venerdì 16 marzo 2007

Poveri o ladri?

Corriere.it riporta un articolo nel quale si riscontra che 80 contribuenti italiani su 100 denunciano un reddito al di sotto dei 35.000 euro.
Se poi vengono prese in considerazione le dieci città italiane più grandi, dove cioè risiede la maggior parte dei contribuenti, questa percentuale sale all’82%
Quello che poi fa meraviglia –a me non tanto- come ci siano tanti poveri in località frequentate dall’èlite del turismo e dove, quindi, i guadagni sono notevoli; l’articolo cita Cortina, Capri e Portofino.
Potete trovare le tabelle relative a tutti i comuni d’Italia a questo link: http://www.finanze.gov.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/distribuz_addirpef/sceltaregione.htm

Io ho controllato, naturalmente, il comune di Venezia dove la percentuale sale all’87,85%.
Ma allora, mi domando io, e penso anche voi, da dove saltano fuori tutti quei soldi per comprare automobili, per tanti lussi di vario tipo, per cene nei migliori ristoranti (sempre pieni), per ferie in giro per il mondo, per mantenere uno o più figli all’università fuori casa, ecc., ecc., ecc.?

Ovviamente mi collego al post precedente e mi chiedo: “Quanti poveri ci sono in Italia?”.

Poveri o ladri?

3 commenti:

Toni ha detto...

Sono tutti "CETO MEDIO" e, si sa, nel ceto medio si nascondono i "MEDI EVASORI", un numero così grande che diventa "impossibile controllare". Avete mai sentito che si denunci un fruttivendolo,un farmacista, un motoscafista (più o meno abusivo). Eppure qualcosa si potrebbe fare! Ad esempio effettuare certi acquisti, dal televisore alla macchina fotografica, dal gommone al calcolatore, esibendo OBBLIGATORIAMENTE il Codice fiscale.Per quanto riguarda il lavoro in nero, escluso quello dei professionisti e degli autonom,da controllare sarebbero i DATORI DI LAVORO NERO,che si annidano quasi tutti nell'edilizia e nell'agricoltura.Per i lavoratori dipendenti ed i pensionati, come il sottoscritto, non servirebbero controlli: noi le tasse non le paghiamo: SE LE PRENDONO DIRETTAMENTE DALLA BUSTA PAGA!

Sergio ha detto...

E quelli che affittano le camere, molte volte anche dei soli posti letto, agli studenti universitari, naturalmente in nero, ma un "nero a caro prezzo"???
Basterebbe che la GdF andasse dai rettori delle Università e si facessero consegnare l'elenco degli studenti fuori sede; con quell'elenco potrebbero chiedere ai singoli studenti dove alloggiano ed il contratto di affitto. Ovviamente, essendo lo studente lo sfruttato, contro di lui nessuna sanzione.
Sai quanti soldi verrebbero fuori, sia come tasse di registrazione che dall'incremento dell'IRPEF!!!!

Anonimo ha detto...

Temo che nessuno voglia cambiare questo stato di cose.
Si riempiono la bocca parlando di lotta all'evasione, eppure tutto continua come prima. Troppa corruzione e troppi interessi trasversali.