domenica 3 giugno 2007

Mancanza di cortesia o maleducazione?

Il mondo è proprio cambiato! O meglio: quanta poca sensibilità verso il prossimo, per non parlare di vera e propria maleducazione!
E non è una prerogativa solo veneziana o italiana perché ci si mettono anche gli stranieri.
Era da un po’ di tempo che desideravo scrivere un post sull’argomento, opportunità che ora mi dà la notizia apparsa su Il Gazzettino del 2 giugno (clicca qui).
Una volta, quando ero ragazzino, era difficile che, in un mezzo di trasporto pubblico, una persona anziana ed una mamma in attesa restassero in piedi. In genere i giovani, e gli uomini in genere, facevano a gara per cedere il posto a sedere e se qualche ragazzino non era svelto ad alzarsi veniva redarguito. Mi ricordo, almeno dalle parti in cui abitavo, che una frase era questa: “No te ga insegnà gnente la maestra Tanca (un’istituzione delle scuole elementari della zona)”.
Oggi è tutto cambiato: i ragazzini non stanno seduti, ma “stravaccati” anche su più sedili e con i piedi posati sui posti di fronte; non guardano cosa succede attorno a loro in quanto tutti presi dai “telefonini” con i quali giocano o inviano sms. Non si accorgono, o fanno finta di non accorgersi, di chi è salito, sull’autobus o sul vaporetto, e, magari, ha qualche difficoltà nello stare in piedi.
Senz’altro è mancanza di educazione, soprattutto da parte dei genitori. La scuola, forse, c’entra poco.
A volte occupano più posti perché devono posizionare lo zaino (sempre enorme).
E non è che i turisti siano da meno. Questi, inoltre, occupano i posti con enormi valige che, invece, potrebbero lasciare sui posti a questo adibiti (sui vaporetti). Anche i turisti non si accorgono di quanto succede, non per i telefonini, ma per guardare fuori dal finestrino e per fare fotografie. Con la scusa di non capire l’italiano restano avulsi da quello che può succedere intorno.
Poi c’è il pericolo, ad una richiesta del posto, di qualche risposta non molto edificante.
Fino a qualche tempo fa chi cedeva il posto erano gli extracomunitari in genere, in particolare gli indiani (cingalesi et similia) e gli africani. Ora anche loro si sono adeguati!
Servirà a qualcosa “l’operazione cortesia” voluta dall’assessore?

A margine di questo post, un aneddoto con protagonista mio padre.
Un giorno, ritornato a casa dall’ufficio, dopo i saluti disse: “Sono avvilito! Oggi, per la prima volta, una persona mi ha ceduto il suo posto in vaporetto: vuol proprio dire che sono diventato vecchio!”

5 commenti:

Toni ha detto...

Ti ringrazio Sergio di non aver affibbiato ancora una volta alla Scuola certe mancanze di educazione! Colpevole è soprattutto la famiglia, che molto volentieri delega la Scuola a svolgere compiti non suoi. La Scuola può e deve aiutare la famiglia in questo, come in altri compiti delicati (educazione sessuale, stradale, civica. . .). Ma le due Istituzioni DEVONO AGIRE DI COMUNE ACCORDO !!!
Purtroppo non è così! A casa, molto spesso fanno il contrario! Con questo non voglio dire che nella Scuola si faccia veramente del tutto per la soluzione dei vari problemi. Ma rifiuto però di ascoltare ancora la solita frase: "Ma non vi hanno insegnato niente a Scuola?"
Scusa lo sfogo di un vecchio maestro.

Anonimo ha detto...

Tutto vero.
E ha ragione Toni a proposito della scuola.

Sergio ha detto...

@ Toni - @ Romina:
Infatti, anch'io ritengo che la scuola non c'entri e che anzi sia sottoposta anche a vessazioni da parte dei genitori! Vedi, per esempio, il malcostume dei telefonini in classe!!!
La frase in veneziano che ho riportato era diventata quasi un modo di dire, che continuò per parecchi anni, anche dopo la pensione e la morte della maestra Tanca, che, ripeto, fu un'"istituzione" nelle scuole elementari G.Gozzi e E. De Amicis, situate nella zona est del Sestiere di Castello

Anonimo ha detto...

Ma chi educa??
I genitori lavorano tutti e due.
I maestri nn ci sono più perchè ci sono più insegnanti che seguono più classi e la capacità didattica è scarsa.
Il militare nn si fa più.....
Ovvi i risultati

Sergio ha detto...

Caro Anonimo,
sono d'accordo con quanto espresso da te. Evidentemente eri così convinto delle tue idee, che hai inserito il commento non una, ma tre volte. Non importa, ho provveduto a cancellare i due commenti in più.