Giorni fa un ex consigliere comunale, che, evidentemente, vuole
candidarsi a Sindaco di Venezia, in primis, come titola un quotidiano
locale "... rottama Cacciari" vuole prendere le distanze dai
professionisti della politica. Finalmente qualcuno che denuncia a chiare
lettere cosa non dobbiamo fare quando andremo a votare per rifare la
nuova amministrazione comunale.
Innanzitutto dobbiamo lasciar perdere i "vecchi", non tanto quelli che,
anagraficamente, hanno una certa età, ma quelli che, da anni, continuano
a parlare, ... a parlare, a parlare, senza concludere granché. Gente
che, appunto come Cacciari, quello che considerava i suoi assessori e
consiglieri solo dei "soldatini", si reputa -con supponenza e arroganza-
il "super partes" e designa quelli che dovrebbero essere i
candidati sindaci; però, prima ne indica uno, Pellicani, poi,
probabilmente, perché riscontra che all'interno della "sinistra" (è ancora sinistra?) non abbia grandi "chanches", si mette ad appoggiare Casson. Ricordo solo che Cacciari, solo pochi anni fa, ha "designato" Orsoni!
Dice ancora: "Cacciari?
Tutto ciò che tocca brucia: prima sostiene gente che in città vale, poi
li abbandona. Basta pendere dalle labbra di questo vate, guardiamo
avanti."
Le indicazioni del novello aspirante sindaco su coloro che dovranno candidarsi sono: "La politica deve essere in totale discontinuità con il passato. Chi era in giunta non deve far parte della nuova amministrazione, chi ha incarichi istituzionali e vuole vincere le primarie, si deve dimettere prima, non dopo ...."
Belle parole, che condivido; ma dov'era questo ex consigliere comunale? strano che non abbia visto niente, che non abbia percepito niente di quello che stava accadendo nell'amministrazione e nelle grosse imprese (una per tutti il MO.SE). Quindi anche se dice cose giuste ritengo che anche lui debba farsi da parte.
Tutti nuovi devono essere! Tutta gente che, per vari motivi (anche per comodità, ma questi lasciamoli pure da parte) non ha mai voluto impegnarsi nella politica. Non ha importanza che siano giovani o meno giovani (non è una questione di generazioni), ma è importante che sia gente capace e, soprattutto, che voglia fare l'amministratore della cosa pubblica senza proprio tornaconto.
Il "nuovo" non è neppure Bettin (io non ho nulla contro questo personaggio), ma, ormai, è troppi anni che sta sulla breccia; e come lui, tanti altri, di sinistra e di destra.
Per il momento può bastare. No, forse è meglio che riveli il nome dell'ex consigliere: Jacopo Molina, avvocato, "renziano della prima ora" lo definisce l'articolista.
Belle parole le sue, basta che non restino solo parole!
Leggi l'articolo completo su http:// nuovavenezia.gelocal.it/ cronaca/2014/10/25/news/ molina-parla-da-sindaco-e-rotta ma-cacciari-1.10182376
Le indicazioni del novello aspirante sindaco su coloro che dovranno candidarsi sono: "La politica deve essere in totale discontinuità con il passato. Chi era in giunta non deve far parte della nuova amministrazione, chi ha incarichi istituzionali e vuole vincere le primarie, si deve dimettere prima, non dopo ...."
Belle parole, che condivido; ma dov'era questo ex consigliere comunale? strano che non abbia visto niente, che non abbia percepito niente di quello che stava accadendo nell'amministrazione e nelle grosse imprese (una per tutti il MO.SE). Quindi anche se dice cose giuste ritengo che anche lui debba farsi da parte.
Tutti nuovi devono essere! Tutta gente che, per vari motivi (anche per comodità, ma questi lasciamoli pure da parte) non ha mai voluto impegnarsi nella politica. Non ha importanza che siano giovani o meno giovani (non è una questione di generazioni), ma è importante che sia gente capace e, soprattutto, che voglia fare l'amministratore della cosa pubblica senza proprio tornaconto.
Il "nuovo" non è neppure Bettin (io non ho nulla contro questo personaggio), ma, ormai, è troppi anni che sta sulla breccia; e come lui, tanti altri, di sinistra e di destra.
Per il momento può bastare. No, forse è meglio che riveli il nome dell'ex consigliere: Jacopo Molina, avvocato, "renziano della prima ora" lo definisce l'articolista.
Belle parole le sue, basta che non restino solo parole!
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