Anche quest'anno, nei giorni che precedono la Pasqua, in alcuni luoghi (campi e "Strada Nova") di Venezia ritornano le bancarelle dove si trova un po' di tutto.
Quest'anno, però, qualche politico locale, spinto da interessate associazioni di categorie, ha esternato che questo tipo di mercatino non è consono alla città di Venezia.
Hanno gridato allo scandalo in quanto vi si vendono ... mutande, ... pentole "et similia". Orrore! Vi dovrebbero essere, invece, solo prodotti artigianali locali e queste bancarelle dovrebbero essere riservate ai mercati rionali. Inoltre, filosofeggiano i detrattori, chissà cosa penseranno i turisti che, invece di trovare vetri (magari cinesi) e maschere (anche queste provenienti chissà da dove) trovano tutt'altro!
Ma chi dice che il mercatino di Pasqua (ed anche quello di Natale) deve essere per i turisti? Insomma, i veneziani non contano più nulla? E poi, i mercati rionali, a Venezia, non si sa neppure cosa siano; se vuoi trovare qualcosa devi andare a Marghera o a Mestre: sai che piacere!
In una città dove chiudono i negozi di generi alimentari, o di altro genere di merce al servizio del cittadino residente, per aprire negozi di maschere, anche questi mercatini sono utili e, quindi, ritengo che queste proteste di parte siano fuori luogo.
Infine, se questi politici stessero un po' zitti e non rilasciassero troppe dichiarazioni sarebbe molto meglio.
Su "Il Gazzettino" di oggi 24.4 ho trovato una "lettera al direttore" di chi la pensa come me (clicca qui).
2 commenti:
Caro Sergio, ormai le città d'arte sembrano solo più in funzione per i turisti, hai ragione a protestare.
E i residenti?
Non sono mica di serie "B" ...
Buona Pasqua e pasquetta a te.
Io credo che una città, oltretutto bella come Venezia, abbia il sacrosanto diritto/ dovere di essere a misura d'uomo, senza discriminazioni tra residenti e turisti.
Se è vero che il turismo porta benessere, gli abitanti sono la linfa vitale, quindi non devono essere penalizzati!
Ho letto l'articolo sul Gazzettino, molto interessante.
Ciao, a presto!
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