domenica 15 gennaio 2012

"Città galleggianti" in Bacino di San Marco

Ancora anni fa, precisamente nel 2006, avevo inserito in un post di questo blog alcune immagini che ripropongo  in quanto attualissime.
Il naufragio di venerdì sera della Costa Concordia -una grande nave da crociera- a ridosso dell'isola del Giglio, naufragio causato da errore umano, ripropone, qui a Venezia, il problema dell'ingresso in Bacino di San Marco di queste grandi navi. Si è formato, da tempo, un "Comitato NO grandi navi" che combatte -su vari fronti- questa usanza (chiamiamola in questo modo) che permette il passaggio delle navi da crociera all'interno della laguna in modo che i turisti, in partenza ed in arrivo, possano godere dello spettacolo che offre il "palcoscenico della nostra città", spettacolo che, se venisse a mancare -come affermano gli addetti a questo affare, cioè coloro che ci guadagnano sopra- la crociera varrebbe meno. Quindi, nel prezzo della crociera è insita la visione del Bacino di San Marco e di altro dai ponti della nave: qualcosa non di proprietà dell'armatore e degli operatori turistici viene messa in vendita!!! 
In mancanza, le compagnie organizzatrici dovrebbero ridurre  il prezzo e, di conseguenza, avrebbero un mancato guadagno. 
Ma, al di là di quello che può essere l'incidente (immaginatevi una nave di quella stazza che, anche per un solo guasto tecnico, non riesca più a manovrare e vada a finire in Canal Grande o contro la Basilica della Salute o la Chiesa di San Giorgio), ci sono altri inconvenienti non di poco conto che fanno sì che sarebbe opportuno un altra rotta o, addirittura, la costruzione di un nuovo porto oltre i canali d'ingresso alla laguna, cioé in mare.
Ma, mentre quest'ultima ipotesi prevede un lungo iter burocratico, ma anche un lungo periodo di costruzione dopo l'eventuale approvazione, il comitato di cui sopra propone un'altra soluzione: far arrivare le navi agli approdi ex industriali di Marghera passando per il Canale dei Petroli. Tutto ciò per evitare incidenti come quello descritto sopra, ma anche per altri motivi:
  1.  il moto ondoso: in base alla stazza di queste "città galleggianti", che pescano parecchi metri e che, per questo, navigano rasente il fondo dei canali, viene spostata un'enorme massa d'acqua, e ciò anche se la velocità è moderata, acqua che penetra con forza nelle rive e che, poi, esce dalle stesse con altrettanta violenza;
  2. i motori funzionano con un carburante non raffinato ed i fumi, che continuano ad uscire dalle ciminiere anche quando le navi sono ferme (devono creare l'energia necessaria a tutti i servizi interni), contengono composti solforosi che nuocciono alle pietre (monumenti e palazzi) e, ovviamente, anche alla salute dei veneziani. Quando queste navi, od altre simili, vanno nei fiordi norvegesi devono usare un carburante più raffinato e, quindi, meno inquinante. Non si capisce, allora, perché debbano rifiutarsi di fare altrettanto quando viaggiano a casa nostra!
  3. spesso l'attracco è in Riva dei Sette Martiri e, quindi, a poche decine di metri da abitazioni (la zona è densamente popolata); nel periodo di sosta, oltre al problema dei fumi (vedi sopra), continuano a funzionare i radar che, come si sa, emettono onde non certo piacevoli per chi le assorbe. 
I favorevoli al passaggio delle navi in bacino dicono che i crocieristi lasciano parecchi soldi a Venezia, il che, soprattutto la quantità dei soldi,è tutto da verificare. La nave, se il turista scende a terra, fornisce anche il cosiddetto "pranzo al sacco". Inoltre, essendo Venezia un porto di partenza e di arrivo delle crociere, i turisti arrivano in gran parte in pullman fin sotto la nave, pullman che partono da città diverse e dall'aeroporto.

Tirando le somme, ben pochi sono i benefici e, soprattutto, a favore di pochi (operatori turistici, armatori, e qualche commerciante) rispetto ai danni che questo fatto comporta.

2 commenti:

emilia ha detto...

e poi un altro argomento - Venezia non è fatta per essere guardata da una nave così grande, non è fatta di essere quardata "da alto" da una nave mostruosa e poi queste navi così grandi non stanno bene in laguna!

Leonardo ha detto...

La verità l'hai detta, Sergio: i guadagni al di sopra di ogni cosa, tutto il resto passa in second'ordine.
Questo naufragio dovrebbe insegnare molto, sotto tanti aspetti...
Ciao.