«Tutti hanno diritto alla cultura bella!
Specie i più poveri e gli ultimi, che ne debbono godere come dono di Dio». È uno dei
passaggi salienti del discorso che papa Francesco oggi (24 maggio 2019) ha
consegnato ai partecipanti all’udienza ad Amei, l’Associazione Musei
Ecclesiastici Italiani. (Clicca qui per l'articolo)
Questa frase di Papa Francesco mi
ha fatto rivivere un'esperienza di dieci anni fa quando, durante la tournée in
Brasile del Coro Marmolada di Venezia, ho avuto l'opportunità di visitare una
delle realtà missionarie costruita da padre Giorgio Callegari, domenicano
veneziano che, ancora nella metà degli anni '60, si recò in quel paese -dove
vigeva la dittatura militare- per aiutare gli abitanti delle favelas,
soprattutto i giovani.
Per la sua attività patì la
carcerazione, la tortura e l'esilio.
Per la vita e le opere di padre
Giorgio Callegari vedi
Fra le varie realtà da lui
edificate ed avviate c'è la "Colonia Venezia" di Peruibe, città a 150
chilometri da San Polo, che abbiamo vistato e presso la quale siamo stati
ospiti tre giorni.
Il principale obbiettivo della
"Colonia Venezia" consiste nell'offrire a bambini e ragazzi
ospitalità ed assistenza nei periodi della giornata in cui non sono a scuola,
sottraendoli in questo modo, durante il tempo libero, alla strada e ad altre
situazioni assai problematiche, quali sarebbero esposti (ad esempio droga,
prostituzione, violenza).
A questo scopo si applicano metodologie e programmi
didattici complementari a quelli della scuola, impegnando i bambini in attività
creative, ricreative e sportive che corrispondono ai loro interessi e alle loro
aspettative.
Padre Callegari, là chiamato frei
Giorgio, nato è cresciuto a Venezia, quindi immerso nell'arte e nella bellezza,
ha voluto inserire nel suo programma di
educazione dei bambini, proprio quelli delle classi più povere, anche
l'apprezzamento ed il godimento delle bellezze artistiche dedicando nella
struttura di "Colonia Venezia" due stanze adibite a
"museo".
E fu una piacevole sorpresa, per noi ospiti e visitatori della struttura, trovare
questo piccolo spazio con quadri -la maggior parte illustranti Venezia-,
sculture, vetri artistici di Murano e mosaici. Ricordo anche che, proprio
sull'arte del mosaico, in quel luogo c'è un laboratorio artistico dedicato a questa
forma artistica.
In effetti il pensiero di frei
Giorgio era quello che aiutare i più bisognosi non è solo dare loro da mangiare
e curarli nel corpo, ma anche e soprattutto, dar loro un'istruzione e -perché
no?- farli anche godere della bellezza.
Anche la Chiesetta all'interno
della struttura fa parte dell'"assieme" dedicato alla bellezza perché
l'interno è rivestito di mosaici che rappresentano figure sacre nello sfondo di
paesaggio veneziani e, d'altra parte, è dedicata alla Madonna della Salute.
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