domenica 19 marzo 2006

Due esempi molto significativi di malcostume.

Su IL GAZZETTINO di venerdì 17 marzo 2006 veniva riportata la seguente notizia:

“Cinque euro. È questa la cifra con la quale i deputati potranno riscattare dalla Camera il computer portatile Ibm Thinkpad T22 e la stampante Lexmark Z43 che avevano ricevuto in dotazione all'inizio della legislatura. Il portatile dell'Ibm dovrebbe avere un valore, nuovo e completo di stampante, non inferiore ai mille euro. Usato, stando a prezzi reperibili su internet, varrebbe all'incirca 470 euro. Insomma, un vero affare.”

Dopo le laute prebende avevano proprio necessità di questa regalia?
Questo ci domandiamo noi comuni mortali!
Così la prossima legislatura (anche a quelli che verranno rieletti?) un’altra cospicua fornitura di portatili e tutto sulle spalle di “Pantalone” che continua a pagare!
I politici, brutta genia, si dicono di tutto in questo periodo preelettorale, ma, quando si tratta di prendere qualcosa tutti sono d’accordo. E nessuno denuncia!

Ma c’è un’altra categoria, a Venezia, che crede di essere al di sopra della legge. E mi riferisco ai gondolieri.
Alcuni giorni fa due vigili urbani hanno effettuato dei controlli su quanto avevano pagato due turisti per un giro in gondola e se sulla stessa la tabella delle tariffe fosse bene in vista.
Niente di eccezionale, mi sembra, eppure …. apriti cielo!
Se non credete leggete il seguente articolo del 18.3.2006, sempre su IL GAZZETTINO:

«Nemmeno in Argentina usano certi metodi...». È fuori di sè, Roberto Luppi, presidente dei bancali. Tutto perché ieri pomeriggio un gondoliere è stato fermato da una pattuglia di vigili urbani durante un normale controllo. A bordo il gondoliere aveva una coppia di turisti greci, che stava trasportando per il solito tour romantico nei canali veneziani. Di spirito tutt'altro che romantico, le richieste dei vigili, stando al racconto di Luppi. Gli agenti hanno voluto verificare il rispetto delle tariffe e per questo prima hanno chiesto ai due turisti quanto avessero pagato la corsa e poi al gondoliere di mostrare la tabella con i prezzi, posta sotto il sedile dei passeggeri. Alla fine, tutto in regola e nessuna multa. Ma il fatto ha provocato un mare di polemiche.
«Mai vista una cosa del genere - è sbottato Luppi, non appena venuto a conoscenza dell'episodio - Ma che metodi sono questi? I due turisti, che parlavano greco, sono venuti da me chiedendomi se a Venezia la polizia ferma sempre i gondolieri e i turisti. La nostra non è una categoria di delinquenti. Ci spendiamo per mantenere le tradizioni veneziane, contribuiamo agli eventi e alle manifestazioni ogni volta che ci viene chiesto, lavoriamo come ogni categoria che si rispetti. Poi ci capita di assistere a episodi come questo, con metodi degni di un regime».
Luppi ha subito informato la segreteria del vicesindaco Michele Vianello, che ha competenza sul traffico acqueo e sulla polizia municipale, e ha anche annunciato l'interessamento dell'Ente gondola. Insomma, la vicenda non finisce qui.
«Per quanto riguarda questi tipi di controlli - conclude - spero che si sia trattato del primo e dell'ultimo. Lunedì invece ne parleremo con chi di dovere».


Ma chi credono di essere? I padroni di Venezia? E tutto questo perché fanno un mestiere diverso.
Ma avete mai visto le denunce dei redditi dei gondolieri? Sono ridicole!
Anni fa quando fu applicata la regola per la quale anche chi effettuava trasporto pubblico, come i taxi, doveva rilasciare lo scontrino fiscale, i gondolieri minacciarono di tutto per essere esentati; e lo furono.
Io suggerisco un bel controllo, da parte degli organi finanziari preposti, a tutta la categoria.

1 commento:

Andrea Rendi ha detto...

A proposito della prima delle due notizie che riporti, ti segnalo Salvi - Villone. Il costo della democrazia. Mondadori, 2006. 184p, 16,50 €. Ciao