lunedì 21 novembre 2005

Perchè i quotidiani di Venezia non pubblicano i comunicati stampa ???

Vittorio Messori, famoso giornalista e scrittore, in un suo recente libro (Vittorio Messori – Aldo Cazzullo “Il Mistero di Torino” Mondatori Editore spa - VI ed. Genn.2005) a pag.91, scrive:

“A me, la «Gazzetta» serviva, in mancanza di meglio, quando avevo la responsabilità dell'ufficio stampa della Sei. In effetti, se la mia Editrice organizzava qualche evento - dalla presentazione di un libro a un convegno, anche importante - era quasi sempre inutile sperare che l'annuncio fosse pubblicato dalla «Stampa».
Ho sempre trovato disdicevole che il nostro giornalismo, a differenza di quello di altri Paesi, consideri come una sorta di grazia concessa casualmente e, in ogni caso, benignamente, a discrezione della redazione, la pubblicazione di ciò che la città propone a livello culturale, religioso, sociale. Ospitare i comunicati sui piccoli e grandi eventi non è un favore da lasciare al capriccio del giornale, ai fortuiti rapporti amichevoli con questo o quel redattore, ma un dovere d'informazione nei riguardi dei lettori.”

Capita che il sottoscritto invii alla stampa locale veneziana dei comunicati inerenti l’attività del complesso corale del quale fa parte. Capita anche che, molto spesso, questi comunicati non vengano pubblicati e che in questo caso non venga neppure avvertito, magari con una scusa (“mancanza di spazio”). Preciso che i comunicati vengono inviati per e-mail e quindi basterebbe poco rispondere.
Noto invece, almeno sul quotidiano che leggo, che ogni giorno, o quasi, appare un cantante semiprofessionista, gestore di un ristorante a Castello, il quale nel suo locale presenta canzoni veneziane. O questo paga il giornale per avere il comunicato oppure “va per vie traverse” o è un raccomandato. Bisogna considerare anche che in questo caso si tratta di vera e propria pubblicità in quanto chi va nel ristorante si ritrova il sovrappiù per il canto. Poi quanti sono i veneziani che frequentano questo locale e quanti turisti leggono la pagina veneziana del giornale. Insomma mi è difficile comprendere il perché di tutto questo!!!
Per pubblicizzare i nostri concerti, l’ingresso ai quali è sempre gratuito, usiamo anche le locandine che costano, sia per la stampa sia per la tassa affissioni, e per avere un ritorno, intendendo con questo termine la presenza di pubblico, è necessario che appaia sulla stampa locale almeno un comunicato.
Siamo stufi quindi di avere giornalisti che per “… grazia concessa casualmente e, in ogni caso, benignamente, a discrezione della redazione, … ” concedono “…la pubblicazione di ciò che la città propone a livello culturale, religioso, sociale”, come appunto specifica il Messori.
Sappiamo che molti sono a contratto a tempo determinato e, forse, proprio per questo servono pedissequamente qualche padrone.
Qualche volta vengono anche pubblicizzate, con grande cassa di risonanza, iniziative a scopo benefico e se andiamo a vedere i risultati sono magri, sia come partecipazione di pubblico sia come raccolta fondi. Anche a noi capita qualcosa del genere ma, senza tanti strombazzamenti, raggiungiamo buoni risultati; se, però, ci fosse anche l’aiuto della stampa sarebbe molto meglio.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good