati; questo accade ogni giorno proprio nel palazzo dove c'è il mio appartamento! Dalla porta a vetri si vede un cortile interno con una vera da pozzo; fuori della porta c'è tanto di numero anagrafico ed una lastra di marmo con tanti campanelli e videocitofono. E' un accesso privato! Eppure ci sono parecchi turisti che arrivati alla porta la spingono tentando di entrare. Se poi capita che il netturbino sia entrato, per portare via le immondizie che i condomini posizionano in alcuni bidoni all'interno del cortile, ed abbia lasciato la porta aperta per il passaggio del carro, è la volta che ci troviamo le comitive nell'androne ed anche su per le scale! Cosa cerchino proprio non lo capisco e mi domando cosa succederebbe se qualcuno si comportasse così a casa loro!
Lette queste righe qualcuno potrebbe classificarmi un brontolone che non deve lamentarsi visto che il turismo, a Venezia, è la maggiore fonte di entrate. Rispondo che io non ce l'ho con i tutti i turisti, ma solo con quelli maleducati; inoltre io, come tanti altri veneziani, dal turismo non ho alcun utile economico.
Per oggi mi fermo qui!